venerdì 15 ottobre 2021

Sindacato di classe - Questa mattina alle portinerie di Acciaierie d'Italia e ditte dell'appalto - dal blog tarantocontro


Alle Ditte dell'appalto ex Ilva - lunga fila


"VACCINAZIONE OBBLIGATORIA" - Questo è ciò che dice e vuole la maggioranza degli operai ad Acciaierie d'Italia e all'appalto. Lo Stato si deve assumere la responsabilità, non scaricarla sui lavoratori con la questione del green pass.

Questa della "vaccinazione obbligatoria per tutti" è l'indicazione principale portata questa mattina dallo Slai cobas per il sindacato di classe alle portinerie A e D e alle ditte dell'appalto.

La situazione stamattina era varia. Alle portinerie di Acciaierie d'Italia l'azienda aveva predisposto una vigilanza-controllo dei green pass, per cui chi lo aveva e l'aveva già potuto segnalare in azienda entrava normalmente; gli altri che pur lo avevano, o per essersi vaccinati o per aver fatto il tampone, ma non erano registrati dall'azienda (per esempio operai fino a stamattina in cassintegrazione) dovevano mostrare green pass e tesserino aziendale alla vigilanza e poi entravano normalmente. 

Da quanto abbiamo visto nessuno non era proprio in possesso del green pass e ha dovuto tornarsene a casa.

Questa verifica non ha creato grossi problemi, solo alla port. D si è formata una fila di diverse decina di operai. Tenendo conto che circa 400 lavoratori sono in cassintegrazione.

Diverso invece alla portineria ditte, in cui al mattino entra il 90% dei 3800 operai, divisi in varie ditte. 

Qui c'è stato il problema che se la ditta appaltatrice non ha segnalato ad Accieierie d'Italia l'elenco degli operai con green pass, i lavoratori stamattina non potevano passare se non prima aver mostrato green pass e tesserino d'ingresso alla vigilanza. Per cui, soprattutto per responsabilità delle ditte che non avevano ancora fatto la segnalazione anche se i lavoratori avevano consegnato il green pass, verso le 6,30 si è formata una lunga e lenta fila di operai che non sapevano se potevano entrare direttamente o passare prima dal controllo della vigilanza. .   

Quindi questa mattina ha dimostrato da un lato che la maggiorparte degli operai si è vaccinata o non è affatto contraria a vaccinarsi, dall'altra che governo e aziende con questo uso vessatorio del green pass, scaricato tutto sui singoli lavoratori, stanno creando una situazione assurda e inaccettabile, in cui gli operai non solo devono andare a lavorare ma in tanti possono entrare tardi sul lavoro, col rischio di vedersi detrarre il tempo perso nella fila. 
Questo al momento non ha creato proteste, in generale è stato preso con pazienza, "filosofia" e anche ironia dagli operai. Non c'erano le forze dell'ordine annunciate dai mass media locali.
Ma così non può andare avanti.
Lo stessa decisione di Accierie d'Italia di far fare gratuitamente i tamponi diventa altrettanto vessatoria. L'azienda ha fatto una convenzione solo con una farmacia dei Tamburi, per cui anche operai che abitano in provincia ogni due giorni dovrebbero venire a Taranto, fuori dall'orario di lavoro, per farsi il tampone. Quando, anche volendo accettare la questione tamponi (su cui lo Slai cobas è però critico), il modo più normale per non scaricare tutto sui singoli lavoratori sarebbe quello di mettere nell'area industriale una postazione della farmacia o della Asl. 
 
Ma, ripetiamo, la maggioranza degli operai è d'accordo che la strada giusta sarebbe quella della vaccinazione obbligatoria. Tra i lavoratori si contano come le mosche bianche chi è contrario per principio alla vaccinazione. 
Sulla vaccinazione obbligatoria la denuncia del governo Draghi è unanime. Non vuole farla per non assumersi responsabilità e impiego dei soldi necessari, ma soprattutto, come denunciava il volantino dello Slai cobas sc, per tenere insieme da Salvini a Letta, la grande ammucchiata. 
Su questo rivendicazione, dicevano alcuni operai, si può fare anche uno sciopero.

PS. I sindacati confederali e Usb anche in questa occasione hanno mostrato la loro inutilità anche a livello di informazione agli operai, a parte un delegato della Fiom. O non c'erano o se c'erano non erano affatto impegnati o in grado di limitare i danni. L'Usb sì era presente, ma sembrava soprattutto per farsi autopropaganda, con tanto di cappellino e maglietta.

La posizione dello Slai cobas portata questa mattina tra gli operai

 Sulla questione green pass all'ex Ilva/Acciaierie d’Italia
posizione aziendale/del governo e posizione di classe di Slai cobas

"...Da parte dei padroni, in primis ArcelorMittal (che durante la fase alta della pandemia non ha mai chiuso, mettendo a rischio i lavoratori), vogliono il green pass per produrre a pieno ritmo, rifarsi subito dei profitti ridotti nel lockdown e non avere problemi di fermate per contagi. I padroni se ne fregano altamente della salute dei lavoratori, non è certo per la difesa della salute che vogliono il green pass - mai come in questo periodo stanno riprendendo infortuni mortali sul lavoro, e anche ad Acciaierie d'Italia tornano incidenti e infortuni, con in più che se ti infortuni puoi essere licenziato!
Da parte del governo il green pass è una misura per correre ai ripari ipocritamente, e che soprattutto scarica la responsabilità/la scelta sulle singole persone, invece di assumersi la responsabilità e l'onere di una vaccinazione obbligatoria, come fu nei decenni passati per la vaccinazione per la poliomelite, o ancora prima per il vaiolo, o per altri vaccini, ecc.
Da parte del governo il green pass è soprattutto per tornare alla "normalità"; ma è una loro "normalità" che per i lavoratori, le lavoratrici è fatta di miseria, condizioni di vita, di salute sempre peggiori.
Il governo Draghi non vuole fare la vaccinazione per tutti obbligatoria, sia per un problema di fondi da investire, sia soprattutto per la tenuta del governo, per continuare a tenere insieme destra e falsa sinistra. Quindi fa conciliazione con Salvini-Meloni sull'applicazione del green pass; così di fatto favorendo la protesta fascista NOVAX, con la polizia che lascia campo libero allo squadrismo fascista - come è stato sabato a Roma con l'attacco squadrista alla sede CGIL, un attacco che in realtà è antisindacale, antioperaio e antipopolare.

DETTO QUESTO DICIAMO CHIARAMENTE AGLI OPERAI:

Lo Slai cobas per il sindacato di classe è per l'obbligo verso tutti della vaccinazione.
Siamo contro le posizioni e chi rifiuta di vaccinarsi (a parte i casi di impossibilità sanitaria certificati) mettendo a rischio la salute degli altri lavoratori. In una pandemia come questa, che non è affatto finita, non ci può essere “libertà di scelta individuale” che si basi sul rischio collettivo; ma c'è una responsabilità collettiva.

Nella pandemia devono essere per primi gli operai a convincere tutti, a fare appello anche su questo fronte ad una coscienza di classe. 
Non siamo neanche d’accordo per i tamponi gratuiti per tutti. I tamponi devono essere gratuiti per chi non si può vaccinare per problemi sanitari. Perchè non è giusto che i costi dei tamponi governo e padroni poi li scarichino su tutti i lavoratori e le masse.

Ci rivolgiamo agli operai che non vogliono vaccinarsi a farlo, non per l'azienda o per il governo, ma per tutti i loro compagni di lavoro.
15.10.21

SLAI COBAS per il sindacato di classe – Taranto
via L. Andronico, 47 – 3475301704 WA 3519575628 -slaicobastagmail.com

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