Il 2023 in un articolo della Repubblica del 18 dicembre
scorso è stato definito “L’anno nero dei diritti” che riprende il «… “Rapporto
sullo stato di diritti in Italia” ma a leggerlo nel dettaglio sembra più la
cronaca di un assedio. Migrazioni, libertà di espressione, sanità,
ambiente, povertà, parità di genere, famiglie omogenitoriali,
persone Lgbtq+, disabilità, carceri: non c’è angolo di
libertà individuale o collettiva che tra il 2022 e il 2023 non sia arretrato.»
E aggiungiamo i diritti che riguardano il lavoro e la
sicurezza sul lavoro… e questo solo a livello nazionale, insomma è la “cronaca”
del moderno fascismo che avanza e tanto più con questo governo infarcito di
fascisti, visibile per chi lo vuol vedere, e questo paragrafo iniziale ne
dà in parte il senso.
Ma il 2024 sarà peggio, come ha detto la stessa
Meloni e come afferma la Banca Mondiale.
La Meloni, facendo gli auguri di natale ai dipendenti di Palazzo Chigi (v. il Sole 24 Ore del 23 dicembre) dice di aspettarsi “un 2024 «forse ancora più difficile» di quest’anno” ma raccontando una specie di favoletta sui risultati del suo governo, assolutamente in contraddizione con le sue stesse affermazioni e naturalmente con i fatti reali. Ricordando “che il suo governo sta operando «nel
peggiore dei contesti possibili»” non dimentica però di esortarli “a sentire l’Italia come «la nostra azienda di famiglia»”! Nella testa della fascista Meloni tutto il Paese è un’azienda! E questa è la sua “famiglia” di cui essere fascisticamente «orgogliosi». Ma non è finita perché la Meloni approfitta dei saluti per la sua propaganda contro le donne: «Pensate a chi in questo anno ha deciso di mettere al mondo un bambino perché oggi vede istituzioni che sono più attente al tema della famiglia»! Esattamente il contrario di quello che succede, e cioè che le nascite calano di anno in anno: 3.500 in meno nel 2023! Anche la Banca Mondiale,
da parte sua, prevede per il 2024 una “Crescita debole e rischio povertà”. “La
Banca Mondiale – infatti – (secondo Il Sole 24 Ore del 10 gennaio) conferma che
la crescita globale nel 2024 è destinata a rallentare per il terzo anno
consecutivo, aumentando povertà e debito in molti paesi in via di
sviluppo. Il Pil mondiale dovrebbe crescere del 2,4%
quest'anno. Il periodo 2020-2024 sarà così il peggiore degli ultimi 30 anni,
con una crescita più debole anche rispetto agli anni della crisi finanziaria
globale del 2008-2009 e della crisi finanziaria asiatica della fine degli anni
90. E per il 2025 la Banca Mondiale prevede ancora crescita debole, il
2,7%. Una crescita così debole a breve termine lascerà molti dei Paesi più
poveri «con livelli di debito paralizzanti e un accesso limitato al cibo per
quasi una persona su tre».
E per finire aggiungiamo le dichiarazioni del fondatore del
World Economic Forum: “Ci troviamo di fronte a un mondo fratturato e a
crescenti divari sociali, che portano un'incertezza e un pessimismo pervasivi. Dobbiamo
ricostruire la fiducia nel nostro futuro…”
Premesso che la crisi dell’imperialismo mondiale, perché è
dell’imperialismo che stiamo parlando, che ha il suo sbocco nelle guerre
commerciali e nelle guerre guerreggiate, e il peggioramento della crisi,
lo pagano i proletari e le masse di tutto il mondo, anche noi avanguardie
politiche e sociali, proletari e masse dobbiamo lottare contro il “pessimismo
pervasivo” diffuso a piene mani dai padroni e dai loro lacchè e “dobbiamo
ricostruire la fiducia nel nostro futuro” ribellandoci, organizzandoci “per liberare il popolo
dall'imperialismo, da tutte le classi reazionarie e da ogni repressione e
oppressione, per costruire un mondo nuovo, il socialismo-comunismo…”
(v. dichiarazione congiunta per il 130° anniversario della nascita del grande maestro marxista compagno Mao Tse-tung - https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/12/pc-26-dicembre-dichiarazione-congiunta.html)
Nessun commento:
Posta un commento