martedì 20 aprile 2010

Basta con l'antifascismo parolaio! Il caso Forlì

Forlì, comitato per l'acqua pubblica: entra forza nuova, escono rifondazione e pdci (federazione della sinistra).

Mentre a Roma i fascisti aggrediscono con mazze e bastoni i compagni che attacchinavano manifesti a favore della campagna per l'acqua pubblica, a Forlì fogna nuova entra nel "Comitato per l'acqua pubblica", sostenuta dalla lista civica ‘Destinazione Forlì'.
I "civici" hanno legittimato i neonazisti di fn in nome di una "nuova" (buona?) politica, evidentemente senza discriminanti democratiche e antifasciste che sanno troppo di "cattiva" politica. Il "nuovo" che avanza in regione, per esempio, ha la faccia di Gigi Guerzoni, 34 anni, bolognese con residenza a Castel Bolognese, responsabile provinciale dei giovani di Forza Nuova, con numerosi precedenti per reati di discriminazione razziale, porto d’armi, fabbricazione di ordigni esplosivi, violenze e minacce, voce e chitarra del gruppo musicale nazirock “Legittima Offesa”.
E cosa succede dentro il comitato promotore di cui fanno parte il popolo viola , arci, cgil e la sinistra ex parlamentare? Invece di contrastarli e buttarli fuori dal comitato perchè i fascisti non hanno mai fatto il bene del popolo e sono sempre stati al servizio dei padroni, perchè abbiamo ancora una Costituzione nata dalla Resistenza antifascista e leggi (anche se inapplicate) che mettono fuorilegge fascisti e razzisti, cosa fanno i falsi comunisti della federazione della sinistra di Forlì? Se ne vanno loro, permettendo la penetrazione e la legittimazione dei nazi di fn! E dimostrando la vera natura del loro "antifascismo": parolaio, elettoralista. Inutile.
Il popolo viola che vuole contrastare la costruzione di un regime da parte del governo Berlusconi, in questo caso, a Forlì, nella migliore delle ipotesi non comprende che i pretoriani del regime in formazione ce li ha già tra le sue fila pronti a diffondere il loro veleno reazionario nei settori popolari e a sabotare mobilitazioni di massa. Nella peggiore, dimostra che l'indifferentismo politico di una certa sinistra (viola) di base aiuta il processo della formazione del regime.
In romagna è ancora troppo debole il contrasto ai fascisti, e quest'ennesimo episodio lo dimostra. Ci vuole un'altra politica a partire dalla messa in pratica dell'antifascismo, a livello militante, sociale, culturale.
Proletari comunisti di Ravenna è sotto processo per questo e il giorno della seconda udienza, il 18 maggio, può essere un momento per difenderlo e rilanciarlo. In quella data organizziamo un presidio e un'assemblea nel pomeriggio.

prolcomra@gmail.com
20/04/2010

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