L'area della
Breda Ansaldo in viale Sarca
Durissime la
parole del pm: "Sapevano di mettere a rischio la salute dei lavoratori ma
se ne sono infischiati". L'accusa chiede pene fino a quattro anni e undici
mesi
17 marzo
2017
Il pm di
Milano Nicola Balice ha chiesto che vengano condannati, con pene da due anni a
quattro anni e undici mesi di reclusione, gli otto ex amministratori della
Breda Termomeccanica-Ansaldo, accusati di omicidio colposo per la morte di una
decina di operai causata, secondo l'accusa, dall' esposizione all'amianto nello
stabilimento milanese di viale Sarca tra gli anni '70 e il 1985.
Nella sua lunga requisitoria, che ha richiesto tre udienze, il pm ha parlato di condotte "gravemente colpose" da parte degli imputati, che "sapevano di mettere a rischio i lavoratori" e che "se ne sono infischiati fino al 1985" delle norme sull'amianto. "La Corte che dovrà riflettere molto prima di emettere una sentenza di condanna, pensi attentamente anche alle vittime dell' amianto", ha detto rivolgendosi al collegio della nona sezione penale, Laura Mara, avvocato di Medicina Democratica, Aiea e del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, associazioni parti civili nel processo.
Nella sua lunga requisitoria, che ha richiesto tre udienze, il pm ha parlato di condotte "gravemente colpose" da parte degli imputati, che "sapevano di mettere a rischio i lavoratori" e che "se ne sono infischiati fino al 1985" delle norme sull'amianto. "La Corte che dovrà riflettere molto prima di emettere una sentenza di condanna, pensi attentamente anche alle vittime dell' amianto", ha detto rivolgendosi al collegio della nona sezione penale, Laura Mara, avvocato di Medicina Democratica, Aiea e del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, associazioni parti civili nel processo.
comunicato:
Comitato per
la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Morti per amianto alla BredaTermomeccanica /Ansaldo
Il PM chiede condanne dai 2 ai 4 anni e 11mesi per 8
manager
Al termine della sua requisitoria durata tre udienze, il PM Nicola Balice - davanti al giudice dott. Simone Luerti della 9°
Sezione Penale del Tribunale di Milano ha formulato la richiesta di condanna
contro 8 dirigenti della BredaTermomeccanica/Ansaldo/Finmeccanica di
Milano, imputati della morte per amianto di 12 lavoratori.
Milano, imputati della morte per amianto di 12 lavoratori.
Il PM ha
chiesto la reclusione di 4 anni e 11 mesi per Leonardi Sebastiano, 4 anni e sei
mesi per Cenzato Lorenzo, 4 anni per Clavarino Giò Batta e Gambardella
Giovanni, 3 anni e otto mesi per Bracco Giuseppe, Fabiani Fabiano e Massone
Giorgio, 2 anni per Schmid Enrico In questa causa
Breda/Ansaldo/Finmeccanica hanno già risarcito i famigliari che si erano
costitute facendogli uscire dal processo. Dopo il PM hanno preso la parola, i legali delle parti civili. Primo a
parlare l’avv. dell’INAIL che con un breve intervento di pochi minuti, ha
chiesto come risarcimento per le spese sostenute per curare i lavoratori
malati, poi deceduti, 1 milione 661mila euro e una provvisionale di 830mila
euro.
E’ poi intervenuta l’avv Laura Mara che rappresenta
oltre ad alcuni famigliari dei morti anche le associazioni, Medicina
Democratica e l’Associazione Italiana Esposti Amianto e il Comitato per la
Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio. Nel suo preciso,
lungo e articolato intervento l’avv Mara ha criticato le tesi dei consulenti
della Breda e alcune sentenze sfavorevoli ai lavoratori, inoltre ha
quantificato le richieste risarcitorie, i danni patrimoniali e non patrimoniali
per le associazioni Medicina Democratica (250mila euro) e l’Associazione Italiana
Esposti Amianto (210mila euro) Per il nostro Comitato per la Difesa della Salute nei
Luoghi di Lavoro e nel Territorio (come sempre presente a tutte le udienze) -
da sempre contro la monetizzazione della salute e della vita umana, l’avv Mara,
come concordato con noi, ha chiesto al giudice che “il risarcimento per le
spese sostenute sia quantificato dal Tribunale secondo giustizia”. Affermando che in ogni caso l’eventuale “risarcimento
sarà impiegato con specifico vincolo alla tutela e alla promozione del diritto
alla salute, al conseguimento della salubrità dell’ambiente, nonché all’
informazione ed alla formazione delle professionalità all’interno ed
all’esterno dei luoghi di lavoro”. Inoltre il nostro Comitato ha chiesto unitamente alle altre due associazioni
rappresentate dall’Avv. Mara che, in caso di condanna, il Tribunale ordini “la
pubblicazione della sentenza, per estratto, a spese degli imputati e
responsabili civili (Breda/Ansaldo e Finmeccanica) per due volte sui quotidiani
diffusione nazionale, nonché regionale”. Il processo continuerà il 20 aprile con le arringhe degli avvocati delle
altre due parti civili, Fiom CGIL e Regione Lombardia e responsabili civili
(Breda/Ansaldo Energia S.p.A. e Finmeccanica S.p.A.).
Il 5 e 15 giugno la parola passerà alle difese degli
imputati.
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