Da MFPR
In alcuni casi, come per la morte di Mariella in provincia di Enna, vi era stata più di una denuncia alla polizia.
La nostra rabbia, il nostro dolore devono portare a una lotta collettiva, continua delle donne, unica barriera.
Ma con la coscienza che finchè non ci liberiamo di questo
putrefatto sistema, di questo Stato, di questo governo, non ci sarà fine
a femminicidi, stupri.
Una polizia che massacra una trans con odio omicida, come accaduto
vicino la stazione di Milano; un presidente fascista del Senato che
"vomita" ignobili offese sessiste su una ragazza stuprata dal figlio
viziato e corrotto; un governo Meloni e i suoi luridi ministri e
ministre che pesano le donne se sono più o meno "macchine per la
riproduzione", e che rispondono solo con la repressione a problemi/diritti
sociali; un sistema che fa mostra nelle sue Tv di donne come merce,
esponendone la mercanzia di seni, gambe, culi; una società capitalista
che apertamente discrimina le donne nel lavoro, per il lavoro, nel salario; un governo che produce una scuola, una cultura militarizzata,
in cui si alimenta verso i maschi le concezioni rambiste e
inevitabilmente bulliste, di sopraffazione, ecc. ecc.; questi sono i primi che "uccidono" ogni giorno e su tutti i fronti le vite delle
donne e alimentano i loro frutti: miseri uomini che odiano le donne.
Non c'è "educazione" che tenga, come dicono le anime belle della piccola borghesia.
C'è lotta, lotta pericolosa e necessariamente violenta - sì violenza rivoluzionaria, contro la violenza mortifera della borghesia e dei suoi figli drogati dai "valori" marci/fascisti - per mettere fine a questo "sistema femminicida"!
Uniamoci per questo!
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