A guardare anche superficialmente la manovra del governo Meloni (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2022/12/pc-22-dicembre-governo-e-legge-di.html)
si vede subito che “toglie ai poveri per dare ai ricchi”, (vedi il taglio al cosiddetto
reddito di cittadinanza), ma soprattutto che per i ricchi ci sono tanti soldi,
come d’altronde aveva detto subito la Meloni che vuole essere coerente con gli
impegni presi verso i padroni quando ha detto di non volerli disturbare.
E, come vedremo, non sono solo “interventi per il ceto medio”
che tanto sta a cuore alla Meloni e ai suoi scagnozzi, ma soprattutto per tutti i padroni,
grandi medi e piccoli.
I “saldi di bilancio” della manovra parlano di un totale di 35
miliardi, di cui 21 vanno allo “sconto” sull’energia “per famiglie e imprese”:
per le famiglie si tratta di briciole, per le imprese di sostanza. Dai 35
bisogna togliere quindi 21 e rimangono più o meno14 miliardi. Vediamo che fine
fanno secondo un articolo del Sole 24 Ore del 24 scorso, “pacchetto per le
imprese” lo chiama.
Quello riservato ai padroni, dice, è un “Un collage di rifinanziamenti e proroghe”, che come abbiamo
detto fin dall’inizio della valutazione del governo Meloni, dal punto di vista economico è “in continuità con le misure approntate dai precedenti governi”, e questo conferma anche che i governi borghesi, tutti, danno per scontato (questo sì) che ai padroni si danno soldi a prescindere! Per loro è un fatto normale e permanente. E la cosiddetta opposizione, politica e sindacale, non parla mai di questo aspetto dei “conti pubblici né tantomeno lo critica, perché su questo è perfettamente d’accordo!“Il principale rifinanziamento, seppure spalmato su
un arco temporale molto lungo, fino al 2037, riguarda i contratti di sviluppo
con 3,2 miliardi per i programmi di sviluppo industriale e 800 milioni per
quelli in ambito turistico, vengono prorogati fino al 31 dicembre 2023, e il credito
d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle Pmi con
l’importo massimo che viene innanzato da 200mila a 500mila euro.”
“Si passa poi – continua il quotidiano della Confindustria -
al Fondo green new deal, con 565 milioni da destinare alla
copertura delle garanzie concesse da Sace per la realizzazione dei progetti
sostenibili.” E ancora: “Il ministero delle Imprese e del made in Italia
(Mimit) gestirà un nuovo fondo per il potenziamento delle politiche
industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy. Si
tratta di 5 milioni per il 2023 e 95 milioni per il 2024 … già parla di tessile,
alimentare, arredamento, automazione.”
Anche per il commercio ci sono novità “con l’aumento della deducibilità
degli ammortamenti dei costi dei fabbricati utilizzati per l’esercizio
dell’attività di impresa da ipermercati, discount e una serie di punti vendita
del commercio al dettaglio ... La manovra ha inoltre incorporato la creazione di
una Fondazione per la progettazione e lo sviluppo dei microchip”. Questo
punto sui microchip è molto importante perché il governo “troverà” tanti altri
miliardi da investire.
C’è poi “l’assegnazione di 1,5 milioni al fondo per il
supporto alle vetrerie di Murano …1,5 milioni per il 2023 e 2 milioni a
decorrere dal 2024 per lo sviluppo di cooperative costitute dai
lavoratori per il recupero di aziende in crisi!” Visto che il governo le crisi
non riesce/non vuole proprio risolverle, vorrebbe scaricare su “nuovi padroncini”
pure l’impegno del risanamento!
“3 milioni per il 2023 e 5 milioni a decorrere dal
2024 per il fondo destinato alle piccole e medie imprese creative
istituito con la legge 178 del 2020.” E cioè lo sconto del 100% per le cosiddette
assunzioni agevolate.
E ancora un altro miliardo circa tra “Nuova Sabatini”, Zes-Zone
Economiche Speciali e Fondo per la Ricerca e lo Sviluppo al sud (400 milioni:
25% per le grandi imprese, 35% per le medie, e 45% per le piccole).
E poi ancora “contributi” di diverso tipo come il rifinanziamento
della Cassa integrazione, i voucher, i 30 milioni scuole paritarie
e altre “mance” alle varie clientele: 2 milioni per allevatori
bufale, 8 milioni per pesca e acquacoltura, 2 milioni per vigneti, 2 milioni alle
pro loco, 500mila per i cammini religiosi…
Più i soldi “nascosti” nelle pieghe della manovra, siamo già
a circa 10 miliardi. Forse così si comprende meglio che tutta la caciara e il
polverone sul reddito di cittadinanza, cui si prestano saltimbanchi di ogni
tipo al servizio dei padroni e del governo, serve a distrarre l’attenzione da
questa montagna di soldi!
Per non far preoccupare troppo i padroni che ciononostante
continuano a lamentarsi gli interventi della cricca Meloni rimandano costantemente
ad un futuro in cui i padroni saranno ristorati! Il ministro Urso ha
detto che era “doveroso” prestare attenzione alle esigenze dei padroni, il suo sottosegretario
Bitonci che gli aiuti saranno “più corposi” nei prossimi mesi…
Invece già adesso, altri soldi, quelli che “non entravano” in questa manovra il governo li ha messi nel decreto Milleproroghe e in quello Aiuti quater!
Nessun commento:
Posta un commento