da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 31/10
Sui giornali, nella stampa, in televisione, negli interventi di esponenti del governo, dell'opposizione, impazza la questione dei dossier, realizzati da una società più o meno segreta, formata da padroni, finanzieri, poliziotti e faccendieri con un sistema di hackeraggio che ha permesso di avere nelle mani vita morte e miracoli di esponenti dell'economia, della politica, delle istituzioni, delle aziende.
Questa pratica del dossier è normale in una società
capitalistica, dove dietro l'assetto unitario del sistema dei padroni, dei
partiti che si riconoscono negli interessi generali dei padroni, delle
strutture riservate dello Stato e dell'insieme delle istituzioni, delle aziende
del nostro paese, ci sono i cosiddetti servizi segreti, le agenzie di investigazione.
La storia del nostro paese è piena di queste vicende e sappiamo bene che queste
vicende fanno riferimento a una cupola che è parte della classe dominante e che
attraverso anche questo sistema vuole tenere sotto ricatto l'intera classe
dominante e avere una parte in termini di potere, di privilegi e infine di soldi, soldi, soldi.
La prima questione da dire è che tutta questa cupola ha sempre fatto capo alla destra reazionaria prima, durante e dopo il dopoguerra. Il caso più clamoroso è stato quello della vicenda P2. E’ sempre
all'interno di questa visione che va vista anche l'ultima vicenda dei dossier.Le lamentele della Meloni, dei suoi ministri, della sua
stampa sono ipocrite. I dossier riguardano parte rilevante
della sua fazione economica, politica, istituzionale e, per quanto riguarda gli
apparati dello Stato, dei servizi, sono la rappresentanza principale di questa
tendenza che va bene quando è diretta verso gli avversari politici interni ed
esterni alla fazione che oggi ha in mano il governo ma non va affatto bene
quando li tocca, li sfiora.
I proletari non si devono fare ingannare dalle
dichiarazioni della Meloni e dei suoi ministri, della sua stampa, che si
lamentano di tutto questo. Sono parte di una demagogia con cui il governo tende
a rappresentarsi verso il popolo come colpito ora dalla magistratura, ora dai
poteri forti, ora dall'Europa, ora dai dossier, quando invece sono loro al
governo, sono loro al potere. Attraverso questa denuncia in cui il governo si
definisce vittima, l'obiettivo è quello di mettere le mani ancor più a un controllo
totalitario di tutto ciò che riguarda istituzioni, stampa, magistratura e così
via.
Quindi, in una certa misura il governo usa questa vicenda
dei dossier per andare avanti, con leggi reazionarie di stampo
fascista/autoritario per rafforzare la creazione di un blocco compatto, quasi
da regime, che faccia quadrato intorno al governo e ne assicuri la
continuità della marcia reazionaria verso un regime di stampo moderno
fascista e colpire democrazia e istituzioni, l’opposizione sia parlamentare
sia di altri settori, per costruire un governo, uno Stato forte che alla fine
serve contro i lavoratori, le masse popolari, per imporre loro guerra,
repressione, corruzione, attacco alle loro condizioni di vita e di lavoro.
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