soldi per la scuola si devono trovare tagliando la scuola militare.
In queste settimane le mobilitazioni contro i programmi che introducono nella scuola forme di addestramento militare (in particolare Mini-naja e Allenati per la vita) sono state molto importanti, diffuse sul territorio e partecipate da decine di migliaia di studenti nei cortei dell'8 ottobre. In particolare a Milano hanno anche costretto alcuni dei protagonisti a fare marcia indietro (come nel caso dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo), prefiguranso il fatto che si può vincere questa battaglia.
Per questo lanciamo un appello per una mobilitazione che inizi dal mondo della scuola ma coinvolga tutti coloro che sono contro la guerra che sempre più diviene globale e permanente, attraversa le nostre vite e distrugge interi paesi. Costruiamo una mobilitazione di tutti coloro che vogliono un futuro di solidarietà e antirazzismo, atraverso la cultura e la globalizzazione dei diritti, non attraverso la militarizzazione in casa e le bombe nel resto del mondo. Una mobilitazione che sarà portata avanti in forme molteplici, da collettivi studenteschi e organizzazioni dei lavoratori di scuola e università, associazioni e reti contro la guerra o che operano concretamente per la pace in Italia o nei paesi in cui si combatte, mezzi di informazione libera che non vogliono sottoporsi alla censura che sempre accompagna gli eserciti e le armi.
Facciamo del 4 novembre, all'interno di questa campagna, una giornata in cui scendere in piazza, mentre si celebrano le forze armate, per dire che ciò di cui abbiamo bisogno non è la guerra ma l'istruzione, non è il futuro di potenza nucleare (civile e militare), ma il ritiro delle truppe in Afghanistan.
28 ottobre ore 19.00 @ Cantiere presentazione della campagna Make School Not War
4 novembre in piazza Cairoli (MI) ore 9.30 corteo.
A seguire molte altre mobilitazioni.
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