domenica 25 aprile 2010

Schifani e il 25 aprile a Palermo: “prove tecniche” di moderno fascismo

Ci ha provato, Schifani, il presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, a cambiare il luogo tradizionale della commemorazione del 25 aprile a Palermo, che ogni anno la borghesia palermitana di “sinistra”, tiene al Giardino Inglese, dove da sempre un piccolo gruppo di impiegati istituzionali con annessi nostalgici, per dovere, fa un discorsetto di routine davanti alla lapide che ricorda il partigiano Nicolò Barbato (nome di battaglia Pompeo Colajanni) e poi… tutti ad arrostire carne all’aperto per la tradizionale scampagnata.

Ci ha provato, Schifani, probabilmente mal consigliato da qualcuno, in combutta con il Prefetto Trevisone, a spostarla in piazza Vittorio Veneto, conosciuta come “alla Statua”, luogo dove si riuniscono le autorità in tante occasioni ufficiali e normale luogo di ritrovo per iniziative dei fascisti di ogni risma, e Schifani, palermitano doc, non può non sapere; ha pensato, hanno pensato, che oramai a Palermo vista questa “sinistra” ci si può permettere questo e altro e hanno voluto tastare il polso perché anche le sterili commemorazioni come queste ricordano pur sempre un passato di lotte e deve essere cancellato… ma è bastato un accenno di contestazione, un possibile polverone in una giornata come questa che rischiava di disturbare anche il suo padrone Berlusconi, e il pericolo è rientrato… quel tanto che basta per riprovarci in tempi migliori.

Tastano il polso, e se trovano resistenza, demordono e rinviano a tempi migliori, è questa la tattica che i padroni tramite i loro rappresentanti politici hanno imparato ad usare in una guerra contro le masse per l’affermazione del moderno fascismo, che tende a rendere normale quello che in questo paese normale non può essere…

“Alla fine ha trionfato lo spirito unitario e la querelle politica sulla commemorazioni del 25 aprile si è conclusa…” così la vede il quotidiano La repubblica di Palermo, e così probabilmente, tutti contenti, la considerano gli organizzatori, i sindacati confederali e le associazioni dei partigiani!

Noi contenti non possiamo essere… perché dopo ogni sterile manifestazione di questi sedicenti democratici si accentua l’arroganza dei moderno-fascisti, e i loro sgherri di bassa manovalanza si sentono più legittimati… e in questo i sedicenti democratici si fanno complici della loro legittimazione ad esistere!

proletari comunisti a Palermo partecipa al corteo antifascista che si tiene questa sera per le vie del centro per una nuova Resistenza...

Palermo 25 aprile 2010

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