Torino, distrutta la lapide del partigiano Martinetti. L'Anpi: «I soliti imbecilli»
Ennesimo atto vandalico contro simboli antifascisti: era affissa all’angolo tra corso Ferrucci e corso Vittorio Emanuele II
Nuovo atto vandalico a Torino dove la lapide di marmo che ricorda il partigiano Giovanni Martinetti è stata divelta e spezzata.
Era affissa all’angolo tra corso Ferrucci e corso Vittorio Emanuele II. «Distrutta dai soliti imbecilli che non riescono a trovare un altro modo per passare il loro inutile tempo. La rimetteremo a posto come sempre -commenta il presidente provinciale dell’Anpi Nino Boeti -. Continuano con assiduità gli atti vandalici nei confronti dei monumenti che ricordano gli uomini e le donne che hanno combattuto per
restituire libertà e democrazia al nostro Paese. Nell’Italia post fascista rigurgiti di fascismo e di idiozia continuano a tenere banco. Continueremo a ridare dignità alle lapidi distrutte e sarà tempo vano quello trascorso da chi pensa in questo modo di umiliare il ricordo delle partigiane e dei partigiani».
«L'Italia è fascista»: imbrattato murales Anpi a Torino
L'atto vandalico è accaduto nel quartiere Santa Rita
Imbrattato, con simboli di estrema destra, il murales sulla parete dell'edificio che ospita la scuola elementare Giuseppe Mazzini, di via Santa Rita 5, quartiere Santa Rita a Torino. Sul disegno, che raffigura una bambina che corre su di un prato e la scritta «Va dove ti porta la Costituzione», con lo spray nero è stato riprodotto un fulmine cerchiato, logo del Blocco Studentesco, gruppo vicino a Casapound ed è stata cancellata la parola «anti» dalla frase «L'Italia è anti fascista», trasformandola così in «L'Italia è fascista».
Cancellato anche il simbolo dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Il murales era stato realizzato quest'anno dall'artista Vito Navolio, dopo che la sezione Anpi di Santa Rita aveva proposto la realizzazione all'associazione Mau, per celebrare il 25 aprile. Altre scritte sono apparse in piazza Santi Apostoli, nel quartiere Mirafiori Sud: «Hasta la vista antifascista'», «Antifa ah ah», con la firma Blocco Studentesco.
«Anche Natale persone senza memoria e senza rispetto imbrattano monumenti e muri con frasi farneticanti - commenta Luca Rolandi, presidente della Circoscrizione 2 di cui fanno parte i quartieri coinvolti nel raid vandalico -Condanniamo duramente quanto accaduto e già questo pomeriggio interverremo per ripulire il murales».
Asti, polemica per l’iniziativa di FdI: a Natale beni di prima necessità per famiglie «italiane del nostro territorio»
La sezione astigiana annuncia «la campagna Natale solidale Siamo Tutti Fratelli»
Una raccolta di beni di prima necessità, ma solo per le famiglie bisognose italiane. È polemica per l'iniziativa della sezione di Asti di Fratelli d'Italia che annuncia «la campagna Natale solidale Siamo Tutti Fratelli». Una raccolta di beni di prima necessità non proprio per tutti, ma destinata alle famiglie del territorio e non di nazionalità straniera. Un'idea che non è piaciuta al Nodo antidiscriminazione del Comune di Asti, attivo dal 2017, che ha descritto l'iniziativa come scorretta e discriminatoria.
«Ci mettiamo a disposizione e mettiamo a disposizione la nostra Sede per chiunque volesse donare indumenti, giocattoli e pannolini per le famiglie italiane, del nostro territorio, che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese con l'obiettivo di essere al fianco dei più bisognosi - dicono da Fratelli d'Italia attraverso il consigliere comunale Carlotta Accomasso -.La nostra iniziativa non è né provocatoria né discriminatoria, bensì ha l'obiettivo di aiutare i nostri connazionali più deboli e dimenticati, le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, e, proviamo, nel nostro piccolo, ad aiutare con azioni concrete i cittadini in difficoltà che stanno soffrendo. La generosità e il cuore degli astigiani è sicuramente grande, per questo auspichiamo che tante persone aderiscano anche a questa nuova raccolta straordinaria. I beni donati aiuteranno famiglie, disoccupati e pensionati. Ci occuperemo noi stessi di consegnare i pacchi».
Tra le prese di posizione quello Nodo Antidiscriminazione del Comune di Asti, sportello attivo all’assessorato delle Politiche sociali: «Anche un’associazione, ed anche per fini benefici, non può affermare di voler aiutare solo chi ha un origine piuttosto che un'altra - dicono -. Gli atti discriminatori sono chiaramente specificati nella Legge Regionale 5 del 23 marzo 2016».
A stemperare gli animi ci pensa il sindaco della città , Maurizio Rasero.
«Non abbiamo mai lasciato indietro nessuno, né lo lasceremo,
indipendentemente da origine ed etnia - chiosa il primo cittadino-. Non
succederà nemmeno questo Natale».
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