La forte contestazione a Bersani in quanto sostenitore del governo, i compagni del circolo di proletari comunisti, ieri 1° maggio, l’hanno cominciata subito davanti alla Casa del Popolo di Piana degli Albanesi. Nell’attesa che partisse il corteo davanti la Casa del popolo dov’era stato invitato Bersani per fare la presentazione dei candidati alle prossime elezioni locali, era visibile lo striscione del circolo “contro la crisi del capitalismo, una sola soluzione la rivoluzione”, le bandiere al vento, mentre andava avanti la distribuzione del volantino del primo maggio internazionale e lo scambio di opinioni con alcuni disoccupati dell’edilizia arrivati da Termini Imerese; l’arrivo di Bersani, ben “protetto” dai suoi e con uno stuolo di giornalisti attorno, ha spinto le compagne innanzi tutto ad iniziare una serie di invettive e accuse: insieme ad alcuni altri abbiamo gridato “lavoro, lavoro” e poi “vergogna, vergogna…
Abbiamo gridato con forza che i morti di Portella sono nostri e non del governo che ieri come oggi i lavoratori li uccide in un modo o nell’altro! Che è assolutamente immorale fare spot elettorali usando i morti come stavano facendo in questo caso quelli del Pd di Piana… queste affermazioni in particolare hanno acceso gli animi con i presenti che “difendevano” Bersani, ma ammettevano a gran voce che stavamo disturbando la loro campagna elettorale!
I“militanti” del Pd hanno provato a fare cordoni e a“tenerci buoni” con varie argomentazioni: “non capite, sta lavorando per salvare l’Italia”!!! “state profanando i morti”!!! “Non siete compagni”!!! E ancora: mentre facevamo girare alla svelta i tacchi all’ex presidente del Consiglio comunale Garraffa, ricordandogli che i lavoratori lo stanno ancora cercando per dargli bastonate, ci hanno mandato un sopravvissuto della strage che con fare arrogante voleva convincerci invano che stavamo sbagliando.
Questa prima parte della contestazione, fatta quasi esclusivamente dai compagni del circolo, tutto questo parapiglia, è stata riportata in forme molto ridotta dai giornalisti nonostante le attente riprese e i tanti primi piani che riprendevano tutte le scene!!! Comunque la notizia della contestazione era già arrivata sulla spianata di Portella a chi aspettava l’arrivo del corteo.
Abbiamo quindi anticipato il corteo e quando siamo arrivati a Portella abbiamo piazzato lo striscione davanti la spianata e continuato a distribuire volantini
Arrivato il corteo, Bersani con la sua faccia da sepolcro imbiancato è stato subito accolto da alcuni fischi. Ma dopo gli interventi sulla spianata dei vari sindacalisti confederali e rappresentanti istituzionali di turno con la stessa retorica di sempre sulla strage di Portella, al passaggio di Bersani dalla spianata verso la strada, forte è riesplosa la contestazione, in questo frangente molto più ampia, vista la presenza di compagni dei centri sociali come l’Anomalia,alcuni sindacati di base come l’Usb ma anche parecchi altri giovani, donne con figli, anziani presenti alla manifestazione.
Forti le accuse a Bersani/Pd in quanto pieno sostenitore dell’attuale governo che taglia salari e posti di lavoro, che aumenta le tasse, che fa solo e soltanto gli interessi del fascismo padronale alla Marchionne e delle banche, che sperpera soldi per la sporca guerra imperialista e per le mega opere come la Tav solo per il profitto e la speculazione dei padroni…, gli slogan “giù le mani dal primo maggio” “Bersani come Monti e Lombardo” “pagherete caro pagherete tutto” , sono allora scoppiati tafferugli con alcuni della “base” del Pd che hanno provato ad impedire la contestazione ma sono stati subito fortemente insultati, spintonati e respinti fisicamente, la polizia si è allora schierata in assetto antisommossa pronta ad intervenire ma la contestazione è diventata ancora più forte con tutti i compagni pronti a rispondere mentre denunciavano a gran voce lo stato di polizia al servizio del moderno fascismo che avanza di cui anche il Pd ne è parte integrante
“ Portella è nostra! Non ci fermerete! la nostra lotta sarà sempre più dura!” si è continuato a gridare sventolando in alto le bandiere fino alla scomparsa di Bersani costretto ad allontanarsi protetto dai suoi amici e dalla digos.
Circolo proletari comunisti Palermo
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