(Da Rete dei Numeri Pari www.numeripari.org)
"Il
Senato ha approvato l’introduzione del «Reddito di inclusione».
Una misura che erogherà circa 400 euro al mese su base familiare,
poco più di cento euro a persona, e non arriva a coprire tutti i
cittadini in povertà assoluta: dei quasi cinque milioni ne hanno
diritto più o meno il 30%. Il provvedimento è finanziato con appena
1,6 miliardi di euro, a fronte dei 15 miliardi che sarebbero stati
necessari.
I
beneficiari del Reddito di Inclusione dovranno essere inseriti in
progetti personalizzati predisposti da «un’équipe
multidisciplinare» per svolgere lavori che si presumono socialmente
utile da offrire in cambio del beneficio economico.
Questa misura è del tutto insufficiente a garantire un minimo di dignità a
quanti ne hanno diritto e nasconde i tagli per centinaia di milioni
di euro fatti alle politiche sociali proprio in questi giorni che
colpirà asili nido, famiglie in difficoltà, centri antiviolenza,
assistenza domiciliare, sostegno a disabili e anziani, edilizia
scolastica e sanitaria. Il taglio è di 211 milioni di euro al fondo
per le politiche sociali, che passa dalla miseria di 311 a 99
milioni, e di 50 milioni a quello per la non autosufficienza, che si
riduce ulteriormente da 500 a 450.
Il
ministro Poletti definisce storica l’introduzione di una misura che istituzionalizza la povertà."
SIAMO IN PIENA POLITICA POPULISTA, che nei fatti è profondamente reazionaria, di disprezzo verso le masse popolari più povere; un'operazione elettorale/mass mediatica che non solo non porta alcun vantaggio a tutte le persone e famiglie sempre più impoverite dalla stessa politica del governo - della serie: prima vi rendo poveri, vi faccio cadere nella soglia sempre più ampia della povertà e poi do un'elemosina a una parte di voi - ma mette una pietra sopra al futuro: tu sei diventato povero e tale resterai...
Nello stesso tempo: se vuoi avere questa elemosina devi lavorare gratis per lo Stato.
Tutt'altra cosa del salario garantito, evidentemente. Una misura che dovrebbe essere data a tutti coloro che non hanno lavoro, nè ammortizzatori sociali, in attesa che abbiano un lavoro vero.
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