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Curcio, Moretti e Azzolini: i tre ex brigatisti a giudizio ad Alessandria mezzo secolo dopo la sparatoria di Cascina Spiotta del 1975 sulle colline dell’Acquese in cui morì Mara Cagol
Arriverà ad Alessandria il processo per la sparatoria a Cascina Spiotta, sulle colline dell’Acquese, nel 1975. Oggi, mercoledì 30 ottobre, il gup del Tribunale di Torino ha rinviato a giudizio tre ex brigatisti.
Data del processo e imputati coinvolti
Il prossimo 25 febbraio davanti alla Corte d’Assise di Alessandria (che ha competenza territoriale) saranno processati Renato Curcio, considerato ideologo e fondatore delle Br, Mario Moretti, altro capo storico e Lauro Azzolini, ex militante.
Indagine e proscioglimento di un quarto imputato
La procura di Torino aveva iscritto nel registro degli indagati anche una quarta persona, Pierluigi Zuffada, anche lui altro ex militante, che è stato prosciolto perché l'accusa, così come formulata dall'accusa, è stata considerata prescritta.
Il ruolo della riapertura dell'inchiesta
Una vicenda controversa e complessa che sembrava essersi chiusa. È stato grazie all’esposto nel
2021 di Bruno D’Alfonso (e all’avvocato Sergio Favretto), figlio di una delle vittime e che all’epoca era solo un bambino, a far riaprire l’inchiesta.Sparatoria del 1975 a Cascina Spiotta
Accadde tutto tra il 4 e il 5 giugno del 1975 alla Cascina Spiotta, nella frazione Arzello di Melazzo. Qui erano in corso le ricerche da parte dei carabinieri del re dello spumante Vallarino Gancia, sequestrato dalle Brigate rosse pochi giorni prima.
Quando i militari bussarono alla porta di quella casa i terroristi reagirono sparando e gettando bombe a mano: nello scontro a fuoco morì l’appuntato Giovanni D’Alfonso e altri due colleghi rimasero feriti. Morì anche Maria Cagol, moglie di Renato Curcio, mentre uno dei terroristi riuscì a sfuggire. Quest’ultimo, secondo la Procura, è Lauro Azzolini: venne già prosciolto dal giudice istruttore del tribunale di Alessandria nel 1987.
Esito delle nuove indagini
Le nuove indagini (condotte anche grazie alle nuove tecnologie) si sono concluse all’inizio di quest’anno con la richiesta di rinvio a giudizio per quattro persone accusate, con diverse imputazioni, di omicidio volontario: Curcio, Moretti, Zuffada e Azzolini. Quest’ultimo insieme a Cagol teneva in ostaggio l’imprenditore e poi scappò e per il quale la stessa procura aveva chiesto la misura cautelare poi respinta dal gip.
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