"Non faremo la pace, non saremo compiacenti, non c’è altra considerazione che la Palestina
A
causa della tensione causata da alcune unità di sicurezza, a seguito di
un'azione al quale hanno partecipato attivisti e attiviste che
coordinavano un'azione comune per la Palestina davanti al Centro
Culturale Italiano, desideriamo chiarire quanto segue:
In
primo luogo, noi del Coordinamento dell’Azione Congiunta facciamo parte
del movimento di solidarietà popolare globale che è vittorioso per la
causa palestinese e il suo popolo, contro il quale viene condotta una
guerra di genocidio, e quindi la vittoria per gli attori di questo
movimento è una missione essenziale al centro del nostro lavoro.
In
secondo luogo, rinnoviamo la nostra denuncia nei confronti della
politica del governo fascista italiano nei confronti della guerra di
sterminio contro il popolo palestinese e del suo trattamento oppressivo
nei confronti degli attivisti italiani che sostengono la causa
palestinese e rifiutano la guerra sionista alla Striscia di Gaza e a
tutta la Palestina e al Libano L'ultimo episodio di questo comportamento
fascista è l'ingiusta sentenza emessa contro l'attivista sindacale
Sebastiano Lamera e il giudice che gli ha impedito di entrare nella
città di Milano e di esercitare la sua attività sindacale e politica.
In
terzo luogo, affermiamo che il movimento di giovedì 4 luglio 2024,
davanti al Centro Culturale Italiano in Tunisia, al quale hanno
partecipato numerosi militanti che sono stati sottoposti a procedimento
giudiziario di sicurezza, è la continuazione dell'iniziativa congiunta
un’attività di coordinamento dell’azione che rifiuta le posizioni dei
paesi che sono complici e partner dell’occupazione sionista, e nulla ci
distoglierà da ciò se non la fine dell'occupazione. Questa entità è
sostenuto con finanziamenti, armamenti, propaganda e la protezione
legale e internazionale per i suoi crimini.
In
quarto luogo, rinnoviamo la nostra affermazione che la vittoria della
Palestina e dei diritti storici del suo popolo e il sostegno alla sua
legittima resistenza non sono uno slogan lanciato solo per guadagnare
punti sugli avversari nella battaglia politica interna, ma piuttosto un
impegno morale e popolare che non puo' essere attuato se non attraverso
misure reali, la prima delle quali è criminalizzare la normalizzazione e
intensificare il lavoro diplomatico per fare pressione sui paesi che
sostengono l’aggressione e sui loro ambasciatori, l’ultima delle quali è
umanitaria raggiungendo i requisiti della donazione popolare a sostegno
degli aiuti, assumendosi la responsabilità verso i feriti, aumentando
le quote per la loro cura in termini di numero e personale e prendendosi
cura degli studenti palestinesi che studiano in Tunisia.
In
quinto luogo, ci impegniamo ancora una volta ad intensificare il nostro
lavoro di solidarietà e ad affermare che le restrizioni di sicurezza e
le persecuzioni non ci impediranno di portare avanti la nostra lotta e
la nostra responsabilità morale nel sostenere la causa e la resistenza
palestinese fino alla liberazione.
Versione originale qui: لن نُهادن، لن... - تنسيقية العمل المشترك من أجل فلسطين في تونس |
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