Le immediate manifestazioni e iniziative che in Italia, come in tanti paesi, si stanno facendo contro il criminale attacco fascista di Israele alla nave dei pacifisti, devono avere come uguale bersaglio anche il governo e lo Stato italiano.
Questi si sono mostrati subito da che parte inevitabilmente stanno: hanno lasciato alle espressioni piu´istintive ma piu´vere di sottosegretari, politici, giornali del governo di esprimere subito la reale posizione dell´Italia sul massacro dei pacifisti, ma anche le dichiarazioni ufficiali che sono seguite non sono meno chiare circa la difesa prima di tutto delle ragioni di Israele, sia pur un po´"esagerate", difesa fondata sui legami politici, economici, ma anche ideologici tra Italia e Israele.
A fronte di questo non si puö, non si deve chiedere a questo governo "l´immediata interruzione degli accordi di cooperazione tra Italia e Israele, e sanzioni contro l´economia di guerra", come stanno facendo forze della sinistra ex parlamentare.
Primo, perche´oscura che il governo italiano e lo stato sono nemici, per il popolo italiano quanto Israele; e che solo la lotta e denuncia aperta contro i nostri nemici interni puö dare un contributo a livello internazionale, al popolo palestinese nella lotta contro lo Stato israeliano.
Secondo, perche´siamo ad un salto di qualitä grave dell´azione militare di Israele, che conferma la necessita´per i palestinesi, ma anche per l´"umanita´" di rovesciare questo "cancro", a cui non si puö rispondere con le solite parole d´ordine (compreso i boicottaggi dei prodotti, un piccolo buffetto per l´economia israeliana...), che se prima non hanno certo cambiato o intaccato ne´la politica economica dell´Italia, ne´la forza di Israele, ora lo possono meno che mai.
Il salto di qualitä dello Stato fascista di Israele e la risposta complice dell´Italia richiedono un salto anche della lotta antimperialista e di solidarietä con il popolo palestinese nel nostro paese, portando la protesta direttamente contro i centri politici, economici di Israele nel nostro paese, ma soprattutto lottando per la caduta del governo fascista italiano amico di Israele.
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