FERMIAMO IL GENOCIDIO IN PALESTINA!
BOICOTTIAMO L’ENTITA’ COLONIALE SIONISTA ISRAELE - ROMPIAMO OGNI ACCORDO MILITARE, POLITICO, ECONOMICO. ISOLIAMO GLI ASSASSINI!
SABATO 19 luglio 2025 CORTEO A MILANO
Partenza ore 18,00 Piazza Loreto con termine al Parco Trotter

Prima del corteo continuiamo a boicottare i complici del genocidio.
BOICOTTA ISRAELE – BOICOTTA MAC DONALD’S
ORE 17:15
Ci vediamo tutte e tutti al Mac Donald’s di Piazzale Loreto con bandiere palestinesi, volantini con firma collettiva, megafono aperto e lo striscione unitario per tutte e tutti

Incominciamo dicendo che l’imperialismo ha gettato definitivamente la maschera. Con l’avanzare della crisi è globalmente emerso il vero volto violento di un sistema fondato sulla predominanza della forza economica e militare. Basato sulla legge del più forte che ha fatto piazza pulita di ogni forma di controllo “democratico”, di accordi e strutture sovrannazionali nate dopo la Seconda Guerra Mondiale teoricamente per redimere i possibili conflitti tra nazioni. La tendenza alla guerra e al riarmo, il genocidio del popolo palestinese, l’emergere del nazionalismo, il processo di trasformazione autoritaria della democrazia parlamentare borghese, lo sfruttamento di una classe sulle altre, la devastazione ambientale e la repressione del conflitto sociale, sono parte di un’unica visione del futuro della società e del pianeta.
Il genocidio palestinese è parte di questo processo globale perché con il sionismo rappresenta l’espressione più feroce del potere imperialista occidentale in medio-Oriente.
– TRATTATIVE di Doha?
Sappiamo poco, ma quel poco che riesce a trapelare fotografa quanto già immaginavamo e cioè che a
fronte della una LEGITTIMA richiesta palestinese di ritiro delle truppe e della gestione internazionale degli aiuti umanitari e di una sospensione definitiva dell’aggressione al popolo gazawi, l’entità coloniale sionista Israele risponde con un rifiuto perché il progetto sionista dello stato ebraico è la colonizzazione definitiva dell’ intera Cisgiordania e la costruzione nel sud di Gaza di campi di detenzione e sterminio simili alle riserve dove furono costretti a vivere e morire i nativi americani.La vita dei palestinesi viene quindi considerata una variabile ininfluente e, in questa criminale partita a scacchi tra le superpotenze mondiali, non è solo tragicamente ostaggio della guerra di posizionamento in Medio-Oriente tra blocchi imperialisti ma anche dei più miserabili equilibrismi di potere tra il marketing di pacificazione (non di vera pace) del neo imperatore e “futuro Nobel della pace” Trump, e gli interessi di sopravvivenza del governo nazi- sionista presieduto dal criminale Netanyahu più indirizzato verso una situazione di guerra permanente contro tutto e tutti. Lo stesso Netanyahu che deve gestire i rapporti di forza all’interno del governo con la corrente maggiormente sanguinaria del suo governo rappresentata dai ministri Smootrich e Ben Gvir in rappresentanza della ultradestra fondamentalista ebraica e del movimento dei coloni che minacciano di far cadere il governo anche solo nel caso della firma di una tregua temporanea.
Il prodotto del confliggere tra queste diverse spinte tutte interne al nemico imperialista e sionista porterà ad un risultato positivo per il popolo palestinese? La Resistenza e il popolo palestinese riusciranno insieme ad infliggere colpi al sodalizio criminale Trump/Netanyahu tali da arrivare ad una necessaria pace che non sia resa? ESISTENZA è RESISTENZA e la Milano palestinese sarà sempre fianco del popolo palestinese e della sua Resistenza!
– LA RABBIA E L’IMPOTENZA DEI MACELLAI SIONISTI
Quello di cui siamo certi è tutta questa banda di macellai è accecata dall’odio e dalla voglia di rivalsa perché non hanno ancora annientato e vinto il popolo palestinese, perché stanno perdendo sul campo, perché tra le macerie della demolizione ancora si alzano braccia palestinesi per colpire il nemico sionista e questo li fa impazzire di rabbia Ammazzano, devastano, contaminano, affamano, calpestano, macellano quotidianamente vite, ubriachi e inebriati come sono dal loro status di intoccabilità che l’imperialismo gli ha concesso, ma stanno perdendo perché la Resistenza, crediamo incredibilmente, ancora riesce a colpire i macellai in divisa dell’ IDF. Aumenta il numero dei loro morti, aumenta il numero dei feriti e il numero dei riservisti che non tornano sul campo battaglia semplicemente perché hanno paura e hanno perso il loro senso di onnipotenza suprematista e invincibilità sotto i colpi della resistenza palestinese popolare e armata.
Hanno paura e sono pazzi di rabbia perché dopo 21 mesi non hanno ancora piegato il popolo palestinese che vive nell’inferno di fuoco, fame e sete di Gaza. Perché per quante donne e uomini riescano a sterminare con ogni mezzo possibile – e per quanto riguarda noi con il peso sul cuore e sulle coscienze che ci portiamo nel fare queste affermazioni – Gaza ancora vive e resiste. Segnaliamo l’ultima strage dell’acqua a Nuseirat nella zona centrale della Striscia di Gaza, dove almeno 8 bambini sono stati uccisi mentre aspettavano il loro turno e questa strage avviene immediatamente dopo la strage del latte di Deir al-Balah provocata da un missile sionista contro la coda di donne, bambine e bambini in coda per la distribuzione di “integratori alimentari” per il latte dei neonati.
Davanti a questo scempio di giustizia e di vita umana, davanti a questa proterva concentrazione di violenza e orrore il termine genocidio è l’unico applicabile.
La nostra risposta è e sarà la lotta e un sempre maggiore impegno nella solidarietà internazionalista e antimperialista perché la solidarietà è un’arma da fare propria e praticare boicottando in ogni modo possibile l’economia dell’entità coloniale sionista.
Stracciando ogni accordo e trattato, boicottando ogni merce prodotta dalle attività del colonialismo. Bloccando la spedizione di armi e schierandosi coscientemente contro il “nemico a casa nostra”, il governo Meloni fulgido esempio di servilismo nel campo del blocco imperialista occidentale.

Esempio inedito di neo-post-fascismo/liberismo come sempre al servizio del potere economico in funzione antipopolare e oggi complice consapevole del genocidio palestinese con la fornitura di armi, con le operazioni militari congiunte, con il tener fede e anzi con l’implementazione di ogni accordo politico, economico e militare che lega gli adoratori del Dio-Patria-Famiglia sulle diverse sponde del Mediterraneo, a Roma come a Tel Aviv.
Un atto stupendo di solidarietà è ancora una volta dato dalla Freedom Flottilla che, con la nave Handala in partenza da Siracusa prima passando per Gallipoli, proverà a forzare l’asfissiante blocco navale sionista intorno a Gaza con un carico di medicinali salvavita.
“Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri”
Antonio Gramsci.
Questa frase di Antonio Gramsci ci fornisce un’ottima rappresentazione del reale nella quale, a fronte di una crisi globale di un modello economico, politico e sociale, non esiste purtroppo ancora un’esplicita, chiara e dichiarata alternativa di sistema. Una prospettiva complessiva che rappresenti gli interessi della classe su un piano internazionale e della enorme maggioranza di donne e uomini sul pianeta, come antidoto alla guerra, al genocidio, alla precarietà della vita, alla povertà e alla devastazione del pianeta. Ed è in questa direzione che noi dovremo tutte e tutti lavorare senza concentrarci egoisticamente solo sulla nostra sopravvivenza individuale e collettiva e al “galleggiamento” politico nel presente.
– La crisi globale delle società capitaliste spinge verso scenari di accelerazione della tendenza esplicita alla guerra
L’esasperarsi della concorrenza economica, politico militare tra blocchi monopolisti produttivi e finanziari, raggruppati intorno ai diversi blocchi imperialisti, sta producendo una trasformazione dello scontro, ora non più solo economico, in una traiettoria di guerra costruita giorno dopo giorno con il cercare di togliere mercati, risorse e spazi vitali per l’economia del nemico.
Ogni più piccolo accadimento a livello internazionale segue questa proiezione bellicista. Ogni più piccola scelta economica e politica discende da questa impostazione strategica. A partire dagli 800 miliardi di investimenti europei in armamenti, ricerca, servizi e sovrastrutture architettate per un’economia di guerra, fino alle guerre locali combattute per “procura” per l’accaparramento di mercati, risorse energetiche e l’egemonia geopolitica. L’Africa è la cartina tornasole di questo scontro a tutto campo perché sulla pelle di centinaia di milioni di africani i diversi blocchi imperialisti e i “residui” del colonialismo europeo, si contendono l’accesso alle “terre rare” indispensabili per il mantenimento e l’incremento dei livelli produttivi dal punto di vista dello sviluppo tecnologico e militare. Da questo punto di vista il blocco imperialista occidentale, Usa in testa, con una fortissima accelerazione militarista della quale la Meloni si fa accanita e solerte interprete ideologica, paga ancora un distacco sostanziale nella produzione di queste (terre rare) dipendendo ancora dalla Cina per più del 70%...
- Basta genocidio a Gaza e pulizia etnica in Cisgiordania.
- Per il ritiro delle truppe d’occupazione.
- Per l’ingresso di aiuti umanitari gestiti dalle organizzazioni umanitarie internazionali.
- Per il diritto all’esistenza, alla sopravvivenza, al ritorno dei profughi, a un libero processo di autodeterminazione del popolo palestinese.
- Per una Palestina libera dal sionismo dal fiume al mare con Gerusalemme capitale.
- Una Palestina terra di pace e abitata dai palestinesi e fondata sul principio di uguaglianza tra pari!
- Basta occupazione coloniale.
CON LA PALESTINA NEL CUORE!!
Terminiamo con una poesia di Fadua Toukan poetessa e saggista palestinese. Una poesia piena di dolore e rabbia per le catene dell’ingiustizia che tengono legato il suo popolo

DAVANTI ALLO SPORTELLO DEI PERMESSI
Fadua Toukan (tratto dal libro – Poesie della Resistenza palestinese)
Fermarsi sul ponte a mendicare un permesso!
Ahimè! Mendicare, si, un permesso d’attraversata!
Soffocarmi, perdere il fiato
nel caldo del mezzogiorno!
Sette ore d’attesa…
Ahi! Chi ha rotto le ali del tempo?
Chi ha paralizzato le gambe al giorno?
Il caldo mi flagella, la fronte
e il sudore mi colma gli occhi di sale.
Ahimè! Migliaia di occhi
ansiosi sono fissi
allo sportello dei permessi;
sono specchi d’angoscia,
titoli di ansia e di pazienza.
Ahimè! Mendicare un permesso!
E la voce di un militare straniero
scoppia furiosa come uno schiaffo
sul volto della folla:
<Arabi… Disordine… Cani!…
tornate indietro!
Non venite vicino al cancello!>
Una mano sbatte con rabbia lo sportello dei permessi,
sbarra il passo alla folla,
la mia anima sanguina,
pieno d’amarezza il mio cuore,
il mio sangue E veleno e fuoco,
legittima vendetta!
Ormai ho solo da attendere.
Chi ha rotto le ali del tempo?
Chi ha paralizzato le gambe del giorno?
Il caldo mi flagella la fronte,
il sudore mi colma gli occhi di sale.
Piaga che il carnefice
calpesta nella polvere.
Il cielo ha occhi?
Oh, l’umiliazione dei prigionieri!
Non sono che amarezza,
collera terribile
scavata in un cuore di pietra
d’arsenico e di brace.
Migliaia di prigionieri
venuti dalle profondità dei secoli
fremono sotto la mia pelle
e la bocca
dell’odio.
E’ forse troppo?
Loro
hanno ucciso in me l‘amore
e iniettato nelle mie vene
catrame bollente.
PALESTINA LIBERA DAL SIONISMO!
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