Alcuni turisti presenti sulla spiaggia si sono
scagliati verso il venditore: trenta persone sono intervenuto in sua difesa
CAGLIARI – Un ambulante senegalese circondato da una decina di
turisti campani. Chiedeva 10 euro per una tunica copricostume che una signora
del gruppo aveva appena misurato e riposto nella borsa. “Va via!” gli hanno
intimato, afferrando i manici degli ombrelloni. Stava per finire in parapiglia.
”Mi sono interposta fra il ragazzo – era spaventatissimo: tremava - e quelli,
che urlavano e avanzavano minacciosi. Sono una donna, ho pensato, e non
oseranno picchiarmi”. Marina Cuccu, racconta così quel che decine di migliaia
hanno visto su Youtube e Facebook in un video che in breve ha scatenato opposti
ed estremi commenti. Altri bagnanti, fino ad allora indifferenti, l’hanno
spalleggiata formando una barriera in difesa dell’ambulante.
Turisti «Eravamo una trentina, molti più di loro». I turisti
campani si sono affrettati a rivestirsi e se
ne sono andati poco prima che arrivasse la polizia. Un tranquillo pomeriggio di mezz’agosto sulla spiaggia del Poetto, stabilimento delle Palmette, ha rischiato di degenerare. “La signora è stata molto coraggiosa – fra i bagnanti che hanno fatto barriera c’era anche Giorgio Carta, un noto penalista, studio a Roma, esperto di giustizia militare – io ho abbracciato il ragazzo e l’ho allontanato per disinnescare la tensione”. Lei, 57 anni, cagliaritana da decenni vive e lavora a Milano (“Faccio l’educatrice, ho lavorato anche in casa dei principi Furstenberg”), scherza:”Ho diviso le acque come Mosè”. Ma non nasconde che si è assai spaventata:”Li avevo notati da qualche giorno, erano 5 coppie sui 40/50 anni, look vistosissimi: le donne ingioiellate, gli uomini catene d’oro, orologioni, corporatura massiccia e contorno di tatuaggi. Il senegalese era magro, sui 20 anni; chiedeva che gli pagassero un vestito. Le donne gridavano, erano le più arrabbiate”. Altri testimoni riferiscono di frasi concitate:”Dovete pagare… Datemi i soldi”. “Non abbiamo comprato nulla”. “E che, ci hai preso per ladri?”.
ne sono andati poco prima che arrivasse la polizia. Un tranquillo pomeriggio di mezz’agosto sulla spiaggia del Poetto, stabilimento delle Palmette, ha rischiato di degenerare. “La signora è stata molto coraggiosa – fra i bagnanti che hanno fatto barriera c’era anche Giorgio Carta, un noto penalista, studio a Roma, esperto di giustizia militare – io ho abbracciato il ragazzo e l’ho allontanato per disinnescare la tensione”. Lei, 57 anni, cagliaritana da decenni vive e lavora a Milano (“Faccio l’educatrice, ho lavorato anche in casa dei principi Furstenberg”), scherza:”Ho diviso le acque come Mosè”. Ma non nasconde che si è assai spaventata:”Li avevo notati da qualche giorno, erano 5 coppie sui 40/50 anni, look vistosissimi: le donne ingioiellate, gli uomini catene d’oro, orologioni, corporatura massiccia e contorno di tatuaggi. Il senegalese era magro, sui 20 anni; chiedeva che gli pagassero un vestito. Le donne gridavano, erano le più arrabbiate”. Altri testimoni riferiscono di frasi concitate:”Dovete pagare… Datemi i soldi”. “Non abbiamo comprato nulla”. “E che, ci hai preso per ladri?”.
Ombrelloni Gli uomini hanno divelto due
ombrelloni e hanno impugnato i manici a mo’ di bastoni. “Una delle donne –
conferma la signora Cuccu – aveva provato vari vestiti e non voleva pagarne uno
che aveva scelto. Il senegalese insisteva. Gli uomini sono scattati in piedi,
volevano picchiarlo. E tutti intorno guardavano, come se fossero al cinema.
Nessuno faceva nulla… E allora mi sono alzata io”. L’avvocato Carta
aggiunge:”Si è messa con le braccia larghe, a croce e subito decine di bagnanti
cagliaritani hanno formato un cerchio intorno al povero ambulante e hanno
impedito che fosse aggredito”. È finita con i turisti campani in ritirata, il
senegalese in lacrime e i bagnanti cagliaritani a rincuorarlo (“Sei fra
amici”), a raccogliere i vestiti sparsi sulla sabbia e ad aiutarlo a
riordinarli. Marina Cuccu conosce 5 lingue, anche l’arabo:”Andrà tutto bene,
che Allah ti protegga”. Era più tranquillo quando è arrivata la polizia che lo
ha identificato (se non in regola con il permesso di soggiorno sarà espulso) e
cerca di rintracciare i turisti campani che rischiano un’azione penale per
minacce, tentate lesioni e – se hanno trattenuto la tunica copricostume senza
pagarla, impossessandosene con violenza – rapina.
19 agosto
2017
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