martedì 19 ottobre 2010

pc quotidiano 19-20 ottobre - LA CRISI MONDIALE RICOMINCIA

Sulla situazione economica mondiale un giorno sì e uno no i padroni alternano euforia a depressione, almeno nei titoli dei loro giornali, (non certo per le loro tasche che continuano invece a gonfiarsi di soldi).

E sull’inserto di Repubblica di questa settimana “Affari & Finanza” troviamo appunto un interessante articolo abbastanza deciso e chiaro sulla “seconda ondata” della crisi.

Non sono quindi bastate le misure d’urgenza, i miliardi investiti nel salvataggio delle grandi banche e di alcune grandi industrie messe in circolazione dai governi di mezzo mondo per salvare il sistema capitalistico dalla bancarotta; non è bastata l’intensificazione delle operazioni di guerra e la crescente spesa per le armi di ogni ordine e tipo: la crisi c’è e si ripropone!

Il giornalista Giannini, nel descrivere la catastrofica situazione, da provinciale scribacchino si trasforma in illuminato castigatore e bacchetta “la piccola Italia” provinciale, cloroformizzata dal berlusconismo, che non capirebbe dove sta andando, offrendo a politici, sindacalisti e ministri vari
argomenti perché questi continuino a lanciare accorati appelli all’unità, affinché padroni e operai, borghesia e proletariato, capiscano che devono “fare squadra”, stare insieme, per “salvare il paese”… “autoconsapevolezza” la chiama il giornalista dal suo punto di vista borghese.

Coscienza di classe è per noi, invece, quella che coglie l’occasione di questa crisi per fare ulteriori passi avanti nella costruzione del proprio partito!

Riportiamo l’articolo:

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"L'America non sogna più", recita l'ultimo numero di Time, dando voci e volti alla "double dip" statunitense. Dopo la "tempesta perfetta" di due anni fa la ripresa non c'è, ma c'è semmai la "seconda ondata" della crisi. La piccola Italia, cloroformizzata dal berlusconismo e dal provincialismo, fatica a capirlo. Ma basta leggere le cifre dell'ultimo studio di RealtyTrac: tra luglio e settembre le case pignorate sono state ben 288.345, oltre 18 mila in più rispetto al trimestre precedente. Siamo ai livelli più elevati dal 2005. E di questo passo, ci informano gli esperti, alla fine di quest'anno i pignoramenti totali raggiungeranno la cifra monstre di 1 milione e 200 mila unità.

Gli effetti di questo nuovo disastro sono facili da immaginare. Oltre un milione di famiglie americane non ce la farà a pagare il mutuo, e si ritroverà senza casa entro Natale. Dal mercato delle compravendite scompariranno altrettanti immobili, che non potranno essere negoziati perché pignorati. Dai conti delle banche evaporeranno altrettanti mutui. E dunque, ricapitolando: la "middle class" già tartassata dalla recessione diventerà ancora più povera, i prezzi delle case scenderanno ancora di più, gli istituti di credito perderanno altri soldi e subiranno l'inevitabile contraccolpo in Borsa. Se consideriamo il torbido sfondo politico-economico in cui tutto questo avviene, c'è da stare preoccupati.

E non si vede come possano aiutare le elezioni di midterm del 2 novembre, che addebiteranno a Obama il conto di questa crisi infinita. L'unica cosa da fare, nell'establishment europeo e (per quel che vale) italiano, è prendere atto della situazione. Dire la verità ai popoli, finirla con la propaganda e tentare di correre ai ripari. Siamo al "Punto Omega", per usare il concetto chiave dell'ultimo capolavoro di Don De Lillo, straordinaria metafora del potere cieco e irresponsabile. "I governi mentono sempre", è l'assunto del grande scrittore americano. Ma mai come oggi, questo è il momento della verità e dell'"autoconsapevolezza".

(18 ottobre 2010)

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