Dal foglio 2013 di proletari comunisti speciale elezioni
Il Movimento 5 Stelle di Grillo
Il Movimento 5 Stelle di Grillo
Il
Movimento 5 Stelle guidato da Grillo è qualcosa di grave e profondo
e non certo per i danni che fa alla borghesia e al ceto politico
dominante, che sono danni piccoli, congiunturali e sostanzialmente
inconsistenti, ma quanto per i danni che produce alla democrazia
intesa in senso lato, al movimento di opposizione proletario e
popolare, alle prospettive di cambiamento reale sociale e politico a
cui occorre aspirare e per cui è necessario battersi.
Grillo
La
questione “Grillo” cambia col formarsi di questa strana e oscura
“setta aziendale”
che con abilità e,
in una certa misura, pianificazione, costruisce una forma di cupola
internauta
che utilizza lo strumento della rete, della democrazia virtuale,
atomizzata e individualizzata, al servizio di una dittatura reale,
esclusiva, e la trasforma in macchina elettorale, in nuova forma
partito, in cui tutte le masse vengono incluse ma organicamente
escluse.
Ma
perchè a questa forma corrisponda un contenuto, via via questi
contenuti vengono identificati con i discorsi, da sempre reazionari:
‘né destra né sinistra’, ‘né operai né padroni’, ‘niente
partiti niente bandiere’ che poi diventa ‘niente sindacati’,
niente organizzazioni delle masse. Così si persegue la costruzione
di una irregimentazione politica, culturale, ideologica fatte di
masse spogliate di autonomia di pensiero, di organizzazione, adoranti
e plaudenti del “capo” che in un rapporto simbiotico ne cavalca
gli istinti più bassi, il linguaggio più crudo, il turpiloquio, per
mostrasi uno del popolo, anzi “il popolo”. Ma questo è fascismo.
Grillo
è lo sdoganamento dei fascisti all’ombra del “nè destra né
sinistra, purchè dicano cose buone”, accarezza il razzismo
antimmigrati, il sessismo antifemminista; raccoglie interi pezzi
di elettori delusi dal centro destra che non hanno cambiato per
niente idea e humus culturale, e raccoglie da sinistra tutti coloro
che hanno perso fiducia nel movimento reale, nelle lotte, nella
sinistra in genere. Tutta la storia del nostro paese ci dovrebbe
ricordare che i delusi della sinistra diventano base di massa del
fascismo.
In
questo senso, negare la natura reazionaria del movimento di Grillo
significa favorirne l’ascesa e rientrare nel campo di
quell’idiotismo che sempre ha prodotto il fascismo reale.
Gli
eletti e la base di classe del M5S
sono
la cosiddetta “gente comune che non ha mai fatto politica”, come
se questo fosse un merito. Questo crea una serie di soldatini al
servizio del capo nella migliore delle ipotesi, altrimenti una genia
di persone pronte a vendersi innanzitutto politicamente e
culturalmente al primo offerente nel parlamento borghese. Questo è
omogeneo alla cancellazione della ‘democrazia partecipata’
attraverso le forme organizzate della lotta sociale e politica ed è
caratteristica dell’omogenizzazione/irreggimentazione di stampo
reazionario.
Nel
programma del M5S il punto di vista che si assume è quello della
media e piccola impresa, del “risparmiatore”..., che
evidentemente hanno contraddizioni rispetto ad un sistema dominato
dalla grande finanza e dalla grande impresa e che nella crisi sono
stati penalizzati...
L’ideologia
di “tutti ladri” e di “banche usuraie” è una verità banale,
da sempre però utilizzata dall’estrema destra che vuole
l’abolizione dei partiti e la subordinazione delle banche agli
interessi nazionali di Stato, ora anti Europa ora da Europa nazione,
pur sempre al servizio del capitale e ingredienti di un regime
moderno fascista...
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