lunedì 28 marzo 2011

pc 28 marzo - la prassi antifascista a palermo e altre cose


In occasione della presentazione pubblica da parte di Casa pound di un libro nella libreria Mondadori, Red Block, Proletari comunisti, lo Slai cobas per il sindacato di classe hanno mobilitato le loro forze e rappresentanze per denunciare il fatto e impedirlo. In una prima occasione ci sono riusciti pienamente, e la presentazione è stata annullata
Ci hanno riprovato con appoggio del Pdl e hanno trovato una molteplice risposta, sia sul fronte dell'antifascismo militante - quella che abbiamo chiamato 'la battaglia di Palermo, sia sul fronte legale con un esposto denuncia dello Slai cobas per il sindacato di classe. E questa volta hanno dovuto fare la presentazione in un clima di isolamento e di battaglia.
Si sono colpiti non solo i fascistelli di Scilipoti di casa Pound, ma anche l'intero establishment politico cittadino che ha appoggiato i fasci chi esplicitamente sostenendo l'evento, chi implicitamente trincerandosi dietro la 'libertà di espressione' - esponenti del PD compresi; chi, infine, in maniera vile non partecipando alla contestazione, Rifondazione e altri.
Bene c'è stata chiarezza.
Ma la chiarezza va fatta fino in fondo...

Questa battaglia è stata animata e rivendicata in forme chiare ed esplicite verso la città, dai proletari, dai giovani, da Red Block ad altre realtà militanti, con il sostegno dei militanti dello Slai cobas per il sindacato di classe.
Ma a livello locale, un poco, a livello nazionale molto, questa battaglia è stata in parte oscurata e in parte deformata per cancellarne il suo significato chiaro.
Assistiamo nel movimento antifascista e in realtà antifasciste, al fatto che scaramucce spesso limitate e insignificanti vengano amplificate, mentre battaglie vere oscurate, soprattutto quando si tratta di quelle animate da Red Block (lo stesso in generale avviene per quelle di Proletari comunisti, Mfpr, Slai cobas per il sindacato di classe ecc.)

Dice Mao Tse Tung "quando il nemico ti attacca è un bene ... ",
aggiungiamo noi: "quando l'amico o presunto tale ti oscura... è ancora meglio".

Sulla battaglia di Palermo Proletari comunisti di Taranto ha scritto una lettera, evidentemente ora aperta che prende in considerazione una forma di questo oscuramento.
Non è per fare polemica, ma tanto per chiarire, e non certo verso i compagni a cui la lettera è rivolta ma verso l'intero movimento.
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"Maggiore attenzione nella informazione antifascista.
Sulla mobilitazione a Palermo del 23 marzo, il Collettivo Autorganizzato Universitario ha riportato nel suo sito solo un comunicato di “bandaradio” non dando una effettiva informazione
altra su quanto realmente è successo a Palermo mercoledì scorso; ne fornisce di più il sito de La
Repubblica... - E meno male che il Cau ha inserito il video su Youtube.

Mercoledì 23 vi è stata una battaglia antifascista, che da tempo non si vedeva a Palermo e non solo!
QUESTO È L'ASPETTO PRINCIPALE, non la denuncia dei fascisti di casapound e né la repressione della polizia che è stata una reazione al livello alto di lotta fatta dai giovani a Palermo, e che li ha anche spiazzati. Basta vedere appunto il video e le foto.

Il 23 la mobilitazione militante antifascista e contro la polizia ha costretto questa a sequestrare un intera zona, ha costretto la Mondadori a militarizzarsi; tanti cittadini hanno visto che la polizia difendeva i fascisti e attaccava sparando anche ad altezza d'uomo candelotti lacrimogeni, lanciando le pietre contro i giovani, unici a difendere la democrazia e la stessa
Costituzione, e alcuni di questi cittadini, uomini, donne si sono uniti nella denuncia, hanno firmato l'esposto fatto dallo Slai cobas per il sindacato di classe.
Sono i giovani, i compagni che attaccano, che non arretrano, non si disperdono, ritornano ad attaccare, anche sotto le cariche della polizia. Perchè hanno la ragione dalla loro parte.
Le bandiere rosse di Red Block, dello Slai cobas, degli altri compagni sventolano dovunque.
Il 23 si è assistito ad una messa sotto scacco, da parte del movimento antifascista, per un'intero pomeriggio e serata delle forze del (dis)ordine.
Chi ha vinto non sono i fascisti (che hanno dovuto tenere alla fine una caricatura di presentazione “sotto scorta”, né la repressione dello Stato di polizia, ma i giovani ribelli.
A Palermo il 23 è tornato in campo il vero antifascismo militante che nella denuncia, negli
appelli democratici, afferma la legittimità e la vera democrazia della lotta di attacco, contro il moderno fascismo.
Questo va al di là di Palermo, come tempo fa fu la battaglia di massa vincente a Napoli contro il tentativo di Casapound di installarsi a Materdei.

Per questo ci aspettiamo che i compagni del Cau, che sono stati tra i principali protagonisti di quella giusta battaglia, mettano in evidenza ciò che serve.

E ciò che serve è anche informare sulle realtà che erano in piazza e hanno organizzato la battaglia antifascista. Perchè non tutti stavano. C'erano i compagni e i giovani di Red Block, i giovani di Anomalia, c'erano lavoratrici e lavoratori dello slai cobas per il sindacato di classe,
i compagni di Proletari comunisti. Che ci fossero questi non è un caso, evidentemente. Red Block ha una linea, una pratica, un'analisi, che è diversa da altre linee, pratiche, analisi.
Se si mette sotto silenzio questo, in nome di un generico movimento antifascista non aiutiamo la lotta oggi, su come portarla avanti, contro quali nemici deve rivolgersi.

Proletari comunisti - Taranto

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