mercoledì 14 aprile 2010

processo a milano -andare oltre

quello che pubblichiamo è il volantino di convocazione del presidio in occasione del processo ai compagni di milano
noi aderiamo politicamente al presidio ma la nostra proposta va oltre questo processo. L'abbiamo espressa in occasione dell'assemblea preparatoria e la portiamo a livello nazionale ovunque, nel testo che segue l'appello per il 15.

per un soccorso rosso proletario capace di unire

proletari comunisti

14-4-2010



l'appello

Processo d’Appello ai compagni

arrestati il 12 febbraio 2007

con l’accusa di voler costituire

il Partito Comunista-pm

15 aprile 2010 h. 9.00

PRESIDIO

davanti al

tribunale di Milano

C.so di Porta Vittoria

Sono comunisti non terroristi !

Giovedì 15 aprile inizia a Milano il

processo d’appello ai compagni

arrestati il 12 febbraio 2007 con

l’accusa di voler costituire il Partito

C o m u n i s t a - p m . C o n d a n n a t i

esemplarmente a 150 anni di carcere in

primo grado, nove di essi sono ancora

prigionieri. Dopo essere stati trasferiti di carcere in carcere questi

compagni sono stati deportati nel carcere confino di Siano Catanzaro, lager a centinaia di Km dai propri

affetti. L’obbiettivo è quello di tenerli lontani dai propri compagni di lotta e completamente isolati dal resto dei

prigionieri. Dopo l’emanazione della circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che di fatto

norma, regolamenta ed istituisce nuovamente le sezioni speciali, questa è la sorte di quanti vengono

perseguiti dallo Stato in quanto rivoluzionari. Lontani, separati, di fatto in isolamento. La direttiva prevede

anche una diversa destinazione dei prigionieri secondo la loro ideologia. Così gli anarchici sono destinati ad

Alessandria, i comunisti a Siano e Carinola. Per gli islamici c’è la Guantanamo italiana a Macomer, in Sardegna,

e Asti. E’ successo così anche ai sei compagni arrestati il 10 giugno 2009 e ai due compagni successivamente

arrestati il 18 gennaio 2010, con l'accusa di associazione finalizzata al terrorismo e partecipazione a banda

armata, infatti sono stati “spediti” a Siano, e altri sempre accusati di associazione sovversiva sono stati

rinchiusi ad Alessandria.

Il tentativo di isolare i prigionieri politici, mostrarli come “terroristi” lontani dal movimento e dalla lotta di

classe, di criminalizzare quelle pratiche politiche che possono mettere in discussione i responsabili delle

continue morti da sfruttamento e da guerra e tutto il loro sistema fallisce ed è fallito per la solidarietà che fino

ad ora i compagni hanno ricevuto e per la fierezza con cui resistono alla barbarie del carcere. Invitiamo a

partecipare alle udienze per salutarli, stringendoci attorno a loro, per affermare che li sentiamo vicini alla lotta

che continua fuori dalle galere, ma anche per denunciare e protestare contro il regime differenziato carcerario,

le carceri confino, le sezioni speciali, l’isolamento e il 41bis, in solidarietà con tutti i prigionieri. Per unire la loro

resistenza in carcere a quella di tutti coloro che oggi resistono nel mondo lottando contro l’oppressione

invitiamo a partecipare al corteo del 25 Aprile. Consapevoli della mistificazione e della propaganda che da

sempre lo stato "democratico" ha costruito su questa giornata, in questo modo vogliamo ribadire che questa

data non è una ricorrenza, ma un’occasione per riannodare il filo rosso che lega la resistenza al fascismo

odierno con quella dei partigiani di ieri.

Sostenere la resistenza dei prigionieri rivoluzionari, difendere la loro identità!

Terrorista è chi sfrutta, incarcera e fa le guerre!

No alla differenziazione, all’isolamento, alle sezioni speciali!

No al 41 bis!

Libertà per i compagni!

L’Assemblea Contro Carcere e Repressione tenutasi a Milano il 28/3/2010 F.I.P. -

MILANO -

Aprile 2010


la nostra proposta



proletari comunisti esprime la sua solidarietà ai compagni in prigione sottoposti a vessazioni, isolamento, desolidarizzazione.



Il governo Berlusconi ha intensificato la repressione delle lotte sociali e operaie con cariche, denunce, multe, ma anche intimidazioni e arresti che riguardano antifascisti, anarchici, studenti, attivisti sindacali e non si fermano le campagne di criminalizzazione con il pretesto del terrorismo e l'uso dell'art. 270Bis con processi-montature giudiziarie e condanne;




ha peggiorato le condizioni di vita dei prigionieri politici, dei detenuti immigrati nelle carceri dove, come le cronache tristemente ci testimoniano, si moltiplicano i casi di pestaggi, torture fisiche e psicologiche, omicidi e suicidi




in questo quadro di cui abbiamo tracciato solo una brevissima sintesi e che riteniamo condiviso riteniamo non possano essere sufficienti convocazioni di assemblee e mobilitazioni strettamente a ridosso di scadenze processuali, in occasione delle quali chiamare alla necessaria solidarietà, ma occorre l'organizzazione comune permanente, serve tra di noi una unità non di formale o di facciata, una unità che vada anche oltre le presenze qui che sia di tutte le forze comuniste rivoluzionarie anarchiche,antifasciste nella creazione di una
struttura unitaria che noi sinteticamente chiamiamo soccorso rosso proletario e di massa, ma non è il nome che conta ma il contenuto: l'unità si fa sviluppando la lotta per l'unità anche in questa assemblea con tutte le forze, organismi e compagni disponibili:Partiamo partire da questa assemblea e in questa città, costruiamo insieme non una scadenza ma una campagna a partire dal 15 aprile e che vada fino al 19 giugno dove secondo noi si deve organizzare un corteo cittadino costruito a milano ma che possa avere respiro e rilievo nazionale: noi da parte nostra -per legare questa scadenza al significato storico per i prigionieri politici che esso ha, garantiamo la presenza dei compagni peruviani, turchi, francesi legati alle diverse aree della solidarietà dei prigionieri politici.

costruiamo un percorso condiviso in parole d'ordini e entro certi limiti teritorio, posti, di lavoro, aree su questo che è un terreno generale e al tempo stesso specifico della lotta di classe

Occorre unire i tanti colpiti dalla repressione in varie forme e intensità, i tanti solidali; occorre costruire iniziative di solidarietà, di controinformazione , strumenti di intervento che vadano oltre la rete internet, ma che sia una rete sociale e politica diffusa

occorre che tra di noi ci sia chiarezza e fiducia e che la solidarietà e il comune sentire riguardi tutti i compagni, nessuno escluso

siamo d'accordo nel caratterizzare contro fascismo e repressione la partecipazione al corteo del 25 Aprile ma quello che proponiamo compagni è qualcosa di più e di meglio

proponiamo una rete, un coordinamento, o come si voglia chiamare, o se volete potremmo chiamare 19giugno, che lavori essenzialmente su milano e via via si estenda come proposta e metodo su scala nazionale

i compagni di proletari comunisti

Nessun commento:

Posta un commento