"Pessimismo della ragione ottimismo della volontà". Questa frase usata da Gramsci non sembra molto adatta se si guarda oggi ai proletari e alle masse. I lavoratori non appaiono motivati da una visione ottimista, appaiono piuttosto sfiduciati, tranne sacchi di lotta e resistenza.
Forse allora bisogna parlare di ottimismo della ragione perché l’analisi dettagliata della gravità della situazione, crisi, guerra, impoverimento relativo e assoluto di proletari e masse, crea e alimenta un’oggettiva condizione in cui la ribellione operaia e popolare si impone come necessità.
Questo è l’ottimismo della ragione.
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