Quarant'anni fa le lotte per i diritti dei lavoratori si erano "concretizzate" nell'elaborazione di un documento di "salvaguardia" per i diritti di un lavoratore, lo statuto dei lavoratori.
Nei diversi anni questo è stato più volte attaccato per cercare di abbattere un "paletto" scomodo per i padroni.
Oggi il ministro Sacconi ritorna con un nuovo attacco: "entro Maggio presenterò un nuovo testo, lo statuto dei lavoratori deve essere cambiato entro tre anni".
E così assistiamo a un film vecchio troppi anni, i padroni si creano leggi ad hoc per accrescere il loro profitto. Viene detto chiaramente che deve essere modificata la legislazione sullo sciopero e il sistema di arbitrato per i licenziamenti.
Oggi più che mai è necessario che i lavoratori prendano coscienza della situazione politica e sociale che li circonda, capire che non si parla solo di posto di lavoro, salario, bensì di un modello sociale che punta solo all'oppressione dell'uomo sull'uomo, o, meglio ancora, oppressione della borghesia sul proletariato e le masse in generale.
E' ora che i lavoratori mettano veramente in crisi non solo l'economia borghese ma il sistema capitalista in toto attraverso la lotta e l'organizzazione.
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