...c'è chi sa da che parte stare: "PALESTINA LIBERA DAL FIUME SINO AL MARE"
da radio onda d'urto
“L’equiparazione tra antisionismo e antisemitismo è una forma di antisemitismo, perchè il sionismo ha una latenza antisemita, io sento molto la mia identità ebraica ma questa idea che il sionismo sia l’ebraismo è dal punto di vista ebraico un orrore.” Il regista, attore e scrittore Moni Ovadia in una lunga intervista a Radio onda d’urto riflette sull’attualità dell’antifascismo, sul rapporto irrisolto col fascismo del nostro paese, sulla corruzione della memoria e arriva ai giorni nostri, quando la guerra diventa il pretesto “per poter inaugurare stagioni di repressione, di sospensione della democrazia.”
Sulla guerra israeliana in Medio Oriente le parole dello scrittore di origine ebraica sono durissime: ” è un’aggressione terrificante portata da un governo nazi-fascista, quello israeliano, contro una popolazione inerme e uso io, che sono ebreo, il termine nazista perchè questo genocidio terrificante nasce dalla disumanizzazione del popolo palestinese anche dei bambini e per questo senso si può chiamare in campo il nazismo; quando si mettono in atto azioni per affamare e assetare
la popolazione palestinese, cosa ci vuole d’altro per chiamarlo nazismo?!?”.Invitato a esprimere la sua opinione in merito a quanto accaduto a Brescia nei giorni scorsi – con gli attacchi della destra cittadina e dell’Associazione di amicizia Italia-Israele che hanno chiesto le dimissioni del consigliere comunale di origine palestinese Iyas Ashkar per aver condiviso il post con una grafica che affiancava la bandiera nazista a quella dello stato di Israele – e sulle accuse di antisemitismo a chi esprime una critica radicale al sionismo Moni Ovadia risponde che è l’equiparazione tra antisionismo ad antisemitismo ad essere una espressione di antisemitismo: “io sono antisionista perchè considero il sionismo una perversione del grande messaggio della Torah degli ebrei.
Alcuni degli intellettuali ebrei statunitensi sono i più duri contro Israele, cito il caso del grandissimo Norman Finkelstein, figlio di due sopravvissuti all’Olocausto e combattenti del Ghetto di Varsavia prima di essere deportati, con il resto della famiglia sterminata, penso che abbia qualche titolo per parlare…”
Moni Ovadia sarà a Brescia il 17 novembre alle ore 10,30 come oratore ufficiale per l’81esimo anniversario dell’eccidio di Piazza Rovetta del 1943. Prima di lui, sul palco della commemorazione promossa dall’Anpi in collaborazione con l’Associazione Caduti di Piazza Rovetta, interverranno Marco Ugolini della sezione Anpi “Caduti di Piazza Rovetta”, Lucio Pedroni presidente provinciale Anpi e Laura Castelletti sindaca di Brescia.
L’intervista di Radio Onda d’Urto a Moni Ovadia. Ascolta o scarica
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