lunedì 8 gennaio 2024

pc 8 gennaio - fascisti su Marte

 una corrispondenza

 ..sul Secolo d’Italia...la voce ufficiale della Fondazione Alleanza Nazionale chiaramente vicina – non solo fisicamente, visto che ne condivide la sede – al partito del Presidente del Consiglio dei Ministri.
 
 
Il 31 dicembre 2023 trovo una notizia – firmata da tale Vittoria Belmonte, pubblicata la sera precedente – che riguarda il deputato Tommaso Foti ed il suo intervento alla Camera dei Deputati in occasione dell’approvazione della manovra economica del 2024.
 
Il pezzo, come accade praticamente sempre, utilizza un inaccettabile tono canzonatorio verso l’avversario politico che contesta il frequente utilizzo – da parte del parlamentare di Fratelli d’Italia di turno – di fraseologia riconducibile alla tradizione fascista.
 
Al suo incipit, la pennivendola piagnucola: «finora Tommaso Foti, corretto e civile capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, era sfuggito all’occhiuta vigilanza dei “democratici” sempre pronti a sventolare il bavaglio verso l’avversario».
 
Quindi continua, fringando e fingendo di non capire: «nessun processo mediatico a suo carico, nessuna gogna o sopracciglio alzato. Ora però Foti, nel suo discorso alla Camera sulla manovra, ha avuto l’ardire di citare Filippo Tommaso Marinetti».
 
Poi, però, è costretta a spiegare perché qualcuno delle minoranze – segnatamente Arturo Scotto, ex coordinatore di Articolo Uno-Movimento Democratico e Progressista, capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico – sente puzza di fascismo.
 
Il politicante revanscista, nativo di Piacenza, nella foga si lascia andare alla citazione di un motto proveniente dalla saga letteraria del Signore degli Anelli, divenuta nel tempo l’inno dei giovani del Movimento Sociale Italiano: «il domani appartiene a noi»: insomma, il tanfo è insopportabile.
 
Per tornare alle temerarie affermazioni, di cui all’inizio dell’articolo, sopra richiamate ecco venirci in soccorso “il Fatto Quotidiano” – il foglio, diretto da Marco Travaglio, legato al Movimento 5 Stelle – che sbugiarda la scribacchina nel modo che segue.
 
«Non è la prima volta che Foti finisce nella bufera: candidato in Emilia-Romagna tra uninominale e listino proporzionale nel 2020 aveva postato e poi rimosso una sua foto con mascherina personalizzata dal motto fascista “boia chi molla“»: altro che coscienzioso e garbato, fascista  patentato.
 

 
 
Stefano Ghio  -Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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