mercoledì 8 ottobre 2025

pc 8 ottobre - Torino - nonostante il divieto, grande manifestazione il 7 ottobre - Aumentano a Torino le scuole occupate a sostegno di Gaza

Pro Gaza, oltre 6000 sfidano pacificamente il divieto di corteo. E stasera si torna in piazza

Nonostante il no della Questura nel giorno del secondo anniversario dell’attacco di Hamas. Lo slogan: «Palestina libera dal fiume fino al mare». In arrivo denunce agli organizzatori


"Bloccare tutto. Il genocidio non è finito": scuole occupate

Occupazioni storiche nella forma e nel numero. Mentre un nuovo corteo (non formalmente autorizzato) si prepara a marciare nella simbolica data del 7 ottobre, a Torino, a portare avanti la protesta a sostegno del popolo palestinese sono prima di tutto le scuole che, una dopo l'altra, aderiscono allo stato di “agitazione permanente”. Un'occupazione dopo l'altra a partire da lunedì mattina, 6 ottobre, quando nuovi licei e istituti torinesi hanno deciso di far sentire la propria voce. Tra questi si fa sicuramente notare il Convitto Umberto I, mai stato precedentemente occupato nella sua storia, e sul quale è apparso invece oggi lo striscione: “Convitto Occupato 2k25". Una lunga lista di scuole superiori che si uniscono a quelle già precedentemente occupat

“Non è finita qua. Non è finito il genocidio”. A scuola, tutto aveva avuto inizio con l'occupazione dichiarata dal Primo Liceo Artistico e dal liceo Einstein, ma giorno dopo giorno le scuole superiore che

si sono mobilitate per Gaza, a Torino, sono aumentate vertiginosamente. Basti pensare agli striscioni apparsi sulle facciate del Gioberti, poi del Gobetti, del Copernico, del Galfer a cui, dal 6 ottobre, si sono uniti anche il liceo Domenico Berti: “Come studenti e studentesse possiamo far sentire la nostra voce, il dissenso e il senso critico sono valori essenziali in una democrazia. In una società che ci fa sentire inferiori solo perché giovani abbiamo la necessità di alzare la nostra voce. Occupare è un atto politico e simbolico molto forte nel momento in cui il governo e l’istituzione scolastica smette di rappresentarci”, scrive sui social il collettivo studentesco. Occupazione anche per il liceo Regina Margherita: “La preside non ci ha sostenuto di fronte alla nostra idea di occupazione, anzi, ci ha intimidito sulle conseguenze legali per gli organizzatori – si legge sui social –. L'obiettivo di questa occupazione oltre a dare valore al genocidio, serve anche a dare valore alla nostra voce e ai nostri pensieri”. Occupato anche l'Istituto Giulio, il Santorre di Santarosa, il liceo Alfieri, il D'Azeglio (in assemblea permanente), il Giordano Bruno e, per la prima volta nei suoi 177 anni di storia, anche il Convitto Umberto I. Occupazioni perlopiù condivise con i dirigenti scolastici e che non si svolgono in aule e spazi condivisi, atti a ospitare riunioni, incontri, assemblee e dibattiti. Tutto questo per Gaza e, soprattutto, senza impedire a chi lo desidera di seguire le lezioni. 

Torino: annunciata nuova mobilitazione pro Gaza stasera

"Dopo la grande manifestazione di ieri, è ora di tornare in piazza. Il genocidio non si ferma, Torino non si ferma". Con queste parole, 'Torino per Gaza' annuncia sui social una nuova mobilitazione. "Mentre altre 9 imbarcazioni della Flotilla dirette verso Gaza vengono fermate, il genocidio in Palestina prosegue. È ora di prendere la parola e di mobilitarci tutti insieme", si legge nel comunicato.  La mobilitazione prevede un doppio appuntamento: alle 18 in piazza Castello si terrà un’assemblea aperta dal titolo "La città prende parola", mentre alle 20:30 ci sarà una manifestazione in solidarietà alle imbarcazioni della Flotilla intercettate la notte scorsa. 

Nessun commento:

Posta un commento