lunedì 10 agosto 2015

pc 10 agosto - IL FASCISMO-RAZZISMO DEL M5S: DETESTIAMO DIRVELO, MA VE L'AVEVAMO DETTO...

Dal foglio 2013 di proletari comunisti speciale elezioni

Il Movimento 5 Stelle di Grillo

Il Movimento 5 Stelle guidato da Grillo è qualcosa di grave e profondo e non certo per i danni che fa alla borghesia e al ceto politico dominante, che sono danni piccoli, congiunturali e sostanzialmente inconsistenti, ma quanto per i danni che produce alla democrazia intesa in senso lato, al movimento di opposizione proletario e popolare, alle prospettive di cambiamento reale sociale e politico a cui occorre aspirare e per cui è necessario battersi.

Grillo
La questione “Grillo” cambia col formarsi di questa strana e oscura “setta aziendale” che con abilità e, in una certa misura, pianificazione, costruisce una forma di cupola internauta che utilizza lo strumento della rete, della democrazia virtuale, atomizzata e individualizzata, al servizio di una dittatura reale, esclusiva, e la trasforma in macchina elettorale, in nuova forma partito, in cui tutte le masse vengono incluse ma organicamente escluse.
Ma perchè a questa forma corrisponda un contenuto, via via questi contenuti vengono identificati con i discorsi, da sempre reazionari: ‘né destra né sinistra’, ‘né operai né padroni’, ‘niente partiti niente bandiere’ che poi diventa ‘niente sindacati’, niente organizzazioni delle masse. Così si persegue la costruzione di una irregimentazione politica, culturale, ideologica fatte di masse spogliate di autonomia di pensiero, di organizzazione, adoranti e plaudenti del “capo” che in un rapporto simbiotico ne cavalca gli istinti più bassi, il linguaggio più crudo, il turpiloquio, per mostrasi uno del popolo, anzi “il popolo”. Ma questo è fascismo.
Grillo è lo sdoganamento dei fascisti all’ombra del “nè destra né sinistra, purchè dicano cose buone”, accarezza il razzismo antimmigrati, il sessismo antifemminista; raccoglie interi pezzi di elettori delusi dal centro destra che non hanno cambiato per niente idea e humus culturale, e raccoglie da sinistra tutti coloro che hanno perso fiducia nel movimento reale, nelle lotte, nella sinistra in genere. Tutta la storia del nostro paese ci dovrebbe ricordare che i delusi della sinistra diventano base di massa del fascismo.
In questo senso, negare la natura reazionaria del movimento di Grillo significa favorirne l’ascesa e rientrare nel campo di quell’idiotismo che sempre ha prodotto il fascismo reale.

Gli eletti e la base di classe del M5S
sono la cosiddetta “gente comune che non ha mai fatto politica”, come se questo fosse un merito. Questo crea una serie di soldatini al servizio del capo nella migliore delle ipotesi, altrimenti una genia di persone pronte a vendersi innanzitutto politicamente e culturalmente al primo offerente nel parlamento borghese. Questo è omogeneo alla cancellazione della ‘democrazia partecipata’ attraverso le forme organizzate della lotta sociale e politica ed è caratteristica dell’omogenizzazione/irreggimentazione di stampo reazionario.
Nel programma del M5S il punto di vista che si assume è quello della media e piccola impresa, del “risparmiatore”..., che evidentemente hanno contraddizioni rispetto ad un sistema dominato dalla grande finanza e dalla grande impresa e che nella crisi sono stati penalizzati...
L’ideologia di “tutti ladri” e di “banche usuraie” è una verità banale, da sempre però utilizzata dall’estrema destra che vuole l’abolizione dei partiti e la subordinazione delle banche agli interessi nazionali di Stato, ora anti Europa ora da Europa nazione, pur sempre al servizio del capitale e ingredienti di un regime moderno fascista...

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