“Ci vuole un’altra politica”
“La politica deve scegliere” dice Piastra del sindacato Fiom/Cgil di Palermo, e non ci sarebbe niente di strano se questa frase venisse detta dopo aver fatto una lunga battaglia contro i padroni, ma a Palermo, e in Sicilia più in generale, invece tutte le manifestazioni di protesta dirette dai confederali (o meglio alle quali sono trascinate dai lavoratori), anche quando hanno come motivo scatenante un problema strettamente sindacale, vedono come interlocutore la “politica” e non il padrone che è scomparso dal panorama delle controparti.
Il sindacato confederale, innanzi tutto, sposta l’attenzione dal conflitto con il padrone della fabbrica o dell’azienda alla “politica” che non darebbe risposte, sposando e condividendo nella sostanza le preoccupazioni dei padroni per la crisi economica in corso.
Lo dicono in tutte le salse, piangendo lacrime di coccodrillo sulla miseria del sud, e Maurizio Calà rieletto segretario provinciale della Cgil per i prossimi cinque anni, così lo ha messo al centro del suo discorso al congresso: “Le forze sociali assieme a quelle imprenditoriali e alla società civile devono svolgere un nuovo ruolo, che è quello di dare una forte scossa agli amministratori e alla classe politica”. È questa la funzione che si riconoscono ed è quello che fanno da tempo per la Fiat e adesso per la Fincantieri di cui scoprono ora che farà la stessa fine…
Gli operai, i lavoratori, i precari, i disoccupati… danno continue scosse alla “politica” (che proprio i confederali cercano di spegnere presto) alla ricerca di un’altra politica…
Nessun commento:
Posta un commento