lunedì 26 dicembre 2011

pc 26 dicembre - vigilantes assassini a napoli

Morì pestato nel porto di Napoli
Arrestati 4 addetti alla sicurezza

Stefano Federico, trentunenne di Capri, era stato trovato lo scorso 16 gennaio privo di vita all'interno di un'area portuale

Quattro arresti nell'ambito delle indagini sulla morte di Stefano Federico, il 31enne di Capri trovato privo di vita all'interno di un'area portuale di Napoli lo scorso 16 gennaio. I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere per omicidio preterintenzionale aggravato sono quattro addetti alla sicurezza portuale accusati di aver aggredito in modo brutale e senza ragione la vittima. Le indagini degli agenti dell'ufficio Frontiera marittima della polizia hanno accertato che il trentunenne fu picchiato e immobilizzato all'interno di un capannone del porto per motivi ignoti.

In un primo momento, la morte del giovane fu attribuita a un malore accusato dopo che era stato visto aggirarsi in modo minaccioso e armato di coltello. Il magistrato dispose, però, l'autopsia anche dopo le denunce presentate dai genitori e dai parenti della vittima. All'individuazione degli autori del pestaggio si è arrivati grazie alle dichiarazioni di un operatore marittimo presente nell'area in cui avvenne il fatto e in seguito alla composizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza del porto riferite alle fasi immediatamente precedenti l'omicidio e, in particolare, a quelle dell'inseguimento e ai relativi movimenti dei quattro indagati.

Probabilmente lo sventurato ragazzo si era trovato casualmente all'interno del terminal sul quale vigilavano i quattro indagati. Forse quando si rese conto di trovarsi nel posto sbagliato si mise a correre per raggiungere il porticciolo turistico dove imbarcarsi alla volta di Capri.

I quattro indagati, tutti napoletani, lo inseguirono per alcune centinaia di metri, come è emerso dalla dichiarazione di un testimone e dei filmati degli impianti di videosorveglianza. Una volta bloccato, Federico fu picchiato senza che gli fosse richiesta spiegazione sulla sua presenza all'interno del terminal.

La morte fu quasi istantanea per il ragazzo di Capri. Gli investigatori della Polmare con in testa il dirigente Cambria hanno indagato per mesi per fare luce sulla vicenda che sembrava destinata ad essere archiviata come una morte naturale giunta al seguito di improvviso malore. Tenacemente i poliziotti della Frontiera marittima hanno "inseguito" la verità per 11 mesi. Una volta chiusa l'indagine sono scattate le manette ai polsi dei quattro addetti alla vigilanza presunti autori dell'orribile vicenda. I quattro sono stati arrestati all'alba di oggi dagli agenti della Polmare.

Sconcerto e dolore a Capri per la notizia dell'arresto di quattro vigilantes accusati di omicidio preterintenzionale in relazione alla morte di Stefano Federico, l'uomo di 32 anni, nato e residente sull'isola, trovato morto il 16 gennaio scorso in un'area del porto di Napoli riservata agli addetti ai lavori. I familiari di Stefano si sono battuti in questi mesi - con l'aiuto del penalista Fabio Greco, nominato per seguire la vicenda - per fare chiarezza sulla morte del loro congiunto, ritenendo non attendibile la prima versione, quella di una morte provocata da un malore dopo un alterco con i vigilantes.

Il fratello della vittima, Marco Federico, di professionale avvocato, ribadisce la piena fiducia nella magistratura: "Non appena la linea giudiziaria avrà risvolti più definitivi ci costituiremo parte civile nel processo". Stefano Federico era un appassionato di cultura orientale ed in particolare del Giappone, dove aveva soggiornato a lungo, imparando perfettamente la lingua, che parlava come altre quattro lingue straniere. Lavorava a Napoli nella reception dell'Hotel Vesuvio ed in precedenza era stato alle dipendenze di alcuni grandi alberghi di Capri, dal Quisisana al Capri Palace per poi trasferirsi a Parigi, a Londra ed in Giappone, dove aveva imparatato l'arte marziale dell'Aikido che praticava con altri giovani capresi. Il 16 gennaio doveva appunto viaggiare da Napoli e Capri per una lezione di Aikido.


(24 dicembre 2011) © Riproduzione riservata

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