martedì 25 maggio 2010

pc quotidiano 25 maggio - I LAVORATORI NON DEVONO PAGARE LA LORO CRISI!

Pubblichiamo un primo comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe. Proletari comunisti fa appello a tutti i lavoratori, alle masse popolari ad opporsi con la lotta, come in Grecia, a questa manovra del governo.


IL GOVERNO FA RAPIDAMENTE MARCIA INDIETRO E LASCIA LACRIME E SANGUE SOLO AI LAVORATORI E ALLE MASSE POPOLARI..

Al di là della demagogia iniziale usata solo per far accettare gli attacchi ai lavoratori, ora si mostra evidente che la crisi di grandi padroni e banche la vogliono far pagare solo ai lavoratori e fare solo delle ridicole punture di spillo alla loro classe.
Bloccati gli stipendi dei lavoratori del P.I. fino al 2013, sospesi i rinnovi contrattuali e ogni automatismo salariale; agli insegnanti cancellati gli scatti di anzianità
Si va più tardi in pensione: si tagliano le finestre e si lascia una sola sia per le pensioni di vecchiaia che di anzianità (chi doveva andare via a dicembre 2010 può farlo solo a luglio dell’anno prossimo).
Accelerazione dell’allineamento dell’età di vecchiaia delle donne con quella degli uomini, per portarla a 65 anni, che cancella in maniera odiosa il “doppio lavoro” delle donne.
Vengono Ritoccati i requisiti di calcolo per il TFR per il pubblico impiego, resta l’allungamento a 6 mesi dei tempi di pagamento della liquidazione e il blocco del turn over con una pesante attacco alla stabilizzazione dei precari.
Taglio del 10% delle spese nella scuola; taglio di 800 milioni ai Comuni e di circa 4 miliardi alle Regioni, che vuol dire pesanti tagli e peggioramenti delle prestazioni sociali, degli interventi su lavoro, ambiente, ecc. Dicevano di non toccare la sanità e invece tagli della spesa farmaceutica.
Per gli invalidi veri la percentuale sale dal 74% al 80% per ottenere l’assegno.
A fronte di questo appare veramente bassa demagogia la richiesta di Tremonti del taglio del 10% agli stipendi di ministri e sottosegretari ma solo per la parte eccedente gli 80 mila euro e solo dal 2011; e del 50% del contributo ai partiti per le spese elettorali che comunque continueranno a ricevere decine di milioni di euro (“legali”); mentre quasi sicuramente per “dubbi di costituzionalità” non verranno toccati gli stipendi dei dirigenti pubblici.
Poi, condono per la regolarizzazione delle case fantasma con una sanzione minima ridotta di un terzo.

E i sindacati? Cisl e uil sospendono il giudizio ma già anticipano che possono accettare questi sacrifici se equamente vengono distribuiti, come se la crisi fosse responsabilità di tutti e non di padroni e banchieri; la cgil alza la voce, ma di fatto non chiama a nessuna mobilitazione.
Nel Pubblico Impiego, poi, i sindacati autonomi come Intesa dicono sciocchezze che vanno incontro agli istinti corporativi e opportunisti di parte del personale; di fronte a una manovra così decisionista propongono delle pietose e assolutamente inutili petizioni che non possono avere alcun effetto ma servono solo a vogliono frenare un’effettiva ribellione dei lavoratori, mentre anche nei contenuti non chiedono affatto il blocco dei tagli per i lavoratori del P.I.

NESSUNO PUO’ PENSARE CHE CON QUESTI SINDACATI E CON LE PAROLE SI POSSONO IMPEDIRE QUESTI ATTACCHI.
OCCORRE UN IMMEDIATO SCIOPERO GENERALE, CHE PONGA SOTTO TIRO I PALAZZI DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO;
MANIFESTAZIONI CHE ABBIANO LA FORZA DELLA PROTESTA DI MASSA, NON SFILATE INUTILI DEL SABATO
OCCORRE UNA LOTTA PROLUNGATA, CON BLOCCHI DEI POSTI DI LAVORO, DELLE PREFETTURE, DELLE CITTA’, FINO AL RITIRO DELLA MANOVRA.

Slai cobas per il sindacato di classe.

25.5.010

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