Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat
Nessun licenziamento politico fermerà la lotta dei
lavoratori fiat per il ripristino della libertà. La trasmissione
parallelo voleva imbavagliare la contestazione
IL NOSTRO CASO E’ NAZIONALE E LA TRASMISSIONE NE DOVEVA PARLARE.
Ieri c’eravamo soprattutto noi alla diretta parallelo i 5 licenziati politici della fiat di Pomigliano, quelli che per 6 giorni sono stati sospesi su una gru per 6 giorni, quelli che il 7 luglio in piazza Dante hanno promosso insieme ad oltre 40 artisti col maestro Daniele Sepe un concerto che ha visto la partecipazione di oltre 7000 persone, c’eravamo in forma del tutto pacifica e trasparente, con le nostre magliette che stanno facendo il giro d’italia in un tur di solidarietà e cassa di resistenza, nessuna aggressione e nessuna violenza da chi dedica la sua vita nel difendere a testa alta e viso scoperto le ragioni di migliaia di operai costretti a vivere sulla soglia di povertà in cassa integrazione ormai da circa una decina d’anni, c’eravamo per denunciare i suicidi veri quelli dei colleghi Maria Baratto e Peppe De Crescenzo e spesso mezzi di informazione e padroni coprono col silenzio.
A Marika Aiane avevamo chiesto di non cantare in forma di solidarietà, ma l’arroganza del sig Riotta aveva superato tutti i limiti della democrazia,
COME FARE IN LUOGO PUBBLICO A SNOBBARE LA MANIFESTAZIONE E A RIDERCI SOPRA? ALLORA CONVINTI CHE UN SERVIZIO PUBBLICO SIA PUBBLICO NOI C’ERAVAMO E’ COME!
IL NOSTRO CASO E’ NAZIONALE E LA TRASMISSIONE NE DOVEVA PARLARE.
Ieri c’eravamo soprattutto noi alla diretta parallelo i 5 licenziati politici della fiat di Pomigliano, quelli che per 6 giorni sono stati sospesi su una gru per 6 giorni, quelli che il 7 luglio in piazza Dante hanno promosso insieme ad oltre 40 artisti col maestro Daniele Sepe un concerto che ha visto la partecipazione di oltre 7000 persone, c’eravamo in forma del tutto pacifica e trasparente, con le nostre magliette che stanno facendo il giro d’italia in un tur di solidarietà e cassa di resistenza, nessuna aggressione e nessuna violenza da chi dedica la sua vita nel difendere a testa alta e viso scoperto le ragioni di migliaia di operai costretti a vivere sulla soglia di povertà in cassa integrazione ormai da circa una decina d’anni, c’eravamo per denunciare i suicidi veri quelli dei colleghi Maria Baratto e Peppe De Crescenzo e spesso mezzi di informazione e padroni coprono col silenzio.
A Marika Aiane avevamo chiesto di non cantare in forma di solidarietà, ma l’arroganza del sig Riotta aveva superato tutti i limiti della democrazia,
COME FARE IN LUOGO PUBBLICO A SNOBBARE LA MANIFESTAZIONE E A RIDERCI SOPRA? ALLORA CONVINTI CHE UN SERVIZIO PUBBLICO SIA PUBBLICO NOI C’ERAVAMO E’ COME!
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