Lombardo e Miccichè, i due “coraggiosi” politici meridionali, continuano per la loro strada nel tentativo di formare il Partito del Sud, perché dice Lombardo: “Un partito del sud è sempre più indispensabile, ma chi osa farlo rischia di essere impiccato o addirittura ghigliottinato”; “Sento slogan della serie: ‘no a un partito del sud ma più sud nei partiti e nelle istituzioni. Sono chiacchiere.”; “Se si ha bisogno di una rappresentanza coraggiosa e coerente non si può che farla emergere da un partito che vincoli gli eletti a una fedeltà a difesa del territorio che oggi non assicurano né i partiti nazionali né gli eletti del sud nei partiti nazionali. Sono i numeri a dimostrare l’indispensabilità di un partito del sud. Dal ’94 ad oggi il divario con il Nord è cresciuto, chiunque abbia governato.” (sott. nostra) (il sole 24 ore 9 aprile 2010).
Gli fa eco Miccichè, la cui posizione riportiamo con le parole dell’esterrefatto Francantonio Genovese, Pd, “Ma vi rendete contro di cosa ha detto Miccichè? Ha ammesso che Berlusconi se ne frega della Sicilia.” E Miccichè, surriscaldato da una platea che sostiene questa sua nuova Idea rincara la dose: “Prodi, Bersani, D’Antoni, Enrico Letta e Padoa Schioppa hanno distrutto il Fondo per le aree sottoutilizzate (sott. ns.) che avrebbe garantito lo sviluppo della Sicilia.” E, via di questo passo, in perfetto stile leghista “Giuseppe Garibaldi ha fatto più danni di Hitler”.
Per portare avanti il progetto, la nuova accoppiata, deve tessere la tela incontrando vari esponenti politici di tutte le regioni del sud. “Miccichè ha incontrato tre consiglieri regionali della Campania [aveva già parlato con Bassolino]. Per la Sardegna i contatti riguardano l’ex ministro Beppe Pisanu, che ha messo su un’associazione con una dozzina di consiglieri regionali. In Puglia c’è un altro ex ministro come Adriana Poli Bortone e in Calabria un gruppo di dirigenti ex forzisti.” (La Repubblica 6 aprile 2010).
E siccome bisogna anche convincere gli industriali, nella finanziaria, infatti, come riportano i quotidiani locali, ci sarà la riduzione dei consorzi Asi e dei loro consigli di amministrazione e la stessa riforma della formazione professionale, mentre l’assessore Venturi, rappresentante della Sicindustria nel governo regionale, lo si lascia lavorare “… per incentivare la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese” .(Gds 11 apr.10)
Questa “impresa” sembra così a portata di mano che ognuno già si appresta a farsi spazio nella nuova struttura “per non farsi schiacciare dagli altri protagonisti del futuro Partito del Sud” (dice chiaramente un dirigente dell’MPA).
Una parte del Partito democratico, ha appena fondato l’associazione politica e culturale “Innovazione” (proprio così!) per traghettare tutto il partito verso il governo regionale e con Salvatore Cardinale dice: “Il Partito del Sud è interessante anche per noi… Può avere un grande avvenire ma solo se va oltre Lombardo. … il partito del sud può raccogliere molti consensi, diciamo tra il 25 e il 30%”.
Tra gli "oppositori" c’è una parte del Pd, Enzo Bianco (che con Orlando, ora Idv, faceva coppia nel passare da un partito all’altro pur di mantenere la poltrona!): “A volte … la realtà supera davvero l’immaginazione. Neanche il più fantasioso sostenitore del ‘milazzismo’ avrebbe immaginato lo spettacolo visto a Caltanissetta. Un’allegra compagnia, il cui comun denominatore rischia di essere un progetto che ha il sapore del trasformismo”. (La Repubblica 11 aprile 10).
Ma i maggiori oppositori sono naturalmente i “lealisti”, i fedeli di Berlusconi: il ministro Alfano, Schifani e il coordinatore del Pdl Castiglione che si oppone perché “Berlusconi ha già detto un secco no”, anche se... in vista della fine della “telenovela del partito del sud” si può pensare ad un “governo [regionale] di salute pubblica” anche con pezzi del PD (!!!) perché “L’importante è superare il disagio sociale ormai insostenibile” (Gds 11 aprile 10)…
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