A Milano, in particolare, ma in ogni città di questo paese, si susseguono le provocazioni e iniziative dei gruppi nazifascisti. A Milano si prepara “la settimana nera”, a cavallo del 25 aprile e il 1° Maggio, che vede il concentrarsi in questa città Medaglia d’Oro alla Resistenza della peggior specie di nazi/fascisti. Se, da un lato, condividiamo le varie proposte avanzate di impedire questo affronto, dall’altro lato, a differenza da quanto viene affermato da alcune realtà di compagni che scambiano l’effetto con la causa, che vedono essenzialmente l’avanzata dei gruppi di fascisti e neonazisti, denunciamo il complessivo processo politico, economico, ideologico da moderno fascismo che in tutti i campi viene realizzato da parte del governo, dello Stato. E’ questo moderno fascismo che chiaramente alimenta, utilizza, incoraggia l’azione dei gruppi di fascisti.
Guardiamo solo a questi ultimi mesi : l’attacco allo Statuto dei lavoratori che non è solo attacco ai diritti sindacali dei lavoratori, ma una sua revisione in termini corporativi; i passi verso il presidenzialismo, con il ruolo, già ora, di Napolitano di legittimazione di norme in contrasto con la Costituzione; il legame Lega/Vaticano nell’attacco al diritto d’aborto, facendo dell’attacco contro le donne una questione politica e ideologica centrale delle istituzioni; il metodo Bertolaso/Berlusconi di imposizione, con una massiccia presenza militare, del modello di ricostruzione de L’Aquila, l’uso della protezione civile del volontariato in funzione del rafforzamento del potere di questo governo. Questo ci spiega perché a Milano Consigli di Zona, e in maniera camuffata, Milano Sport, Comune e Provincia finanziano, coprono, l’accozzaglia nazifascista.
E’ contro questa marcia verso un moderno fascismo che dobbiamo combattere. E’ necessario costruire una Rete Antifascista che si leghi alle altre Reti che si sono riunite il 17 aprile a Brescia per avanzare in questa lotta a 360°.
Contemporaneamente alle provocazioni fasciste si sta affermando la sistematica repressione degli antifascisti che si oppongono, repressione che si manifesta anche nella negazione dei contributi alle iniziative dell’Anpi o la cancellazione di Bella Ciao dalla scaletta celebrativa. Un chiaro segnale che si vuole cancellare e mettere fuorilegge la Resistenza. Una repressione che non è altra cosa da quella che colpisce comunisti, anarchici, attivisti sindacali, lavoratori italiani e immigrati, precari, donne. Il governo Berlusconi ha intensificato la repressione delle lotte sociali operaie con cariche, denunce, multe, ma anche intimidazioni e arresti che riguardano anarchici, studenti, attivisti sindacali e non si fermano le campagne di criminalizzazione con il pretesto del terrorismo e l’uso dell’articolo 270Bis con processi-montature giudiziarie e condanne; ha peggiorato le condizioni di vita dei prigionieri politici, dei detenuti immigrati nelle carceri, dove come le cronache tristemente ci testimoniano, si moltiplicano i casi di pestaggi, torture fisiche e psicologiche, omicidi e suicidi.
Per questo riteniamo necessario costruire un percorso condiviso nelle parole d’ordine e, entro certi limiti, territorio, posti di lavoro, aree su questo che è un terreno generale e al tempo stesso specifico della lotta di classe. Unendo i tanti colpiti dalla repressione in varie forme e intensità, i tanti solidali; occorre costruire iniziative di solidarietà, di controinformazione, strumenti di intervento che vadano oltre la rete internet, ma che sia una rete sociale e politica diffusa. Occorre con chiarezza e fiducia e che la solidarietà e il comune sentire riguardi tutti i compagni, nessuno escluso. Proponiamo una rete, un coordinamento o come si voglia chiamare, che lavori essenzialmente su Milano e che via via si estenda come proposta e metodo su scala nazionale. Proponiamo una campagna che vada fino al 19 giugno, dove secondo noi si deve organizzare un corteo cittadino.
Circolo proletari comunisti Milano
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fip. 25/04/2010
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