Doveva esserci la Meloni, poi non si è presentata, rinviando la sua presenza diretta al 22 ottobre per la Conferenza delle Regioni. In "compenso" c'è stato un suo video e il Ministro Urso a sostituirla
Il Tavolo di coordinamento regionale post G7 divenuto oggi "per la Palestina, contro le guerre imperialiste e il governo Meloni" aveva lanciato una manifestazione regionale per contestare la presenza della Meloni, riprendendo i temi innanzitutto della solidarietà alla Palestina, della lotta alle guerre imperialiste, in particolare l'Ucraina e la lotta naturalmente contro il governo Meloni e, in particolare in questi giorni, contro il Ddl liberticida 1660.
La Fiera derl Levante offriva inoltre l'occasione per denunciare la Regione Puglia di Emiliano, mai schieratasi contro il genocidio in Palestina e sempre più asservita alle logiche economiche e politiche
del governo Meloni.La campagna per la manifestazione è stata significativa a Bari al consolato israeliano e alla III Regione aerea nei giorni precedenti e a Taranto dove per iniziativa dei compagni dello Slai cobas e di proletari comunisti è stato fatto un presidio in piazza e una campagna di volantinaggi e locandine in città, in alcune scuole e alle portinerie delle Accieierie e dell'appalto.
Le foto che pubblichiamo testimoniano presenze e contenuti della manifestazione.
Gli interventi che hanno avuto maggior risalto sono stati la grande solidarietà al popolo palestinese, l'opposizione nelle scuole e nelle università al governo Meloni e alle riforme reazionarie del Min. Valditara, la denuncia generale del governo e dei suoi decreti sicurezza.
Il
coordinamento ha mostrato con questa iniziativa di voler continuare ad
essere il punto di riferimento e centro di raccolta di tutte le realtà
sociali e politiche che vogliono realmente lottare contro la guerra e il
governo Meloni su tutti i campi.
Un percorso cominciato bene con l'importante manifestazione contro il G7 di Fasano e ripreso oggi con questa manifestazione.
Occorre
dire, però, dal nostro punto di vista che la manifestazione di oggi è
stata soprattutto di testimonianza e d'avanguardia ma non è riuscita a
raccogliere tutte le realtà politiche e sociali che pure fanno
riferimento al coordinamento. Questo è un fatto negativo, che dimostra
come queste realtà politiche e sociali nelle diverse città della Puglia,
in particolare Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, sono ancora lontane
dall'aver compreso la centralità di questa lotta, il suo valore politico
nazionale e il suo essere l'unica reale alternativa nella Regione alle
forze della falsa opposizione di centrosinistra e di falsa sinistra e
del sindacalismo confederale che proprio nella nostra Regione dimostrano
di essere ceti politici e sindacali del tutto interni alla logica del
governo, dei padroni, dello Stato del capitale, sui temi chiave della
Palestina, della guerra imperialista, della repressione, dell'economia
di guerra e militarizzazione, della difesa degli interessi dei proletari
e degli studenti sui posti di lavoro, nelle scuole, sul territorio;
peraltro colpiti da crisi economiche e industriali - vedi questione ex
Ilva, ecc. - da disastri territoriali e ambientali e dall'imposizione di
un "moderno" sviluppo che tutela solo i profitti del capitale e i
profitti dei settori di ricchi parassiti della Regione,
Al coordinamento, quindi, spetta non solo di fissare scadenze ma di condurre una lotta di posizione, di prassi in tutte le realtà della Regione. Ed è certo quello che faremo a partire da Taranto, città chiave della Regione per molte ragioni.
Occorre poi aggiungere che in questo caso le scelte organizzative della manifestazione, imposte chiaramente dai diktat della Questura, non sono state corrispondenti alle necessità di esprimere una protesta combattiva e visibile là dove si concentrava l'inaugurazione della Fiera del Levante con la presenza di ministri e autorità.
E' una questione da tenere presente in occasione delle prossime iniziative di lotta, quando hanno come teatro la città di Bari.
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