domenica 30 luglio 2023

pc 30 luglio - Meloni nella sua visita negli USA si offre come cane da guardia degli interessi dell’imperialismo USA/NATO nel Mediterraneo e nei Balcani.

Fascismo e imperialismo si danno la mano contro i popoli e i proletari


L'imperialismo genera i mostri del fascismo al potere e della guerra interimperialista.

Partiamo da un articolo sul quotidiano lanotiziagiornale:
Una cosa Giorgia Meloni è riuscita a esportare con successo negli Stati Uniti: l’abolizione della conferenza stampa. La presidente del Consiglio e il presidente Usa Joe Biden vergano una “nota congiunta” che evita il fastidio di dover rispondere alle domande.
Sui risultati di questo incontro con il capo dell'imperialismo USA, Biden, invece, parole al vento, tanta retorica, buona solo per rilanciare a uso e consumo dei media asserviti l'immagine della capa del governo italiano al centro del mondo.

I temi dell'incontro con Biden (che è durato poco più di un'ora): Ucraina (Entrambe le parti si impegnano inoltre a un ulteriore coordinamento sulla ricostruzione dell'Ucraina e hanno riconosciuto il ruolo che l'Italia svolgerà in questo sforzo, con la presidenza italiana del G7 nel 2024 e l'ospitalità della Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina nel 2025; Africa (combattere l'immigrazione clandestina ) con al centro la politica neocoloniale dell'imperialismo italiano nel Mediterraneo nei confronti della Tunisia (con la contropartita dello sbocco dei finanziamenti del FMI) e della Libia a cui sono stati appaltati i respingimenti antimmigrati; l’Indo-Pacifico e l'apprezzamento degli USA per l'impegno del governo italiano nei Balcani occidentali, anche attraverso il contributo delle forze armate italiane alle missioni KFOR, EULEX ed EUFOR Althea.
Apprezzamenti...leccate di c**, la sostanza del nulla....

Meloni è una serva della NATO e degli USA, altro che patriottismo, nazionalismo, concetti e linee

politiche con cui il fascismo storico e quello al governo oggi coprono il vassallaggio, l’asservimento, al dominio imperialista, ieri con la Germania nazista, oggi quello a guida USA. 

La politica di asservimento agli USA dei rappresentanti politici della borghesia imperialista italiana è stata soprattutto perseguita dai ministri a guida PD negli anni, di recente da Guerini e, soprattutto, da Minniti che gli hanno spalancato la strada. Ma con Meloni, con i fascisti al governo, questo asservimento è rivendicato in maniera ancora più entusiasta, come quando cita la giornalista-scrittrice razzista, integralista, Fallaci, che parla degli USA come "un paese da invidiare....è un bisogno dell'anima....bisogno di avere una patria"!

I fascisti italiani, il governo a guida Meloni, non solo sono i benvenuti nel blocco imperialista USA/NATO ma l’imperialismo USA fa affidamento proprio sul governo fascio-imperialista di Meloni in Europa per controbilanciare il potere di Francia e Germania e per la guerra in Ucraina, una guerra interimperialista che ha spinto l’avanzata dei fascismi in Europa, dall’Italia alla Polonia ai paesi baltici. 

L’adesione alla NATO è fondamentale per le formazioni politiche apertamente fasciste, reazionarie, che si offrono alle proprie borghesie come la risposta per la via d’uscita dalla crisi sistemica del Capitale e spingono sempre più per la guerra perché sono espressione del complesso militare-industriale e il governo Meloni sta facendo da apripista.

Per questi interessi il governo imperialista di Biden non agita più le sue posizioni critiche contro la politica del governo Meloni che aveva espresso durante e subito dopo le elezioni politiche in Italia. Anzi, adesso Biden ha ringraziato il governo italiano per gli aiuti forniti all’Ucraina, nel quadro della guerra con la Russia, affermando che l’Italia “è forte” nel sostegno a Kiev.

Non solo Biden: Meloni, ha dimostrato di essere “uno dei leader che più hanno impressionato” gli Stati Uniti, è stato il commento di McCarthy (il presidente della Camera dei rappresentanti, repubblicano), aggiungendo che tale opinione è condivisa tanto dai democratici quanto dai repubblicani.

Meloni, al solito, come uno zelig (individuo dalla personalità multipla, che assimila le caratteristiche dell'ambiente in cui di volta in volta si trova, ndr), si mostra “rassicurante” nei confronti dell’alleato USA, lecchina a dismisura, usa la manipolazione/cancellazione dei media per apparire moderata, un monologo senza giornalisti di un discorso televisivo gli è molto più utile in questo senso per veicolare messaggi retorici, menzogne spacciate per verità, per coprire la sua politica contro migranti, la “sostituzione etnica”, contro i diritti coppie omosessuali, l'attacco alla magistratura e ai giornalisti non allineati, occupazione del potere, della Rai, i fascisti dappertutto, il pieno appoggio a ministri corrotti, evasori fiscali, la sua guerra contro le donne, fino ad arrivare ai suoi legami con la rete nera a livello internazionale, da Vox fino a Trump/Bannon. Il tutto per ottenere l’appoggio USA nei respingimenti antimmigrati e nella politica neocoloniale di asservimento dei regimi degli Stati che si affacciano nel Mediterraneo, quella che l’abbondante retorica del governo Meloni chiama “piano Mattei”. Riguardo il memorandum con la Tunisia Meloni dice “ho riscontrato grande attenzione e sostegno nei confronti delle iniziative che stiamo intraprendendo, soprattutto per quanto riguarda il lavoro che siamo riusciti a svolgere in collaborazione con la Commissione europea”, ha aggiungendo di essere felice di vedere “come sta passando il nostro messaggio di attenzione al fianco Sud della Nato: concentrarsi solo sul fianco Est potrebbe essere un errore strategico”.

Riguardo la Cina, riprendiamo un passo da agenzianova: Passando alla competizione con la Cina – altro tema di cruciale importanza – Meloni, rispondendo in conferenza stampa ad una domanda sul memorandum della Nuova via della seta, siglato dal governo italiano nel 2019 e in scadenza a fine anno, ha affermato che gli Stati Uniti “non chiedono o pretendono nulla dall’Italia: il loro approccio non funziona così, e anzi si fidano della nostra posizione”. Sulla Cina, ha spiegato, è stato fatto un ragionamento “più ampio”, focalizzato sulla necessità di mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento strategiche. Un tema, questo, sul quale oggi “abbiamo grande convergenza”. La presidente del Consiglio ha confermato di essere intenzionata a recarsi in visita in Cina, dopo essere stata invitata “più volte”. “Intendo andare, anche se non è stato ancora calendarizzato: credo però che debba essere una delle prossime missioni da organizzare”, ha detto.

Ma la sostanza del fare carta straccia degli accordi della Via della Seta la spiega bene A. Negri su il manifesto: “Da Mosca a Washington, passando per Roma, siamo bombardati da menzogne a grappolo. Comincia a Roma l’incaricato d’affari americano Crowley (da tre anni – chissà perché – qui non c’è un ambasciatore Usa) il quale afferma alla tv di stato che l’Italia con l’accordo firmato con la Cina ha tutto da perdere: ma questo accordo sulla Via della Seta (tre paginette striminzite) non è stato mai attuato e gli Stati uniti e l’Unione europea hanno un interscambio con la Cina che è almeno dieci volte quello di Roma con Pechino. Scorrendo le cifre, nel 2022 la Russia è solo al decimo posto nell’interscambio con la Cina (190 miliardi di dollari), al primo posto i Paesi Asean (975) la Ue (847) Usa (759) Corea del Sud (362) Giappone (357) Taiwan (329) Hong Kong (305), Italia (57). La Cina, nonostante la guerra, rimane anche il maggior partner commerciale dell’Ucraina con un interscambio mensile di 2,3 miliardi di dollari. Ma è questo il dono che la presidente del consiglio Meloni ha portato nel suo incontro con Biden: stracciare un’intesa con i cinesi le cui cifre sono risibili, se non inesistenti, rispetto a quelle dei nostri alleati”.

Sulla competizione interimperialista nel commercio mondiale arriva al ridicolo nel descrivere l'imperialismo italiano e la difesa dei suoi "standard in termini di sicurezza, tutela dei lavoratori e rispetto dell’ambiente", coprendo di menzogne la realtà fatta invece di morti sul lavoro, sfruttamento, bassi salari e distruzione ambientali, il tutto nel nome del profitto!

Genuflessa e voce propagandista dell'imperialismo, in piena guerra di cui il suo governo è parte attiva in prima linea, Meloni arriva a discettare di "libero ed equo" commercio quando è proprio la spartizione del bottino mondiale da parte degli Stati imperialisti, il monopolio e le politiche neocoloniali a generare le guerre!

Insomma questa visita è stata l'ennesima propaganda inconsistente messa in piesi dalla capa del governo italiano. E' questo che si merita del resto la borghesia imperialista italiana. 

Ma non di certo se la meritano i lavoratori e le masse popolari nel nostro paese, non certo i migranti respinti e lasciati morire, che questa sua politica fascio-imperialista subiscono ogni giorno di più.

E' il tempo della lotta contro la nostra borghesia imperialista e contro le forme in cui esercita il suo dominio (Stato, governi), dell'unità delle forze e delle realtà che si oppongono alla guerra, della liquidazione di chi tra le nostre fila devia le energie proletarie e rivoluzionarie e non le organizza contro il nostro imperialismo, della solidarietà internazionalista, per combattere e rovesciare il nostro governo, questo governo, nemico dei lavoratori, delle masse e dei popoli oppressi.  


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