Brava! ma veramente brava Maria Stella Gelmini!
Da quando è diventata ministro della distruzione della scuola pubblica si è molto impegnata ad indottrinare le nostre menti sull’uso obbligatorio del grembiule, sui “benefici” del voto in condotta, sul ritorno dal medioevo del maestro, o per meglio dire, della maestra unica, sulla necessità per il governo di fare migliaia di tagli ai posti di lavoro, soprattutto al femminile, “a favore della qualità della scuola”, solo quella privata però! e via dicendo…
Di recente però la ministra ha ancora cercato di illuminarci, e in particolare le donne, riguardo un’altra tematica, quella della maternità; si sa, è diventata mamma da qualche mese.
Rientrata infatti quasi subito “al lavoro” dopo la nascita della figlia, la Gelmini ha rilasciato un’intervista pubblicata prima su Io Donna e poi sul Corriere.
All’osservazione del giornalista che per una donna rientrare rapidamente al lavoro dopo una gravidanza è una fortuna, la Gelmini ha risposto di avere avuto certamente “…più facilità di altre donne a tornare subito a lavorare senza trascurare mia figlia. Ma non vuol dire non essere una buona mamma, dovrebbero farlo tutte…”
E il giornalista ha ribattuto: “ma le donne normali che lavorano, dopo il parto sono costrette a stare a casa” (riferendosi alla legge sull’astensione obbligatoria post partum).
“Lo giudico un privilegio” ha replicato la Gelmini.
“Un privilegio? Non è un diritto?” ha incalzato il giornalista.
E la Gelmini finalmente l’ha detta tutta: “una donna normale deve certo dotarsi di una buona dose di ottimismo, per lei è più difficile, lo so; so che è complicato conciliare il lavoro con la maternità, ma penso che siano poche quelle che possono davvero permettersi di stare a casa per mesi”.
Eh sì care “donne normali” di ogni giorno, seguendo l’esempio della infaticabile Gelmini, all’insegna di “una buona dose di ottimismo” sembra arrivato il momento di darsi da fare!
Ma quali diritti e quali privilegi! Basta con l’applicazione delle leggi che si rivolgono alla tutela delle donne lavoratrici in tema di maternità!
Se poi però le “donne normali” perdono il lavoro per via della gravidanza o subiscono discriminazioni al rientro da essa, se gli viene imposto come accade in alcuni ambiti lavorativi di firmare la lettera di dimissioni in bianco come condizione per essere assunte, se poi sono costrette a lasciare il lavoro perché spesso il loro stipendio non basta a coprire le spese della baby sitter essendo gli asili e i nidi pubblici sempre più insufficienti, ritrovandosi disoccupate a casa, poco importa alla Gelmini con il suo stipendio d’oro ogni mese e tutta la sua schiera di colf, badanti e lacchè al suo seguito, l’importante per “le donne normali” è essere “ottimiste”.
Brava ministra Gelmini, aggiungiamo anche questo al suo curriculum vitae! E riconosciamo che continua ad essere coerentemente al servizio del governo moderno fascista del SUO padrone Berlusconi attaccando ancora le donne spingendo per la cancellazione dei loro diritti duramente conquistati con le lotte.
Ma che “le donne normali” debbano essere ottimiste siamo convinte anche noi, ma di quell’ottimismo che sia forza trainante per cacciare via la Gelmini con tutto il governo, l’ottimismo rivoluzionario!
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