Con anche l'Udc. Ad Avigliana (Torino), il paese di Fassino
di Francesco Stammati
Ad Avigliana (Torino), l'ultimo comune della Val di Susa prima della grande pianura piemontese, con la Tav s'era visto politicamente di tutto ma certo a Pdl e Pd alleati non era preparato nessuno.
E addirittura in una città che ha dato i natali a Piero Fassino che, prima di fare il sindaco di Torino, è stato anche segretario dei Democratici di sinistra.
Avigliana, 12mila abitanti, è stata politicamente sconvolta dall'arrivo (prossimo venturo) dei treni veloci, tanto da avere una sindaca piddina, Carla Mattioli che è finita a fare la pasionaria dei NoTav.
Ciò ha prodotto il convergere di partiti così diversi sulla candidatura di Aristide Sada alle prossime comunali di maggio che, come ha spiegato ieri la cronaca torinese de La Stampa, correrà da sindaco sotto le insegne della «Grande Avigliana». Un cartello su cui conta di far confluire i voti di bersaniani, berlusconiani e casiniani, in nome dello sviluppo che risorse e opere di compensazione dei treni veloci porteranno.
Sada è figlio di Gioacchino, ex-partigiano, e tesoriere del Pci, grande amico di Eugenio Fassino, padre del sindaco torinese. Una storia comunista da usare quasi come una barricata contro i molti, tanti piddini che sui treni veloci voluti dal partito torinese, hanno scelto una dissidenza sempre più attiva, fino all'unione di fatto con vendoliani d'ogni sorta.
Piddini come la Mattioli appunto, che non può fare il sindaco perché ha alle spalle due mandati, ma che è attivissima nella lista «Avigliana città aperta», crogiuolo di NoTav di varia estrazione, grillini, rappresentanti dell'associazionismo anche se, tutte queste sigle sono ufficialmente bandite.
Compatti dietro l'ex-comunista Sada junior e contro la ex-comunista Mattioli, Pdl e Udc aviglianesi vanno a realizzare quella coalizione sinistra-destra che, per ora, esiste (ma a giorni alterni) in Parlamento, a sostegno del governo Monti. Per sconfiggere la tradizione politica e il radicamento di Sada, che è stato a lungo amatissimo presidente della ProLoco, la Mattioli, transfuga ideale (la tessera Pd se la tiene bene in tasca), sta cercando un candidato giovane e autorevole anche se, come da statuto, il raggruppamento deciderà in maniera democratica, con primarie «un colpo e via», da effettuare in un'assemblea cittadina.
In lizza alcuni assessori dell'attuale giunta di centrosinistra, fra cui Rino Marceca, che è anche il vice alla Comunità montana della Val di Susa di Sandro Plano, ex-Dc e ora piddino, il volto pubblico dell'opposizione ai supertreni.
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