“La malattia del cretinismo parlamentare è un'infermità che riempie gli sfortunati che ne sono vittime della convinzione solenne che tutto il mondo, la sua storia e il suo avvenire, sono retti e determinati dalla maggioranza dei voti di quel particolare consesso rappresentativo che ha l'onore di annoverarli tra i suoi membri.
Marx e Engels, Rivoluzione e controrivoluzione in Germania, 27 luglio 1852, in C. Marx, Scritti scelti, vol. II, Ed. in lingue estere di Mosca, p. 112”
“La potenza del capitale è tutto, la Borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, di pupazzi.
Lenin, Sullo Stato, 11 luglio 1919 - Opere complete, vol. 29, p. 447 “
Ieri pomeriggio il Circolo di proletari comunisti di Palermo ha chiuso a modo suo la campagna elettorale: con un volantinaggio per il centro e quartieri popolari invitando ancora una volta cittadini, lavoratori e disoccupati a boicottare queste elezioni farsa e a rimboccarsi le maniche contro il governo nazionale e contro la prossima giunta comunale, chiunque essa sia.
Come in tutte le campagne elettorali non sono mancati i faccioni vecchi e “nuovi”, quintali di promesse elettorali, candidati arrestati per mafia…
Da parte nostra l’invito al boicottaggio elettorale attivo in questa fase politica è l’unica scelta politica coerente per gettare le basi di un reale cambiamento politico.
Partiamo dal primo obiettivo della nostra campagna che funge da base per tutto il resto: sfatare l’illusione che la partecipazione elettorale sia fonte di cambiamento e/o di scelta.
Chi sarebbe l’oggetto di tale “scelta”?
Tutti i partiti politici ufficiali sostengono direttamente o indirettamente il governo Monti:
tra i primi vi è il blocco formato da PD-PDL-UDC-FLI la “vecchia politica” che a livello locale sostiene i loro “giovani” Ferrandelli e Costa come candidati a sindaco; tra i secondi troviamo IDV-RIFONDAZIONE COMUNISTA-VERDI (per questioni contingenti assente la Lega Nord) che in tutte le circoscrizioni elettorali fanno alleanza con il pilastro del governo monti il Pd, fa eccezione proprio Palermo dove queste forze sostengono un altro candidato a sindaco ovvero Orlando (non proprio un sinonimo di cambiamento, neanche anagraficamente).
Stesso discorso per il movimento 5 stelle già al governo in altre città con il PD come a Torino.
A destra la candidata Caronia con scarse possibilità di arrivare al ballottaggio, sosterrà molto probabilmente il candidato Costa nella seconda tornata.
Andando all’ultimo partito politico presente nella competizione elettorale, il Partito Comunista dei Lavoratori con un proprio candidato a sindaco, come certificato di coerenza politica dichiara di non appoggiare nessun altro candidato neanche al ballottaggio ed evidentemente non avendo possibilità neanche lontanamente di arrivarvi, la propria partecipazione alla competizione elettorale è utilizzata come “tribuna politica” per far conoscere il proprio programma politico. Ma come può farsi una cosa del genere se non manca l’elemento principale ovvero l’attivismo politico come agente e protagonista nella lotta di classe in qualsiasi modo e forma, cosa che il Pcl a Palermo non fa, eccetto per i fini della campagna elettorale stessa contribuendo a diffondere l’illusione elettorale tra le masse.
Rimanendo su chi spande illusioni, in questa campagna elettorale non mancano i sedicenti compagni in questa bolgia di candidati, parliamo di Tony Pellicane, leader storico del “Comitato 12 luglio” una volta in lotta per la casa, ultimamente “ridotto ai minimi termini” (testuali parole di Tony) e a quanto pare ultimamente convertito a comitato elettorale.
Ci vuole coraggio dopo 10 anni di lotta dal basso a candidarsi nelle liste di SEL (gli squadristi del 15 ottobre romano, quelli della malasanità pugliese, degli scandali di corruzione che stanno investendo il rinnegato Nichi Vendola) per Ferrandelli il candidato sostenuto dal PD al governo regionale con Lombardo indagato per mafia e insieme agli exPDL di Vizzini.
L’operazione del Pellicane è veramente di bassa lega: utilizzare come credenziali la partecipazione e organizzazione di una lotta che fu, attualmente morta e sepolta, stravolgendone il significato, infatti se il Comitato 12 luglio ha ottenuto qualcosa in passato è stato proprio grazie alla lotta conflittuale contro i palazzi e non ai meccanismi di rappresentanza istituzionali, lo slogan scelto “le lotte popolari in consiglio comunale” è contradditorio e opportunista, inoltre i risultati raggiunti da quella lotta ci sono stati grazie alla partecipazione di tutti i senza casa e non grazie a Tony Pellicane in quanto individuo.
In ogni caso, disertare le urne non basta, è un primo passo che deve essere immediatamente accompagnato da un’azione in prima persona di chiunque voglia conquistarsi i propri diritti. Chi quotidianamente lotta capisce bene il nostro linguaggio e possiede le basi per non farsi abbindolare dalla farsa elettorale, è il caso dei lavoratori della Gesip che giusto ieri durante il nostro volantinaggio itinerante erano in presidio a piazza pretoria davanti la sede del comune, accogliendo bene le bandiere e il volantino di proletari comunisti. Ma nelle ultime settimane la novità della riapertura del teatro Garibaldi, leggi occupazione da parte degli artisti, è la prova lampante che ciò a cui la politica ufficiale non può e/o non vuole risolvere, con la lotta si ottiene in maniera semplice e immediata. Gli artisti del teatro Garibaldi occupato hanno dato una vera e propria lezione ai politicanti e “compagni” a sinistra adottando coerentemente la posizione di non farsi strumentalizzare da nessun candidato a sindaco respingendo un paio di tentativi in particolare dei candidati Caronia, Ferrandelli e Orlando di svolgere propaganda elettorale all’interno del teatro.
Coerentemente con la nostra attività e ideologia rivoluzionaria, lavoriamo per contribuire a creare e incrementare il divario tra proletari e masse popolari da un lato e lo stato borghese, le sue istituzioni, i suoi partiti politici con i loro affari, compravendite, voto di scambio e malaffare dall’altro.
Partiti che per i loro sporchi fini di mantenimento del potere non esitano a fare la campagna elettorale anche calpestando la memoria dei morti di Portella della Ginestra come si è permesso di fare il PD supportato da SEL invitando il segretario del partito Bersani e principale sostenitore del governo antioperaio e antipopolare Monti.
Un affronto per tutti i lavoratori e disoccupati l’indegna presenza che giustamente ha subito una pesante contestazione in differenti momenti, simile alla “via crucis” sostenuta dal sindaco di Torino Fassino, sfociata in un atteggiamento squadrista da parte dei dirigenti locali del PD che sono partiti per bastonare e sono stati bastonati…
Contro tutto questo è necessario sfiduciarli non andando a votare e lottare instancabilmente!
Diamo appuntamento a lavoratori, disoccupati, precari, giovani e donne per il ballottaggio per la prosecuzione della campagna di boicottaggio elettorale attivo per un’autorganizzazione dal basso delle lotte sociali e un’organizzazione politica proletaria autonoma dalla borghesia.
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