Expo di "civiltà"
Quando il delirio comanda, non c'è più nulla che lo può fermare. Nulla, perlomeno, che faccia appello al "comune buon senso".
Questa ancora non l'avevamo vista, ma ci sembra eccezionale. Con l’inizio dell’Expo 2015, quindi dal primo maggio, chi vuole visitare il Duomo di Milano dovrà pagare il ticket di due euro.
La breve nota emessa dalla Veneranda Fabbrica (non stiamo scherzando: l'ente che gestisce il Duomo si chiama proprio così) ha cambiato gli orari per le visite e ha stabilito che d'ora in poi si pagherà un biglietto. Ma solo per gli "infedeli", ovvero i turisti di qualsiasi razza e religione. Mentre per "i fedeli" - purché milanesi doc, riconoscibili dall'apposita ramazza d'ordinanza con cui supplisce alle manchevolezze del settore pubblico nel tenere alto il decoro della città - ci sarà da sborsare lo stesso obolo chiesto per partecipare alle primarie del Pd. Si vede che è il prezzo giusto...
Diciamola semplice: non c'è nulla di scandaloso nel chiedere un prezzo per visitare luoghi il cui "uso pubblico" richiede spese di manutenzione proporzionali al traffico di persone che vi transita.
La cosa scandalosa è la differenziazione su base residenziale e/o di fede. Come si fa a distinguere un "fedele meneghino" da un "infedele straniero"? Basterà recitare il Padre Nostro o si chiederanno i documenti all'ingresso? E infatti all'ingresso sono subito carabinieri e soldati...
E dove è andata a finire la Chiesa che accoglieva e proteggeva tutti coloro che cercassero rifugio salendo gli scalini del sagrato?
Questa ancora non l'avevamo vista, ma ci sembra eccezionale. Con l’inizio dell’Expo 2015, quindi dal primo maggio, chi vuole visitare il Duomo di Milano dovrà pagare il ticket di due euro.
La breve nota emessa dalla Veneranda Fabbrica (non stiamo scherzando: l'ente che gestisce il Duomo si chiama proprio così) ha cambiato gli orari per le visite e ha stabilito che d'ora in poi si pagherà un biglietto. Ma solo per gli "infedeli", ovvero i turisti di qualsiasi razza e religione. Mentre per "i fedeli" - purché milanesi doc, riconoscibili dall'apposita ramazza d'ordinanza con cui supplisce alle manchevolezze del settore pubblico nel tenere alto il decoro della città - ci sarà da sborsare lo stesso obolo chiesto per partecipare alle primarie del Pd. Si vede che è il prezzo giusto...
Diciamola semplice: non c'è nulla di scandaloso nel chiedere un prezzo per visitare luoghi il cui "uso pubblico" richiede spese di manutenzione proporzionali al traffico di persone che vi transita.
La cosa scandalosa è la differenziazione su base residenziale e/o di fede. Come si fa a distinguere un "fedele meneghino" da un "infedele straniero"? Basterà recitare il Padre Nostro o si chiederanno i documenti all'ingresso? E infatti all'ingresso sono subito carabinieri e soldati...
E dove è andata a finire la Chiesa che accoglieva e proteggeva tutti coloro che cercassero rifugio salendo gli scalini del sagrato?
Nessun commento:
Posta un commento