venerdì 4 ottobre 2024

pc 4 ottobre - Voto in condotta - la scuola del governo Meloni/Valditara della repressione

La Camera ha approvato il Ddl “Valditara” scuola sul voto in condotta che introduce regole più severe sul comportamento degli studenti.

Con un voto in condotta pari a 5 scatterà automaticamente la bocciatura, con il sei si è rimandati a settembre, i voti in decimi vengono reintrodotti anche nelle scuole di primo grado e faranno media, solo gli studenti che avranno o 9 o 10 in condotta “meriteranno”, termine che piace tanto al ministro Valditara, il massimo dei crediti scolastici che tra l'altro incideranno anche sulla maturità. Sono inasprite le misure disciplinari, come le sospensioni che saranno anche collegate all'obbligo per gli studenti di prendere parte ad attività sociali nei casi più gravi e vengono introdotte anche multe in caso di aggressione al personale scolastico tra i 500 e addirittura fino ai 10.000 euro.

Quindi se non si avrà un comportamento considerato consono o si è bocciati o si è obbligati ai lavori socialmente utili.

Per il ministro Valditara tutto questo sarebbe una “rivoluzione”, quella di un sistema scolastico che, a suo dire, “responsabilizzerà gli studenti e restituirà autorevolezza ai docenti”. In realtà siamo di fronte a un altro pezzo del pacchetto di riforma della scuola che è un vero e proprio altro salto di qualità più che reazionario di questo governo Meloni : dalla riforma degli istituti tecnici professionali, volta a imporre una scuola sempre più adeguata agli interessi dei padroni e delle imprese private, con al centro il potenziamento dell'alternanza scuola lavoro, alle nuove linee guida sull'educazione civica che rappresentano un vero e proprio manifesto, innanzitutto, dell'ideologia fascista di questo governo a suon di “patria, rispetto e impresa” che deve essere imposto in primis agli studenti., al pezzo appunto della riforma sul voto in condotta, volto a una scuola che proprio perché deve imporre questa logica ideologica/politica al servizio dei padroni di un lato e al servizio della loro patria dall'altro deve essere sempre più repressiva.


Quindi una scuola dove i presidi da un lato saranno sempre più manager e dall'altro sempre più sceriffi e con i docenti trasformati in una sorta di poliziotti, docenti verso cui, tra l'altro, il governo prova a fare anche una falsa operazione propagandistica sulla riconquista del ruolo decoroso dei docenti e del rispetto degli studenti verso di essi, per deviare di fatto l’attenzione da quella che è una condizione di lavoro che comunque peggiora di giorno in giorno, dagli stipendi tra i più bassi d'Europa, le migliaia di cattedre vacanti, alla piaga dell'enorme precarietà che resta e che questo governo non ha assolutamente risolto.

E tutto si lega! “dalla cultura del rispetto e della legalità, dalla cultura dei doveri” di cui ha straparlato e su cui ha fatto i proclami Valditara quest'estate presentando le nuove linee guida sull'educazione civica, al voto in condotta che significa più disciplina, più irreggimentazione, più repressione contro gli studenti, in particolare, e in generale contro il mondo della scuola, vedi la nuova circolare del ministro Valditara che sta portando alle circolari nelle scuole sul divieto dell'uso degli smartphone e dei cellulari non solo da parte degli studenti, ma anche da parte del personale scolastico.

Il dissenso le proteste dovranno essere ancora più soffocate, zittite, represse all'interno di un'ideologia fascio/repressiva che questo governo ha già scatenato l'anno scorso contro gli studenti a suon di manganello della polizia, ma che non è riuscito a fermare, vedi le tante manifestazioni, occupazioni delle scuole più che giuste e legittime contro questo modello reazionario di scuola e in solidarietà internazionalista verso il popolo palestinese.

Ma oggi questa scuola deve essere ancora più in linea con quella “'umiliazione” di cui ha parlato il ministro Valditara “come fattore di crescita”, una frase che oggi riconferma e scaglia contro gli studenti, la scelta dell'umiliazione ma non solo verso chi non ha un comportamento da 9 o da 10 come voto ma anche contro gli studenti che scelgono liberamente di criticare un modello di scuola oggi sempre più al servizio del capitale, così il voto in condotta che può diventare anche un'arma subdola contro gli studenti, perché potrà essere utilizzato per punire, reprimere anche arbitrariamente comportamenti che non vengono considerati consoni, dal vestiario che può avere uno studente o una studentessa, alla musica che si ascolta, al linguaggio che si esprime, cosi’ potrà essere un’arma di ricatto verso gli studenti e le studentesse che scioperano o che hanno intenzione di occupare una scuola anche per motivazioni immediate e necessarie, come può essere un riscaldamento che manca o i bagni non funzionanti, come accade in tantissime scuole in questo paese cadenti o fatiscenti.

E lo dicono chiaramente i partiti di maggioranza di questo governo Meloni che hanno votato questa legge, vedi la dichiarazione che ha fatto il leghista Rossano Sasso durante le operazioni di voto affermando “chi occuperà meriterà il 5 in condotta e la bocciatura”. Quindi l'intento del governo è chiaro.

In uno degli articoli del Manifesto di questi giorni si legge, a proposito del tutto che si lega, che c'è proprio “un filo nero” che lega l'approvazione di questo pezzo della riforma della scuola sul voto in condotta con l'approvazione alla Camera del DDL 1660, legge assolutamente liberticida e fascista che se passerà definitivamente in vigore significherà repressione su repressione su tutto il contrario di tutto, dalle manifestazioni alla libertà di pensiero, agli scioperi dei lavoratori, ai picchetti in fabbrica, alle lotte studentesche, alle lotte per la Palestina …

In una fase in cui da un lato la crisi economica si approfondisce sempre di più e gli effetti di questa crisi si riversano in maniera sempre più pesante a livello di massa, dal mondo del lavoro ai tagli sulla scuola, sui servizi, sulla sanità, agli effetti sempre più negativi sui salari, e dall’altro la guerra imperialista che si acuisce, i governi della borghesia dominante, in Italia rappresentata dalla sua ala più reazionaria sempre più al pieno servizio dei padroni capitalisti, hanno ancora più necessità di aumentare il versante repressivo e la fascistizzazione dello Stato, pertanto si deve impedire la ribellione, la protesta, le manifestazioni di dissenso, le rivolte dei giovani… quindi il tutto si lega significa che anche questo pezzo della riforma della scuola sul voto in condotta rientra in questo ambito di repressione di massa più generale.

Ma proprio in questi giorni gli studenti sono scesi nuovamente in mobilitazione, si stanno comunque riorganizzando, in alcune città come La Spezia o Bari gli studenti hanno bloccato le lezioni anche per la condizione delle scuole fatiscenti, per i controsoffitti che crollano, ed è proprio di questi giorni la notizia di alcuni studenti che si sono salvati solo grazie anche al tempestivo intervento della docente, dal tetto dell’aula che gli crollava addosso, a Torino gli studenti hanno contestato fortemente Valditara con lanci di uova, ma gli studenti sono già scesi in lotta contro il DDl 1660 e sulla questione del voto in condotta., dimostrando già che non hanno alcuna intenzione di zittirsi ma di fare sentire invece la loro voce.

“Meloni, il governo, pensano che gli studenti staranno zitti e buoni, ma hanno capito proprio male” scrivono gli studenti dell'OSA, in effetti è così e sarà inevitabile.
Questo governo ha capito proprio male, gli studenti si ribelleranno e si mobiliteranno, sostenere pertanto le lotte degli studenti è giusto lanciando il messaggio chiaro che queste lotte si inseriscano in una dimensione più ampia di lotta contro questo governo fascista e reazionario che deve essere cacciato.

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