"Ritorna
– come un rosario da recitare quotidianamente nel periodo estivo – la questione
della “sicurezza” e del “decoro urbano”. I sacerdoti più scrupolosi, in questi
giorni di Ferragosto, sono il sindaco, le forze dell’ordine e le organizzazioni
dei commercianti. Ad accendere la miccia è stata l’ennesima «retata» contro i
venditori ambulanti del Duomo, che sostano nei pressi di Via Vecchia
Barbaricina. Com’è noto, nell’ultima azione delle forze dell’ordine si è
verificato un inasprimento della violenza: secondo quanto si apprende dalla
stampa locale, la Guardia di Finanza ha sollecitato l’intervento dei militari
in servizio nell’operazione “Strade Sicure”, allo scopo di sedare la rabbia dei
venditori ambulanti.
Una rabbia –
vale la pena ricordarlo – che non nasce dal nulla, non è un’espressione di
furore cieco. È il risultato di un clima politico, e anche di scelte precise:
da mesi l’amministrazione comunale rifiuta ogni dialogo con gli ambulanti
senegalesi, e da mesi l’unica politica in materia è quella delle retate e dei
sequestri. Non è difficile capire che queste scelte incrementano la tensione, e
impediscono di trovare soluzioni positive ai problemi".
Queste
misure repressive. scrivono Rebeldia e Africa Insieme in un comunicato stampa-
rientrano in un contesto più ampio, in un progetto perseguito dal Ministro
Minniti: il quale fin da febbraio – per mezzo del decreto che porta il suo
nome, oltre a quello del Ministro Orlando – ha non solo autorizzato, ma anche
incoraggiato la “mano dura” nei confronti di tutte le forme di povertà di
strada: senza fissa dimora, venditori ambulanti, persone che chiedono
l’elemosina. L’obiettivo dichiarato è quello di rassicurare il cosiddetto
cittadino-medio, che a sentire il Ministro invocherebbe «sicurezza». In realtà,
le retate delle forze dell’ordine hanno ben poco a che fare con la sicurezza:
non colpiscono la criminalità, ma la marginalità sociale. Non è una guerra alla
delinquenza, ma una guerra contro i poveri, un autentico delirio securitario.
I venditori
ambulanti del Duomo sono, nella stragrande maggioranza dei casi, persone che
hanno perso il lavoro a causa della crisi economica, e che oggi cercano di
sopravvivere vendendo qualche oggetto ai turisti e ai cittadini. Anziché
alimentare l’odio contro gli strati più deboli della società, perché non si
promuovono politiche sociali di inclusione?
Rincarano la
dose i delegati del sindacato generale di base
"La
politica del sindaco sembra essere dettata da Confcommercio e Confindustria o
dalla Confedilizia, una amministrazione dovrebbe invece, al di là del colore
politico, mantenere un equilibrio tra gli interessi generali e quelli
particolari espressione di lobby, di associazioni e gruppi economici. Tutto
cio' accade mentre al Comune di Pisa si violano perfino i diritti alla
informazione alla Rsu.
Non ci
sembra che la mano forte sia stata invocata contro gli esercizi commerciali che
in questa afosa estate hanno aumentato i loro prezzi rappresentando un
biglietto da visita per il turismo non certo invitante.
Non ci
sembra che l'amministrazione comunale abbia uno stralcio di politica culturale,
Sms e Leopolda , due strutture pubbliche, inutilizzate e in estate concerti e
attività sono demandati a soggetti privati rinunciando a priori a costruire un
cartello di iniziative anche a costi ridotti con le tante associazioni
culturali, gruppi musicali e teatrali esistenti sul territorio ma ben poco
considerati dall'assessore alla cultura.
Non ci
sembra che ci siano stati interventi nei quartieri popolari per rendere meno
gravosa la permanenza della popolazione nella stagione estiva con disinfestazione,
pulizie straordinarie e iniziative di intrattenimento.
L'applicazione
del decreto Minniti e dei daspo urbani sembra essere la priorità del Sindaco
Filippeschi (che si fa vedere alla tenda dei lavoratori Tmm per mostrare il
lato caritatevole di una politica subalterna ai poteri forti, specie di chi
licenzia e delocalizza o non paga le tasse).
Abbiamo
letto che la Questura invierà al consiglio comunale una revisione del
regolamento di Polizia urbana esautorando cosi' i consiglieri ai quali spetterebbe
tale compito.
Il
comunicato della Prefettura , dopo l'incontro del tavolo ordine e sicurezza
tenutosi giorni fa, va letto con attenzione perchè a Pisa il solo problema di
ordine pubblico sarebbe rappresentato dalla vendita di merce contraffatta e tutto
cio' è veramente un nonsense (a ferragosto una ragazza di 26 anni è morta di
overdose, la fila dei poveri agli sportelli caritas è sempre piu' lunga,
aumentano i profitti dell'areoporto Galilei ma non ci sono spiragli per
l'assunzione di 4 lavoratori dei noleggi macchine che da mesi attendono una
risposta ...).
Da anni
ormai scriviamo che le politiche del lavoro hanno precarizzato ogni forma di
impiego costringendo italiani e migranti a 10 ore di lavoro per 40 euro al
giorno, ci sembrano queste le vere ingiustizie che hanno alimentato un sistema
repressivo verso gli ultimi in antitesi al permissivismo verso altri.
Non esistono
interventi, scrivono ancora i delegati di SGB, contro il lavoro nero, per
esempio quello nei campi dove si lavora sotto il sole a 4\5 euro all'ora senza
neppure una bottiglia d'acqua, al nero e senza contributi infortunistici e
previdenziali. La piaga del lavoro nero è diffusa e variegata a Pisa, dal
sistema delle ripetizioni private ai ristoranti e alle pizzerie fino al lavoro nei
campi.
Al di là
degli spot non esiste alcuna politica seria di manutenzione delle strade e del
territorio, lo smantellamento delle Province e del Corpo Forestale hanno
prodotto solo danni ma di questo media e classe politica non intendono parlare.
Ebbene,
concludono, di questo l'amministrazione comunale del Pd e la Prefettura non si
occupano, sono troppo presi a rassicurare le associazioni dei commercianti
sulla repressione dei venditori abusivi e ad applicare quei decreti Minniti
costruiti ad arte per la repressione degli ultimi.
Hanno
ragioni da vendere Rebeldia, Africa Insieme e Sgb: dietro al delirio
securitario dei sindaci si nasconde ben altro e per sottrarsi alla guerra tra
poveri occorre sottrarsi alla vulgata dell'ordine pubblico dietro cui si celano
problemi di ordinaria e diffusa iniquità sociale che le amministrazioni e
locali e il Governo non vogliono affrontare e men che mai risolvere.
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