Il Sole 24 Ore del 26 luglio, aveva fatto i conti di quanti
contributi pubblici ha incassato Wärtsilä in questi anni, probabilmente nella
speranza di indurre i padroni a ritornare sui propri passi e far capire che di
soldi ce ne sono stati e ce ne saranno.
Ma i padroni della multinazionale Wärtsilä con sede in Finlandia
hanno ripetuto al ministro leghista Giorgetti e ai suoi colleghi leghisti del Friuli
presenti all’incontro al Mise di ieri, che non hanno intenzione di ritirare il
piano di chiusura del sito di Trieste che prevede il licenziamento di 450
operai diretti più altrettanti dell’indotto (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2022/07/pc-15-luglio-450-licenziamenti-alla.html).
I padroni a quanto pare sono stati molto fermi e determinati, visto che Giorgetti ha detto che la
decisione “incrina - … - la fiducia che era alla base dei rapporti tra Italia e Finlandia”, facendo diventare la vertenza una questione di rapporti tra due Paesi!Questo è dovuto anche al fatto che, come riporta il
quotidiano dei padroni: “Mettendo in fila le garanzie e i contributi
pubblici ricevuti da negli ultimi 5 anni, la Regione Friuli Venezia Giulia
ha stilato un lungo elenco al termine del quale si legge un totale contributi
di 11.514.458,32 euro.”
E questi bei regali arrivano solo dalla Regione, poi
arriva l’altra valanga di aiuti per pandemia, crisi produttiva, Pnrr ecc.: “A
questi vanno aggiunti 30 milioni di euro di garanzie Sace, ottenuta nel
dicembre del 2020 per rimediare al grave turbamento dell'economia dovuto
alla pandemia. Poi ancora, come ci racconta l'assessore al lavoro della
Regione Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, «20 milioni di euro che
vennero richiesti nel 2017 per superare una crisi produttiva della società.
Allo stesso anno risale un'operazione con cui Wärtsilä Italia ha ceduto
due capannoni e le aree contigue a Interporto di Trieste Spa per 20 milioni
di euro, capitali che derivano dal subentro nella società delle quote della
ex provincia di Trieste da parte di Friulia e autorità portuale. Da ultimo ci
sono poi i 34 milioni di euro richiesti allo sportello Pnrr lo
scorso aprile.”
E infine, si fa per dire, «gli importanti contributi per
la cassa integrazione ordinaria».
Insomma, soldi pubblici e sulle spalle degli operai per
centinaia di milioni! Più o meno quanto l’azienda dichiara di profitti nei
primi sei mesi di quest’anno.
I padroni capitalisti/imperialisti continuano - dicevamo nell’articolo
indicato di pc - a fare il loro mestiere: organizzare e riorganizzare
costantemente la produzione per uno sfruttamento sempre più efficace e
scientifico degli operai, rimangiarsi promesse e accordi firmati, smantellare e
portarsi via intere fabbriche…
Operaie e operai hanno tutta l’urgenza di lottare e unire le
vertenze contro le delocalizzazioni e i licenziamenti che vanno dalla Gkn alla
Tessitura di Mottola, dalla Caterpillar alla Maier Cromoplast di Verdellino e
adesso alla Wärtsilä…
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