martedì 1 ottobre 2024

pc 1 ottobre - "Costruiamo il nostro campo... Costruiamo il Partito del proletariato" - Dalla relazione di proletari comunisti all'assemblea di Palermo - 2° PARTE


La separazione dei due campi richiama che c’è un campo già organizzato attraverso i poteri forti, gli Stati imperialisti, la Ue, la NATO, ecc. Per cui occorre costruire il campo proletario che abbia una capacità di unità e di lotta su scala nazionale e su scala internazionale. E occorre che gli elementi migliori della nostra classe si organizzino diventino fattore e vettore di crescita della coscienza, dell'organizzazione del nostro popolo, del nostro campo. A noi tocca riorganizzare il campo dei lavoratori e delle masse popolari, dare battaglia, costruire un punto di riferimento alternativo politico, sociale, sindacale.
E se la mettiamo sulle “mazzate”, sulle “mazzate” andrà messo. Di fronte a intere popolazioni in tutte le maniere bombardate, massacrate, di fronte alla violenza dello Stato e governo in atto nell'ideologia nella prassi, le leggi sulla sicurezza per cui non puoi fare più niente, non puoi pensare che io “ti offro l'altra guancia”. Per imporre la morale dei proletari, delle masse popolari occorre l'elemento della forza che prima ristabilisca un “equilibrio” tra violenza del capitale, dello Stato e, violenza dei proletari e poi lavori per un mondo in cui non ci sia più la violenza; ma per eliminare la violenza devi eliminare le cause. Purtroppo non hai altra strada, è materialistico, è di buon senso.

Dobbiamo lottare nel nostro paese per rovesciare questo governo e non certo perché ritorni Draghi o altri personaggi che non hanno né storia né credibilità.

Dobbiamo costruire il partito della classe operaia, dei lavoratori. Noi dobbiamo fare questo lavoro senza alcun esitazione, da una città a tante città, da una lotta a tante lotte. Questo lavoro è da farsi e lo faremo. Da un lato ci avete costretti a farlo, però dall'altro è un’opportunità storica perché questo

mondo possa essere frenato nella sua marcia distruttiva e rovesciato per un mondo migliore.

Un mondo migliore, non solo in economia e non solo in politica. Non si può assistere impavidi a femminicidi di ogni genere, a barbarie, per favore!

Alcuni dicono: ci hanno stomacati i partiti. E lo dite a noi? Noi dal ‘68 li abbiamo visti passare tutti i partiti, falsi comunisti, socialisti di ogni ordine e grado, reazionari, dilettanti allo sbaraglio, ecc. Nel ‘68 un movimento rivoluzionario che voleva cambiare le cose c'è stato, fatto da operai, studenti, donne. Ma quella generazione ha perso, però siamo figli di quella generazione. La maggior parte delle cose che diciamo le abbiamo viste. Abbiamo visto le persone trasformarsi, abbiamo visto le lotte dei lavoratori essere diverse, le lotte degli studenti essere diverse, abbiamo medici, magistrati, ambientalisti diversi, perché c'era una possibilità di cambiamento.

A quello ci ispiriamo, e non per essere nostalgici, ma perché ci ha dimostrato che tutto questo è possibile.

Quindi dobbiamo fare il partito, dobbiamo costruire il fronte unito delle masse, dobbiamo costruire la forza materiale che ci permetta di resistere agli attacchi e in prospettiva avere il “nostro esercito”. Chi vuole si attivi, se è sincero, disinteressato, non pensa solo al suo piccolo. Abbiamo la massima sfiducia nella situazione attuale, ma la massima fiducia sulle persone. Quelle che lottano, perché innanzitutto c'è la lotta. Studieremo Marx, Lenin, MaoTse tung e lo facciamo nella forma in cui il proletari lo fanno. Non diciamo ai proletari: prima devi studiare Marx, Lenin e Mao e poi puoi fare il partito – questo lasciamolo dire ai “professorini”; se i proletari d’avanguardia non si organizzano non si può produrre quel processo di formazione, trasformazione che fa della teoria rivoluzionaria arma per l’azione.

Dobbiamo avere un obiettivo immediato che è la lotta per rovesciare questo governo. Dobbiamo porre un governo alternativo che sia anticapitalista innanzitutto, che stia dalla parte dei lavoratori e non dalla parte dei padroni, che voglia mettere in discussione le leggi del capitalismo, lo sfruttamento, la precarietà ecc.; che sia antifascista perché ora il pericolo è il fascismo reale, il moderno fascismo che va avanti in Italia come nell'onda lunga che c'è nel mondo; che sia antimperialista perché non vogliamo partecipare a queste guerre, né vogliamo che montagne di miliardi si buttino per le armi, che la Leonardo si arricchisca, le guerre, l'industria bellica, non possono essere il fattore determinante dell’economia di un paese.

Un governo anticapitalista, antifascista, antimperialista lo vogliamo ora; non è il meglio, ma nella situazione attuale porrebbe un freno. Sia chiaro, però, nessun partito in parlamento oggi è anticapitalista, antifascista, antimperialista. Lo poniamo rispetto al conflitto di classe politico e sociale che dobbiamo condurre qui e ora, perché se noi non conduciamo il conflitto di classe qui e ora non possiamo aprire la strada rivoluzionaria per lo Stato proletario.

La lotta per lo Stato proletario, socialista nasce dal fatto che tutte le soluzioni vengono demolite dalla lotta sociale, dall'esperienza pratica delle masse.

Nessun commento:

Posta un commento