sabato 2 novembre 2024

pc 2 novembre - I "dossieraggi" giovano al governo Meloni per un maggiore controllo totalitario dello Stato

 da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 31/10

Sui giornali, nella stampa, in televisione, negli interventi di esponenti del governo, dell'opposizione, impazza la questione dei dossier, realizzati da una società più o meno segreta, formata da padroni, finanzieri, poliziotti e faccendieri con un sistema di hackeraggio che ha permesso di avere nelle mani vita morte e miracoli di esponenti dell'economia, della politica, delle istituzioni, delle aziende.

Questa pratica del dossier è normale in una società capitalistica, dove dietro l'assetto unitario del sistema dei padroni, dei partiti che si riconoscono negli interessi generali dei padroni, delle strutture riservate dello Stato e dell'insieme delle istituzioni, delle aziende del nostro paese, ci sono i cosiddetti servizi segreti, le agenzie di investigazione. La storia del nostro paese è piena di queste vicende e sappiamo bene che queste vicende fanno riferimento a una cupola che è parte della classe dominante e che attraverso anche questo sistema vuole tenere sotto ricatto l'intera classe dominante e avere una parte in termini di potere, di privilegi e infine di soldi, soldi, soldi.

La prima questione da dire è che tutta questa cupola ha sempre fatto capo alla destra reazionaria prima, durante e dopo il dopoguerra. Il caso più clamoroso è stato quello della vicenda P2. E’ sempre

all'interno di questa visione che va vista anche l'ultima vicenda dei dossier.

Le lamentele della Meloni, dei suoi ministri, della sua stampa sono ipocrite. I dossier riguardano parte rilevante della sua fazione economica, politica, istituzionale e, per quanto riguarda gli apparati dello Stato, dei servizi, sono la rappresentanza principale di questa tendenza che va bene quando è diretta verso gli avversari politici interni ed esterni alla fazione che oggi ha in mano il governo ma non va affatto bene quando li tocca, li sfiora.

I proletari non si devono fare ingannare dalle dichiarazioni della Meloni e dei suoi ministri, della sua stampa, che si lamentano di tutto questo. Sono parte di una demagogia con cui il governo tende a rappresentarsi verso il popolo come colpito ora dalla magistratura, ora dai poteri forti, ora dall'Europa, ora dai dossier, quando invece sono loro al governo, sono loro al potere. Attraverso questa denuncia in cui il governo si definisce vittima, l'obiettivo è quello di mettere le mani ancor più a un controllo totalitario di tutto ciò che riguarda istituzioni, stampa, magistratura e così via.

Quindi, in una certa misura il governo usa questa vicenda dei dossier per andare avanti, con leggi reazionarie di stampo fascista/autoritario per rafforzare la creazione di un blocco compatto, quasi da regime, che faccia quadrato intorno al governo e ne assicuri la continuità della marcia reazionaria verso un regime di stampo moderno fascista e colpire democrazia e istituzioni, l’opposizione sia parlamentare sia di altri settori, per costruire un governo, uno Stato forte che alla fine serve contro i lavoratori, le masse popolari, per imporre loro guerra, repressione, corruzione, attacco alle loro condizioni di vita e di lavoro.

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