Carmine
a Luigi sono liberi! Sono stati scarcerati con obbligo di firma tre
volte la settima dopo essere stati arrestati con l’accusa di resistenza e
lesioni durante la manifestazione “Mai con Salvini” dello scorso sabato
a Napoli.
Per sostenere la
liberazione dei due compagni questa mattina si è svolto un corteo che ha
raggiunto la sede del tribunale. In tanti e tante hanno presidiato
Piazzale Cenni dove si è svolta la direttissima che intorno alle tre di
questo pomeriggio ha deciso per la scarcerazione.
Gli
striscioni di questa mattina recitavano "Sulle barricate c'eravamo
tutti, Carmine e Luigi liberi" per sostenere i compagni e sottolineare
lo spirito con cui si è svolta la manifestazione di Sabato. L’11 Marzo,
infatti, oltre
10.000 napoletani si sono ripresi le strade della città contro la calata di Salvini d
opo aver occupato il palacongressi il giorno prima, dove doveva tenersi il meeting della Lega.
Il legale di uno dei due compangi ha riferito che il processo è stato aggiornato al prossimo 17 maggio.
Obbligo di firma tre volte la settimana per i due
manifestanti arrestati a margine degli scontri anti-Salvini di sabato
pomeriggio a Fuorigrotta. È questa la misura decisa dal giudice che ha
convalidato il fermo ma ha disposto la scarcerazione con obblido di
firma per Carmine Esposito, di 29 anni, e Luigi Tarantino, 26enne, i due
manifestanti di Scampia accusati di resistenza e lesioni. Il processo è
stato fissato per il 17 maggio prossimo.
I legali dei due manifestanti, gli avvocati, Alfonso Tatarano e Isidoro
Niola, hanno chiesto i termini a difesa. Nel corso dell'udienza i due
manifestanti arrestati hanno respinto gli addebiti. Entrambi furono
bloccati in situazioni diverse, durante gli incidenti che si erano
verificati tra Piazzale Tecchio e via Giulio Cesare. In particolare,
Tarantini fu fermato dopo che da un gruppo di facinorosi venivano
lanciati petardi, biglie e pietre contro le forze di polizia. Al momento
della cattura indossava una maschera di Pulcinella, così come diversi
altri protagonisti degli incidenti. Al giudice ha spiegato di avere
trovato per terra quella maschera e di averla indossata per proteggersi
dai fumogeni e dal fumo dei petardi. Tarantini lavora in una tabaccheria
della famiglia ad Aversa. Esposito, dal canto suo, fu fermato dopo
essere inciampato in uno dei cassonetti che i manifestanti avevano
collocato al centro della strada per ostacolare l'intervento delle forze
dell'ordine.
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