Parole ma soprattutto i “fatti” interessano alla Meloni,
come ha voluto ribadire in occasione della conferenza stampa di fine anno
appunto, rispondendo ad una domanda di uno dei giornalisti presenti, che prima le
ha ricordato le sue parole su “una politica
industriale efficace. Lei ha detto che la crescita la fanno le industrie, le
attività produttive”, ma poi le ha anche ricordato la “critica” del presidente
di Confindustria, Bonomi che: “sembra leggermente critico sulla Legge di
bilancio, critico quindi sulla linea di politica economica del suo governo … Che
cosa si sente di dire alla platea produttiva del nostro Paese e agli
industriali, al di là di quello che pensa il presidente Bonomi…”
Ecco prima la
risposta che tranquillizza tutta la classe dei padroni: “Penso che gli industriali lo abbiamo ampiamento
compreso. Se devo giudicare
dalle interlocuzioni che ho avuto, dalle iniziative a cui ho partecipato nelle
quali erano rappresentati imprenditori o industriali, mi pare che ci sia
la piena consapevolezza di un governo che è amico di chi produce. Un
governo amico delle aziende che vuole fare del suo meglio per dare una
mano.”
E subito dopo arriva la risposta,
un po’ seccata e un po’ da maestrina, per Bonomi, ricordandogli che il governo
deve pensare agli interessi di tutta la classe borghese: “Per quanto
riguarda Carlo Bonomi, io penso che le sue valutazioni, le valutazioni che
arrivano da queste associazioni rappresentative di interessi particolari,
piuttosto che dai sindacati, ecc. siano sempre molto utili. E bisogna saperle
ascoltare, ma bisogna anche sapere che loro sono portatori di un interesse:
legittimo, particolare. E noi dobbiamo tenere insieme il quadro. Nel senso che,
quando Carlo Bonomi dice ‘non c’è niente sulle aziende’, intende che i quasi
10 mld spesi sui crediti di imposta non erano necessari? …”
Bonomi si lamenta perché per i
padroni i soldi, accumulati grazie allo sfruttamento della classe operaia, non
bastano mai! E come si vede, può dormire sonni tranquilli, visto che dal
governo amico dei padroni stanno per arrivare altre montagne di soldi… a
cominciare dai 150 milioni per gli “incentivi” per l’auto (630 milioni complessivi), mentre per le masse
popolari l’anno si apre con la “stangata”, con un altro aumento dei prezzi di
tutti i beni necessari.
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