La settimana appena conclusa ha visto un’intensa
mobilitazione contro il governo dittatoriale dei tecnici duramente contestati
in primis dagli studenti a partire da Monti, dalla Cancellieri ma anche da
parte del segretario del PD Bersani, il principale partito che appoggia questo
governo.
Già il 12 Novembre in
occasione della visita della Fornero a Napoli con la sua omologa tedesca,
tutto il movimento campano con in testa gli studenti ha fatto sentire la
propria voce “scegliendo” di lottare contro questo governo che nega il futuro
ai giovani, assediando il luogo del congresso e provando a sfondare il cordone
di polizia a sua difesa. La reazione delle forze del dis-ordine è stata degna
di una dittatura sud-americana e prologo dei giorni seguenti: un tentativo di
sgombero immediato (non riuscito) della facoltà di ingegneria occupata con lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo,
uno dei quali ha colpito in pieno volto uno studente, Lorenzo, facendogli
perdere due denti.
Il 14 Novembre le principali sigle sindacali di alcuni paesi
europei, in particolare i PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna)
seguiti da Francia hanno indetto uno sciopero generale europeo di 4 ore contro
le politiche di austerity dell’UE. A fronte di tali politiche è evidente come
sia assolutamente insufficiente uno “sciopericchio” di 4 ore con la modalità
classica della sfilata.
In Italia la CGIL, che da quando è a guida Camusso non
ritiene ci siano “le condizioni per uno sciopero generale”, lo ha indetto
formalmente in questa occasione, seguita a ruota dal sindacato sedicente di
base, Cobas Confederazione il quale dopo aver assunto il ruolo di forza
ausiliaria di polizia il 15 ottobre 2011 a Roma ed essendo stato giustamente
“tenuto a distanza” dalle aree del movimento, tenta di cavalcare l’onda
sfruttando tale data internazionale.
In Italia l’adesione è stata molto bassa eccetto per il
settore della scuola, complice l’impostazione classica data dalla CGIL e non di
lotta contro il governo e la disorganizzazione in generale della classe
lavoratrice italiana legata ai sindacati collaborazionisti confederali. È stata
una grande giornata di lotta invece grazie agli studenti tornati in campo in
tutte le città italiane.
A fronte della diserzione della maggior parte dei lavoratori
o a piazze “simboliche” organizzate dalla CGIL con “utili” banchetti
informativi (!) in tutte le grandi città italiane (in particolare Torino,
Milano, Padova, Roma, Napoli e Palermo) decine di migliaia di studenti hanno
bloccato le città e sanzionato obiettivi come sedi istituzionali di governo
ecc, ai recinti imposti ai percorsi dei cortei dalle varie questure gli
studenti hanno risposto compatti tentando di sfondarne i cordoni. Ciò è
successo a Milano, Padova e Roma; a Torino si è occupata la sede della provincia
e sono stati lanciati slogan contro Fassino, il sindaco di “sinistra” del
partito, che sostiene il governo moderno fascista di Monti. A Palermo bloccato
tutto il centro storico insieme ai disoccupati della gesip e precari che hanno
assediato il palazzo della regione, della provincia e occupato i binari della
stazione centrale, tutto ciò mentre il cobas confederazione faceva la sua
sfilata fino alla sede della prefettura, “salutando” nel suo percorso il
presidio dei quattro gatti della CGIL.
Nelle città dove ci sono stati disordini la polizia, come si
diceva, dopo la “prova napoletana” di qualche giorno prima, ha rincarato la
dose con massicce cariche, in particolare a Roma dove si sono verificati
pestaggi indiscriminati verso passanti che si sono schierati al fianco dei
manifestanti aggrediti finanche contro ragazzini di passaggio, una violenza
cieca degna da stato di polizia con la “ciliegina sulla torta” dei lacrimogeni
sparati direttamente dal ministero della giustizia (borghese).
Giovedì 15 Novembre
Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le attività Culturali, è stato
contestato al Teatro Eliseo di Roma.
Il movimento
studentesco palermitano ha scelto di prolungare la giornata di lotta del 14
scendendo in piazza il 16 con tre cortei, due di studenti medi che hanno
paralizzato rispettivamente e contemporaneamente il lungo mare e le arterie
centrali per poi ricongiungersi a piazza Indipendenza davanti la sede della
regione siciliana, e il terzo formato da universitari che dalla facoltà di
lettere ha raggiunto gli studenti medi. Qui, per denunciare ironicamente la
continuità con le vecchie amministrazioni mafiose quali Cuffaro e Lombardo, gli
studenti hanno chiesto di incontrare il presidente Crocetta per consegnargli
vassoi di cannoli e crocchè (i cannoli sono chiaro riferimento a Cuffaro, le
crocchè invece gioco di parole tra Crocetta e Miccichè denunciandone l’accordo
politico tutt'altro che “rivoluzione”). La polizia ha caricato ma si è trovata
davanti un blocco di studenti medi compatti che ha respinto l’attacco e in
seguito si è diretto verso la biblioteca cittadina dov’era prevista la presenza
del presidente del senato Schifani e di Crocetta stesso; alla biblioteca c’è
stato un tentativo di forzare il blocco che nonostante sia stato respinto ha ritardato
di un paio d’ore l’incontro istituzionale per “motivi di sicurezza”.
Sabato 17 vengono
contestati la ministra dell’interno Cancellieri a Rimini da 1500 studenti che denunciano i pestaggi del giorno
prima e il lancio di lacrimogeni dal ministero della giustizia mentre a Milano agli studenti viene negato di
poter entrare alla Bocconi dove era intervenuto Mario Monti, anche in
questo caso gli studenti non hanno desistito provando a forzare il cordone
della polizia.
Una settimana piena di mobilitazioni studentesche da nord a
sud che dimostra ancora una volta come i giovani e in particolare gli studenti
sono una speranza per il cambiamento reale in questo paese, come sia necessario
che i lavoratori seguano questa strada abbandonando i sindacati venduti e
auto-organizzandosi nel sindacato di classe e costruendo il proprio partito che
spazi via questo sistema basato sul profitto che disprezza la vita di
lavoratori, giovani, donne e masse popolari.
Evidente anche come
partiti e sindacati istituzionali e cobas confederazione che possiamo chiamare
collettivamente “partito della conciliazione”
stiano dall’altro lato della barricata e oggettivamente rappresentano un
ostacolo per chiunque voglia organizzarsi e lottare contro lo stato di cose
presente.
Come sempre, quando qualcosa si muove, non mancano i
parassiti che normalmente stanno in letargo e si svegliano solo per strillare
genericamente e in maniera qualunquista alla “non violenza” e che nel caso
particolare a Palermo organizzeranno un corteo dove non “ci sarà posto per violenti”, ma cos’è la violenza per costoro?
Il fatto di essere coscienti di avere una laurea senza un lavoro, o di essere
licenziati, di sapere che tutti i diritti fondamentali dall’istruzione alla sanità
sono sotto attacco, vedere i “tutori dell’ordine” manganellare ragazzini e
cittadini? Per loro la violenza è a senso unico ovvero quella di chi si difende
e non porge l’altra guancia. La vera violenza è quella dei governi, nazionali e
locali, che fanno gli interessi della borghesia finanziaria e dei banchieri
senza risolvere problema alcuno per le masse proletarie e popolari. Ma chi sono
costoro?
La rete degli studenti medi legata alla CGIL a sua volta
legata al PD il principale partito che sostiene il governo Monti e in
particolare quello che sostiene Crocetta. Adesso i conti tornano ed è più
chiaro “tradurre” le dichiarazioni di questi studenti, futuri politicanti,
quando parlano di “dialogo” con le istituzioni ovvero con il loro presidente e
il loro sindaco Orlando che tra l’altro ha dichiarato che farà costituire il
comune parte civile contro gli studenti che hanno protestato venerdì scorso.
Davanti a tutto questo ribellarsi è giusto!
Avanti con la lotta a oltranza contro il governo
tecnico-dittatoriale Monti!
Tutti gli studenti liberi!
Evma
Evma
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