mercoledì 21 aprile 2010

UN NUOVO 25 APRILE


La seconda assemblea nazionale antifascista tenutasi il 17 aprile a Brescia dopo quella del 6 febbraio a Napoli, ha visto una presenza di più realtà, con una presenza rappresentativa dal sud al nord: Napoli, Roma, Parma, Taranto, Pavia, Milano, Bergamo, Brescia, Ravenna, Forlì/Cesena, Palermo, Verona, Trieste.

Questo riscontro positivo di partecipazione, unito ad uno spirito unitario e costruttivo ha fatto fare un altro passo avanti alla costruzione di un'effettiva rete nazionale e di un'attività comune e coordinata. Così come vi è stato un approfondimento dell'analisi del fascismo e della lotta antifascista, a partire dalla visione del fascismo a 360° e dei 3 aspetti legati dell'antifascismo: militante, sociale, culturale.

In questo quadro, l'assemblea ha assunto tutte le iniziative che vi saranno sui territori il 25 aprile e ha realizzato un manifesto nazionale, esprimendo quindi per la prima volta un quadro unitario delle mobilitazioni antifasciste.

Proletari comunisti, a differenza di quanto viene affermato da alcune realtà di compagni che scambiano l'effetto con la causa, che vedono essenzialmente l'avanzata dei gruppi di fascisti e neonazisti, denuncia il complessivo processo, politico, economico, ideologico da moderno fascismo che in tutti i campi viene realizzato da parte del governo, dello Stato; è questo moderno fascismo che chiaramente alimenta, utilizza, incoraggia l'azione dei gruppi di fascisti.
Guardiamo solo a questi ultimi mesi:
l'attacco allo Statuto dei lavoratori che non è solo attacco ai diritti sindacali dei lavoratori, ma una sua revisione in termini corporativi;
i passi verso il presidenzialismo, con il ruolo già ora di Napoletano di legittimazione di norme in contrasto con la Costituzione;
il legame Lega/Vaticano nell'attacco al diritto d'aborto, facendo dell'attacco contro le donne una questione politica e ideologica centrale delle istituzioni;
La sospensione per decreto del governo delle trasmissioni televisive giornalistiche durante la campagna elettorale, e l'assoluta uniformità al governo dell'informazione;
Il metodo Bertolaso/Berlusconi di imposizione con una massiccia presenza militare del modello di ricostruzione de L'Aquila, l'uso della protezione civile, del volontariato in funzione del rafforzamento del potere di questo governo;
l'azione del padronato contro i lavoratori, che nei recenti accordi con i sindacati istituzionali (vedi il contratto dei chimici, l'accordo sulla Triumph, ecc.), non solo attacca i diritti dei lavoratori, ma porta avanti esplicitamente una linea, anche ideologica, corporativa di unità padroni/lavoratori in contrapposizione con altri lavoratori;

E' contro questa marcia verso un moderno fascismo che dobbiamo combattere.

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