GRILLINI
CRUMIRI A GENOVA
Eccoci
a raccontare un'altra porcata operata dai grillini; questa volta i protagonisti
non sono gli onorevoli, bensì un gruppo di sedici autisti dell'Azienda Mobilità
e Trasporti genovese, che vanno definiti con il loro nome: crumiri.
La suddetta società di trasporto pubblico locale è da tempo in crisi profonda, ed i responsabili (come sempre) scaricano i costi della necessaria ristrutturazione sui lavoratori e sugli utenti: taglio delle linee, limitazione della percorrenza delle stesse, riduzione della frequenza di passaggio delle macchine, aumento dell'orario di lavoro degli autisti, spezzettamento dello stesso in più segmenti giornalieri (in pratica si è a disposizione per sedici ore, se non di più), riduzione dei tempi di sosta ai capolinea; insomma, un attacco - in piena regola, e su tutti i fronti - ai diritti dei lavoratori e dei cittadini.
I dipendenti hanno da tempo calendarizzato una serie di iniziative di lotta, tra cui spiccano diverse giornate di sciopero, come quella che ha luogo martedì cinque marzo.
Il blocco della circolazione delle vetture ha un'ottima riuscita: ad esempio, dalla rimessa delle Gavette - in val Bisagno - non esce alcun mezzo per tutta la durata dell'astensione dal lavoro.
Non solo, ma al termine dell'agitazione, nel medesimo deposito, i lavoratori decidono di attuare una forma di protesta ulteriore: escono in servizio soltanto le macchine perfettamente a norma; sembra inutile - viste le conseguenze, disastrose per la manutenzione, dei tagli draconiani effettuati al personale non viaggiante - sottolineare come quelle idonee siano un'infima minoranza.
In questo panorama di riuscita agitazione sindacale, si deve purtroppo registrare la presenza di sedici crumiri targati Movimento Cinque Stelle: costoro - con il pretesto di non voler lasciare la gente a piedi - non partecipano alla giornata di lotta, in ossequio alle parole dell'Insetto Pagliaccio contro il sindacato che andrebbe abolito perché inutile; solo che, in questo modo, l'unico a beneficiare del loro comportamento è soltanto il padrone, non certo i lavoratori, e men che meno i cittadini.
La suddetta società di trasporto pubblico locale è da tempo in crisi profonda, ed i responsabili (come sempre) scaricano i costi della necessaria ristrutturazione sui lavoratori e sugli utenti: taglio delle linee, limitazione della percorrenza delle stesse, riduzione della frequenza di passaggio delle macchine, aumento dell'orario di lavoro degli autisti, spezzettamento dello stesso in più segmenti giornalieri (in pratica si è a disposizione per sedici ore, se non di più), riduzione dei tempi di sosta ai capolinea; insomma, un attacco - in piena regola, e su tutti i fronti - ai diritti dei lavoratori e dei cittadini.
I dipendenti hanno da tempo calendarizzato una serie di iniziative di lotta, tra cui spiccano diverse giornate di sciopero, come quella che ha luogo martedì cinque marzo.
Il blocco della circolazione delle vetture ha un'ottima riuscita: ad esempio, dalla rimessa delle Gavette - in val Bisagno - non esce alcun mezzo per tutta la durata dell'astensione dal lavoro.
Non solo, ma al termine dell'agitazione, nel medesimo deposito, i lavoratori decidono di attuare una forma di protesta ulteriore: escono in servizio soltanto le macchine perfettamente a norma; sembra inutile - viste le conseguenze, disastrose per la manutenzione, dei tagli draconiani effettuati al personale non viaggiante - sottolineare come quelle idonee siano un'infima minoranza.
In questo panorama di riuscita agitazione sindacale, si deve purtroppo registrare la presenza di sedici crumiri targati Movimento Cinque Stelle: costoro - con il pretesto di non voler lasciare la gente a piedi - non partecipano alla giornata di lotta, in ossequio alle parole dell'Insetto Pagliaccio contro il sindacato che andrebbe abolito perché inutile; solo che, in questo modo, l'unico a beneficiare del loro comportamento è soltanto il padrone, non certo i lavoratori, e men che meno i cittadini.
Genova,
06 marzo 2013
Stefano
Ghio - Proletari Comunisti Genova
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