Il 27 gennaio rinnova la memoria del genocidio dell’Olocausto, c’è una legge italiana e una Risoluzione dell’ONU che promuovono quella data con iniziative, cerimonie, incontri nelle scuole/università, con l’uso dei media, quindi i lavoratori e le masse, i giovani, sono tutti coinvolti ma devono essere messi pure nella condizione di poter distinguere quello che è una propaganda politico-ideologica dallo spirito per cui si rinnova quella data.
Sterminio, genocidio, pulizia etnica contro i popoli sono ancora una realtà che, assieme a guerre e fascismo, sono prodotti non tanto dalla generica bestialità della presunta “natura umana” – che è concetto vago e mistificante che non spiega le cause materiali, di classe – ma quanto da un preciso sistema in cui viviamo che è quello capitalista/imperialista che ci ha portato a 2 guerre mondiali, e oggi spinge anche per la terza, al colonialismo che è della stessa natura del razzismo, al fascismo che, oltre che essere razzista, è una minaccia per la libertà dei popoli.
“La storia insegna, ma non ha scolari” scriveva Antonio Gramsci e partendo da questo concetto cerchiamo di contrastare l’attacco ideologico alla memoria storica.
La legge che istituisce le celebrazioni del 27 gennaio in Italia è la n. 211 del luglio 2000 e parla di
Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti; memoria significa non dimenticare la complicità del fascismo italiano con il nazismo nella deportazione, nella creazione dei lager, nelle leggi razziali, complicità a cui vanno aggiunti i crimini di guerra compiuti dal colonialismo fascista in Africa, in Libia e in Etiopia e la pulizia etnica fascista nei Balcani.Così come una risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 istituisce il Giorno della Memoria.
Perchè questa data? E’ stata scelta quella data perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa hanno abbattuto i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, ed è la data-simbolo che segna la fine all'Olocausto e l’istituzione di questa celebrazione ha avuto lo scopo di rendere viva la memoria di quel genocidio perpetrato dall’esercito nazista e di non dimenticare cosa sia stata la Shoah e le milioni di vittime che ha fatto. Perchè non accada più.
Una memoria che nel passato è stata anche attaccata dai revisionisti negazionisti che hanno parlato di invenzione, di esagerazione.
Ma oggi quella data-simbolo ha senso se calata nella realtà presente, se con quelli stessi insegnamenti della storia di ieri ci opponiamo ai genocidi di oggi.
Valgono solo i genocidi e le pulizie etniche del passato? Perché non si può mettere sullo stesso piano il genocidio nazifascista contro gli ebrei e l’orrore del sionismo oggi che si comporta come i nazisti di ieri?
Noi pensiamo che sia giusto riprendere quelle lezioni della memoria storica come hanno fatto i giovani palestinesi riportando le parole di “Se questo è un uomo”, di Primo Levi: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre».
E la conoscenza ci porta a prendere posizione, a schierarci oggi contro chi pratica la violenza genocida, razzista, contro un popolo, oggi contro il popolo palestinese. Ma 25 mila morti nella Striscia di Gaza e centinaia e centinaia in Cisgiordania ad oggi di cui 9600 bambini, case, quartieri, scuole, moschee distrutte, ospedali e ambulanze bombardati, una popolazione lasciata alla fame, questo non è genocidio?
I palestinesi disumanizzati dal governo, dalla classe politica dello Stato di Israele, chiamati “animali umani, “scarafaggi”, “topi da schiacciare”, “distruzione totale, bomba atomica su Gaza” non è forse il linguaggio della pulizia etnica genocida e razzista?
Israele usa la giornata della memoria per rinnovare l’Olocausto contro il popolo palestinese e accusano chi non li sostiene di antisemitismo. Tutti sono “antisemiti” per Israele, pure il Papa, pure il Sudafrica che ha portato Israele davanti la Corte Internazionale di giustizia dell’Aja.
Il sostegno alla Resistenza del popolo palestinese è la maniera giusta oggi che rinnova la memoria storica di Auschwitz e che non potrà mai giustificare i crimini del sionismo israeliano contro il popolo palestinese.
Lo Stato sionista e i governi imperialisti che lo sostengono accusano di antisemitismo chi combatte, denuncia, critica, la ferocia di Israele oggi, per fermare la solidarietà dei popoli alla causa di liberazione nazionale e sociale del popolo palestinese.
Ma in Italia hanno anche un altro scopo, colpire la Resistenza, l’antifascismo oggi che difendono proprio gli insegnamenti e lo spirito di questa giornata della Memoria.
Oggi, gli eredi del fascismo storico, di quei campi di concentramento di smistamento e di sterminio, delle leggi razziali, sono al governo in Italia e proprio loro, con la complicità dei media, commemorano la Giornata della Memoria; basterebbe solo questo a conferma dell’uso strumentale, revisionista, di questa data che fa leva sulla storia e la usa oggi in maniera ipocrita, di propaganda politica e ideologica per unire attorno allo Stato terrorista di Israele, al suo governo, i governi imperialisti e intorpidire le coscienze delle masse.
Ma è proprio la memoria storica che ci forma per combattere il “male assoluto” di oggi: il sionismo ed il fascismo.
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