Sul governo è importante tener conto della continuità della politica economica dell’attuale governo rispetto ai precedenti governi. Questo vuol dire che su questo piano i provvedimenti che prende il governo Meloni sono quelli che prenderebbe qualsiasi governo dei padroni per fronteggiare l’attuale situazione economica e scaricare la crisi sulle masse popolari.
Gli altri provvedimenti sono sostanzialmente quelli che avrebbero preso altri governi in materia economica, e vanno combattuti come abbiamo combattuto quelli dei precedenti governi.
Ben più grave è l’azione del governo sugli altri provvedimenti: Rave, Ong, Novax, ecc., perché sono manifesti ideologici identitari che caratterizzano la natura fascista di questo governo, e che domandano la lotta immediata e prolungata nelle forme in cui è possibile realizzare come agitazione e propaganda,
come manifestazioni politiche, con sostegno a iniziative e forme di lotta che riguardino questi problemi; con teoria, programma e azione d’avanguardia.Quello che bisogna comprendere è che l’azione su questo terreno è esattamente l’azione principale dei comunisti nella classe operaia, nei settori organizzati del sindacalismo di base e di classe, nelle manifestazioni politiche o di alto contenuto politico.
Lo sciopero generale contro i provvedimenti economici non è la parola d’ordine principale, ma le iniziative di lotta dei proletari e masse popolari sono il luogo e il campo d’azione della agitazione e propaganda politica.
E’ chiaro che il problema dei problemi, sia di fase sia ancor più sul piano strategico, è la guerra imperialista, il ruolo dell’Italia nella guerra imperialista, su questo è la lotta contro il nostro imperialismo il centro, sulla base dell’orientamento, continuamente da aggiornare, della risoluzione sull’Ucraina di proletari comunisti uscita, diffusa e pubblicata nei mesi scorsi.
Ma deve essere chiaro che la lotta al carovita è un elemento secondario della lotta contro la guerra, e che l’azione contro la guerra è altra cosa della lotta al carovita.
Nel nostro paese la lotta contro la guerra è ancora debole e iniziale e tocca a noi svolgere bene la propaganda e agitazione, sviluppare proposte di iniziative contro le decisioni del governo, con campagne di denuncia e azione politica, concentrare forze contro le Basi militari e analizzare l’effettiva azione bellica del governo, negli scenari in cui è già agente e negli scenari in cui in prospettiva agirà. Unendo all’azione d’avanguardia come comunisti, il lavoro per unire in un fronte i rivoluzionari, gli antimperialisti, i democratici coerenti e ogni oppositore alla guerra.
L’anno che ci sta d’avanti necessita di un lavoro mirato e privilegiato su questo terreno.
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