martedì 3 gennaio 2023

pc 3 gennaio - Il governo Meloni al servizio dei padroni… papale papale… per le aziende 10 miliardi nella finanziaria

Quando diciamo che i governi sono al servizio dei padroni sembra qualcosa che ogni volta si debba “dimostrare” con frasi, ma soprattutto con dati e cifre, mentre la Meloni, a capo del governo moderno fascista, lo ha detto chiaramente fin dall’inizio (al Parlamento, ai padroni della Confagricoltura, a quelli della Confesercenti…) con il motto “non disturbare chi produce” (intendendo appunto i padroni e non certo gli operai) e in questi giorni lo ha ripetuto.

Parole ma soprattutto i “fatti” interessano alla Meloni, come ha voluto ribadire in occasione della conferenza stampa di fine anno appunto, rispondendo ad una domanda di uno dei giornalisti presenti, che prima le ha ricordato le sue parole su “una politica industriale efficace. Lei ha detto che la crescita la fanno le industrie, le attività produttive”, ma poi le ha anche ricordato la “critica” del presidente di Confindustria, Bonomi che: “sembra leggermente critico sulla Legge di bilancio, critico quindi sulla linea di politica economica del suo governo … Che cosa si sente di dire alla platea produttiva del nostro Paese e agli industriali, al di là di quello che pensa il presidente Bonomi…”

Ecco prima la risposta che tranquillizza tutta la classe dei padroni: “Penso che gli industriali lo abbiamo ampiamento compreso. Se devo giudicare dalle interlocuzioni che ho avuto, dalle iniziative a cui ho partecipato nelle quali erano rappresentati imprenditori o industriali, mi pare che ci sia la piena consapevolezza di un governo che è amico di chi produce. Un governo amico delle aziende che vuole fare del suo meglio per dare una mano.”

E subito dopo arriva la risposta, un po’ seccata e un po’ da maestrina, per Bonomi, ricordandogli che il governo deve pensare agli interessi di tutta la classe borghese: “Per quanto riguarda Carlo Bonomi, io penso che le sue valutazioni, le valutazioni che arrivano da queste associazioni rappresentative di interessi particolari, piuttosto che dai sindacati, ecc. siano sempre molto utili. E bisogna saperle ascoltare, ma bisogna anche sapere che loro sono portatori di un interesse: legittimo, particolare. E noi dobbiamo tenere insieme il quadro. Nel senso che, quando Carlo Bonomi dice ‘non c’è niente sulle aziende’, intende che i quasi 10 mld spesi sui crediti di imposta non erano necessari? …

Bonomi si lamenta perché per i padroni i soldi, accumulati grazie allo sfruttamento della classe operaia, non bastano mai! E come si vede, può dormire sonni tranquilli, visto che dal governo amico dei padroni stanno per arrivare altre montagne di soldi… a cominciare dai 150 milioni per gli “incentivi” per l’auto (630 milioni complessivi), mentre per le masse popolari l’anno si apre con la “stangata”, con un altro aumento dei prezzi di tutti i beni necessari.

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