– Nessuno tra il nostro popolo capisce che la nostra grande nazione, con tutte le sue capacità, rimane impotente di fronte a una guerra di sterminio e fame.
– Non è forse giunto il momento per la nazione di agire concretamente per rompere l’assedio e consegnare cibo e medicine alle donne e ai bambini di Gaza?!
– Invitiamo i paesi e le componenti della nazione araba e islamica a recidere ogni legame con l’entità nemica.
– Invitiamo le masse della nazione a esprimere con ogni mezzo la rabbia che cova in loro, in particolare i popoli dei paesi confinanti con la Palestina.
– Invitiamo i popoli della nostra nazione, in particolare quelli confinanti con la Palestina, a marciare verso la Palestina via terra e via mare, ad assediare le ambasciate e ad attivare il boicottaggio.
– Diciamo ai popoli della nostra nazione che Gaza e la sua gente vi chiedono di dimostrare la cavalleria araba e l’autenticità dell’Islam. Attendono fatti, non parole.
– Invitiamo gli studiosi della nazione a esercitare il loro vero ruolo nella guida delle masse.
– Diciamo al nostro popolo in Giordania che il nostro popolo si aspetta che continuiate la vostra rivolta popolare e i vostri sforzi a sostegno.
– Diciamo al nostro popolo in Egitto: i vostri fratelli a Gaza stanno morendo di fame vicino a voi e ai vostri confini?!
Il leader di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya:
– Rifiutiamo i lanci di aiuti aerei, che sono una farsa e una propaganda volta a oscurare i crimini israeliani. Ogni cinque lanci aerei equivalgono a un piccolo camion. Il vero passo è aprire i valichi e consentire agli aiuti di raggiungere il nostro popolo in modo dignitoso.
– Facciamo appello agli studiosi della nazione affinché assumano il loro vero ruolo nel guidare le masse ad affrontare il nemico.
– Al nostro popolo in Giordania, alla mobilitazione e alla solidarietà, guardiamo a voi con grande speranza e fratellanza. Proprio come i vostri figli furono martirizzati ai confini della Palestina, vi chiediamo di intensificare i vostri sforzi e la mobilitazione per fermare questo odioso genocidio, per impedire al nemico di dividere Al-Aqsa e imporre una “patria alternativa”.
– Ai nostri fratelli in Egitto, terra fertile, ci rivolgiamo a voi a nome della posizione politica e sociale dell’Egitto. Sappiamo che siete addolorati per il dolore del vostro popolo a Gaza. O popolo d’Egitto, i suoi leader, il suo esercito, le sue tribù, la sua Al-Azhar e le sue chiese, i vostri fratelli a Gaza stanno morendo di fame ai vostri confini?! Ci aspettiamo con fiducia dal grande Egitto che dica la parola definitiva: Gaza non morirà di fame e non accetterà la chiusura del valico di Rafah.”
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